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Gino Bruni

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Mese

agosto 2017

Albenga: 3° Raduno “Made in Italy, le Fiat 500 sotto le Torri”

Domenica 3 settembre, ad Albenga, è in programma la terza edizione del raduno “Made in Italy, le 500 sotto le Torri”, organizzato dal Coordinamento Riviera delle Palme del Fiat 500 Club Italia.

Il programma prevede l’incontro con i partecipanti a partire dalle  ore 8 di mattina nella piazza San Michele, situata nel centro storico della Città Medievale di Albenga, sotto le maestose Torri.

In seguito i concorrenti potranno aderire ad una visita guidata alla scoperta delle peculiarità storiche ed architettoniche del centro, nonché degli interessanti Musei che raccontano la città Ingauna ed il suo sviluppo nel corso dei secoli.

Alle ore 11 il convoglio di cinquini partirà per un tour dell’entroterra e giungerà al Museo dell’Olivo di Marmoreo per una visita guidata all’Azienda Agricola Comparato Diego.

Dopo il pranzo presso Garlenda, si terranno le premiazioni e gli ospiti visiteranno il Museo della 500, aperto per l’occasione dalle 15 alle 17 con ingresso gratuito a tutti i visitatori: qui potranno ammirare in anteprima l’opera artistica realizzata da Filippo Biagioli, una fiancata di 500 rivestita da un tessuto molto particolare.

Alfa Romeo celebra i 50 anni della leggendaria 33 Stradale

Un’auto iconica, punto d’incontro perfetto tra l’esaltazione della tecnologia, le soluzioni meccaniche applicate alle gare e uno stile unico.

La 33stradale “compie”  50 anni. Venne infatti presentata il 31 agosto 1967, alla vigilia del GP d’Italia di Formula 1 all’Autodromo di Monza, in quanto massima espressione del legame fra il mondo delle corse e le auto da strada.

Un legame suggellato dalla presenza del quadrifoglio, utilizzato per la prima volta da Ugo Sivocci nel 1923 e adottato, a partire dagli anni Sessanta, come simbolo ufficiale sulle Alfa Romeo dalle prestazioni sportive più marcate, come Giulia Q.
La bellezza immortale della 33stradale, dovuta all’estro di Franco Scaglione, e la tecnologia direttamente derivata dalla Tipo 33 ne fanno una delle icone più rappresentative di Alfa Romeo, fascinosa rappresentante di una famiglia di vetture nate per vincere.
A quest’auto, e più in generale al progetto 33 –  auto da corsa che hanno regalato ad  Alfa Romeo una lunga serie di straordinari successi – rende omaggio il Museo Storico  Alfa Romeo di Arese attraverso una mostra temporanea, una sorta di itinerario  in 33 tappe che ne ripercorre la storia, i protagonisti, i successi.
Partendo, ovviamente, dalle  auto, primo fra tutti il prototipo della  33stradale, stabilmente esposto al Museo nella posizione più prestigiosa, proprio davanti alla gigantesca installazione luminosa che raffigura il DNA  Alfa Romeo. Un modello, quello della  33stradale, ancora oggi portato ad esempio per descrivere il perfetto bilanciamento tra la meccanica raffinata e lo stile che la riveste, in un equilibrio che si può sintetizzare in una frase cara al marchio: “La bellezza necessaria”.
La mostra prosegue con cinque dei 6 concept derivati dal telaio della 33 e realizzati da grandi maestri del car design: Carabo, Iguana, 33/2 Speciale, Cuneo e Navajo.  E ancora: le vetture da corsa 33/2 Daytona , la 33/3, la 33 TT12 e la 33 SC12 turbo. E tanti altri capitoli di una storia che, dal 1967 ad oggi, ha contaminato la produzione   Alfa Romeo.
La mostra, realizzata dal Museo Storico di Arese, s’intitola “33 La bellezza necessaria” e sarà visibile dal 31 agosto durante gli orari di apertura al pubblico (tutti i giorni tranne il martedì dalle 10 alle 18).

Festivalmare: Un premio per il Fiat 500 Club Italia

Il Festivalmare 2017 Sanremo è una manifestazione di Gala nella quale vengono premiati Enti ed imprenditori che hanno contribuito al meglio per un turismo di qualità durante l’anno ed in particolare durante la stagione estiva.

Le celebrazioni si terranno sabato 26 agosto alle ore 21 presso l’area spettacoli Pian di Nave a Sanremo. Tra i premiati ci sarà anche il Fiat 500 Club Italia per aver realizzato il memorabile 34° Meeting Internazionale di Fiat 500 Storiche, svoltosi dal 7 al 9 luglio.

La manifestazione ha avuto un ottimo riscontro non solo tra gli appassionati di motorismo, ma anche tra le migliaia di curiosi che in quei giorni si sono recati a Garlenda per festeggiare il 60° compleanno dell’auto che è simbolo dell’Italia e per prendere parte alla grande festa: una manifestazione divenuta ormai famosa in tutto il mondo per la quale centinaia di italiani e centinaia di stranieri organizzano le proprie ferie in Riviera, approfittando dell’occasione del tradizionale meeting per scoprire le bellezze del territorio.

A ricevere il premio saranno presenti Alessandro Scarpa, direttore del Meeting, e Domenico Romano, presidente fondatore. Oltre che alle premiazioni di rito, “Festivalmare” prevede una parte legata allo spettacolo con l’esibizione di artisti che si sono distinti in particolare modo in Liguria.

La manifestazione è presentata dalla Città di Sanremo, dai quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX in collaborazione con il Casinò di Sanremo e la direzione artistica è affidata ad Eccoci Eventi. Ospite d’onore Mietta.

Automobilismo: Trofeo Fagioli Malvasio non è soddisfatto

Nonostante il piazzamento finale apprezzabile (ventottesimo assoluto su 176 classificati e quarto di classe E2-SC 1600), Roberto Malvasio è tornato a casa da Gubbio non del tutto soddisfatto della sua partecipazione, al 52° trofeo “Luigi Fagioli”, ottavo appuntamento del Campionato Italiano Velocità Montagna, a cui ha preso parte a bordo della Radical SR4.

“Sono andato molto bene nelle prove – osserva il portacolori della Winners Rally Team – e questo è servito anche ad archiviare il ricordo dell’incidente dello scorso anno. Contestualmente sono riuscito a fare un buon lavoro di analisi dei dati della telemetria della vettura con i tecnici della squadra, un esame molto utile al fine della conoscenza della Radical che andrebbe fatto, tempo permettendo, molto più spesso. In gara, la prima salita mi ha soddisfatto in pieno mentre nella seconda mi sono lasciato prendere la mano dalla voglia di strafare ed ho commesso un paio di errori del tutto evitabili, Proprio per questo motivo non mi ritengo soddisfatto della mia partecipazione alla gara umbra, che si è confermata una prova molto selettiva”.

Roberto Malvasio ora guarda ai prossimi appuntamenti. “Vorrei fare un’altra gara – osserva il pilota di Ronco Scrivia – ma tutto dipenderà da come riuscirò a conciliare impegni di lavoro e disponibilità della Radical. Anche se non è valida per questa serie tricolore, segno in agenda il prossimo 10 settembre quando si disputerà la 45ª Cronoscalata della Castellana, sempre in Umbria, a Orvieto”.

A Settembre la “Settimana Europea della Mobilità” 2017

Dal 16 al 22 settembre è in programma la “Settimana europea della mobilità”, un appuntamento che si ripete da vari anni in tutta l’Unione europea e che offre alle città l’opportunità di illustrare le sfide che affrontano per indurre un cambiamento nel comportamento dei propri cittadini e compiere progressi verso una strategia dei trasporti più sostenibile.

L’evento offre l’opportunità di riflettere sulla reale funzione delle strade e di discutere soluzioni concrete per affrontare sfide quali l’inquinamento atmosferico e acustico, la congestione, gli incidenti stradali e i problemi di salute.

Tutte le città sono invitate a partecipare a questa campagna, attraverso l’organizzazione di una settimana di attività, l’attuazione di almeno una nuova misura permanente che contribuisca al trasferimento modale dall’auto privata a un mezzo di trasporto ecologico o realizzando una “Giornata senza auto”.

Al momento per l’Italia le città che si sono iscritte per partecipare sono 29 tra cui anche il comune di Genova.

 

Per ulteriori informazioni: http://www.minambiente.it/pagina/settimana-europea-della-mobilita-2017

Rally delle Valli Cuneesi unica gara svizzera in terra italiana

Con l’apertura delle iscrizioni scatta ufficialmente il conto alla rovescia per il 23° rally delle Valli Cuneesi, in programma quest’anno un paio di settimane dopo il solito, il 15 e 16 settembre.

Il periodo per le iscrizioni proseguirà fino lunedì 11 settembre.

Lo staff dell’organizzazione, Sport Rally Team di Carmagnola (Torino), lavora adesso sui dettagli, in modo che l’evento di Dronero (Cuneo) si trasformi nella consueta grande kermesse cui sono abituati i fan. Migliaia di appassionati sono attesi nel cuore di settembre nell’area occitana al confine con la Francia. Il presidente del Comitato Organizzatore, Piero Capello, prefigura “un’edizione 2017 con i fiocchi, dalle molte sorprese, capace ancora una volta di catalizzare l’attenzione degli appassionati, anche grazie al pieno appoggio dell’amministrazione comunale di Dronero, guidata dal sindaco Livio Acchiardi, unito alla disponibilità degli altri territori coinvolti”.

 

La gara cambia pelle in questo 2017, si fa più internazionale. Due le validità principali, più una serie di altri profili competitivi. Da un lato, infatti, costituirà il terzo appuntamento del calendario locale della Coppa Italia Rally Aci Sport, campionato federale articolato su sedici gare in quattro distinte zone nazionali: farà parte della Prima Zona (con Alba, Lanterna, Rubinetto) dove, grazie a un’inedita collaborazione fra i quattro organizzatori, cui si è associata la casa Michelin, è stato introdotto un montepremi in denaro (circa 35mila euro).

 

Dall’altro, unica gara del campionato elvetico di corse su strada a svolgersi in terra italiana, segnerà alla grande il ritorno degli svizzeri. Un importante ritorno al passato: il “Valli Cuneesi”, di cui lo staff dello Sport Rally Team tiene le fila dal 2003.

Il Valli Cuneesi era già stato valido per il Campionato svizzero rally fra il 2005 e il 2014, arrivando a ospitare in gara anche una trentina di equipaggi giunti da oltre confine. Sarà quindi l’undicesima volta, per questa partnership, resa possibile dalla preziosa collaborazione degli organizzatori svizzeri Max Beltrami e Giorgio Moretti, co – organizzatori della manifestazione italiana per la quota elvetica.

Quest’anno il Valli Cuneesi sarà la penultima tappa delle sei competizioni a calendario per il Championnat Suisse des Rallyes 2017.

Non solo. La storica corsa piemontese sostituirà l’annullato rally elvetico del Gottardo anche come quinto appuntamento del Campionato Svizzero Junior di Rally.

Aperto agli equipaggi svizzeri anche il contestuale Rally Storico del Cuneese, alla sua decima edizione, valido sia per la Coppa Svizzera Vetture Storiche, sia per il neonato TRZ Trofeo Rally di Zona per Auto Storiche. Disputato sullo stesso tragitto delle moderne.

 

Il percorso di gara del Valli Cuneesi ricalcherà le edizioni passate, con l’esclusione quest’anno della prova di Montoso.

Sono così in programma i tratti cronometrati di Montemale (12 km), Madonna del Colletto (17 km) e Valmala (20 km), tutte da ripetere, per un totale di 96 km in sei prove speciali. Fulcro logistico dell’evento sarà come sempre la cittadina di Dronero, sede di direzione gara e sala stampa.

Venerdì 15 pomeriggio verifiche tecnico-sportive, test pre gara a Roccabruna e passerella di presentazione degli equipaggi dalle ore 20 in piazza. Sabato 16, la gara con partenza verso le ore 8 e arrivo previsto verso le ore 19.

Tutte le info sul sito internet: www.sportrallyteam.it

Si avvicina il Rally della Lanterna 2017

La Val d’Aveto aspetta il 33° Rally della Lanterna.

Il Weekend del 2-3 settembre si avvicina. Il team del LanternaRally, affiancato dal Gruppo Sportivo Allegrezze, in questi giorni stanno per mettere a punto gli ultimi preparativi per ospitare il 33° Rally della Lanterna – 1° Rally Val d’Aveto.

Alla gara genovese, valida per la Coppa Italia Prima Zona, che quest’anno graviterà su Santo Stefano d’Aveto, si attendono numerosi equipaggi, allettati anche dal ricco montepremi messo in palio dagli organizzatori dei Rally di Alba, Lanterna, Valli Cuneesi e del Rubinetto, con il prezioso contributo della Michelin.

Per scelta degli organizzatori, il Comitato LanternaRally, la gara e tornerà a solcare le strade che hanno fatto la storia di questo rally. Scendendo nei dettagli le prime due prove cronometrate, che saranno affrontate per due volte nel pomeriggio di sabato 2 settembre, sono considerate una vera e propria università della guida; i nomi delle prove speciali “Due Valli” e “Montebruno” hanno suscitato da subito la reazione entusiasta da parte degli appassionati e dei piloti. Due tratti d’asfalto, rispettivamente di quasi quindici chilometri la prima e di oltre undici la seconda, racchiudono tutte le caratteristiche tecniche per mettere a dura prova piloti e mezzi.

Ricordiamo che negli anni passati, entrambe le prove furono utilizzate dai team partecipanti al Campionato del Mondo per i test su asfalto che precedevano il Rally di Sanremo. Tra i campioni che hanno apprezzato queste strade si ricordano con piacere Colin McRae, Markko Martin e Francois Duval, oltre a tanti altri.

Il giorno successivo, domenica 3  settembre gli equipaggi dovranno confrontarsi con la prova del Monte Penna, di oltre tredici chilometri. Un “classico” della Val d’Aveto, teatro di bellissime sfide nell’omonima Ronde.

Prima edizione dell’Osservatorio Europeo delle Mobilità

Secondo uno studio Ipsos/BCG  dal lunedì al venerdì, gli italiani dedicano in media 10 ore e 40 minuti  agli spostamenti,

 

Quanto tempo dedicano gli italiani agli spostamenti durante la settimana? Quali sono le modalità di trasporto che utilizzano maggiormente? Come giudicano oggi le loro condizioni di trasporto e le infrastrutture cui hanno accesso? Quali sono le misure scelte dalla stragrande maggioranza per migliorare la propria mobilità nel quotidiano? Come evolverà le loro mobilità nei prossimi 15 anni? E, su tutte queste domande, come si posizionano rispetto ad altri paesi europei?
Per rispondere a queste domande, Ipsos e BCG hanno pubblicato i risultati di un’indagine realizzata intervistando più di 10.000 europei, di cui 1.000 italiani.

Alcune cifre chiave dell’indagine:

  • Gli italiani dedicano agli spostamenti circa un’ora in più a settimana rispetto alla media europea, considerando tutti i mezzi di trasporto
  • L’automobile è il mezzo di trasporto numero uno in Italia per tutti gli spostamenti obbligati nel quotidiano, ma gli italiani sono i campioni delle due ruote insieme ai greci
  • Gli italiani chiedono più investimenti per l’intermodalità (72% contro 61% in media)
  • Il 73% degli italiani sarebbe pronto a ridurre l’utilizzo della propria auto se venissero effettuati gli investimenti necessari (contro il 66% in media)
  • L’81% pensa che le innovazioni future nel settore delle mobilità avranno conseguenze positive sulla propria quotidianità (contro il 77% in media)

Lamberto Biscarini, Senior Partner e Managing Director di BCG, responsabile in Europa del settore trasporti e turismo, “I cittadini europei sono nel complesso soddisfatti delle singole infrastrutture di mobilità, come le ferrovie, la rete stradale, il sistema di trasporto pubblico; sono invece piuttosto scontenti del livello di interconnessione che esiste tra queste infrastrutture. Infatti, è nel passaggio tra le diverse infrastrutture che si allungano i tempi morti, si aspetta per i collegamenti o si cerca di capire come orientarsi. Il tema è rilevante specialmente per gli italiani, di cui solo il 32% è soddisfatto dei punti di coincidenza tra le diverse modalità di trasporto, contro il 44% della media europea. E’ un po’ come una staffetta: i singoli corridori possono anche correre molto rapidamente una frazione, ma se, al momento del passaggio del testimone, qualcosa non funziona, la prestazione collettiva peggiora. Un grande aiuto può arrivare dalla tecnologia. Gli italiani infatti chiedono un maggiore sviluppo dei servizi digitali che consenta di reperire informazioni più rapidamente sulla disponibilità di trasporto e la possibilità di costruire itinerari di viaggio completi con soluzioni di pagamento integrate. La domanda c’è, serve una programmazione dell’offerta. In Italia restiamo comunque ottimisti sul futuro. Il 76% del campione pensa che, tra 15 anni, potrà viaggiare con veicoli elettrici su lunghe distanze senza problemi di autonomia, contro il 73% della media europea”.
Aspettative molto forti in Italia per migliorare le condizioni di spostamento: più intermodalità per una maggiore mobilità
Si dimostrano tuttavia ancora più insoddisfatti della media europea per quanto riguarda la scorrevolezza del traffico nelle ore di punta (62% contro 58%).  Di fronte a questi problemi di scorrevolezza del traffico, gli italiani sono gli europei più critici per quanto riguarda l’intermodalità dei mezzi di trasporto. Solo il 32% è soddisfatto dei punti di coincidenza tra le diverse modalità di trasporto (contro il 44% per la media europea). Sono inoltre i più critici in merito alla rete di trasporti pubblici urbani (35% contro 45%).

Gli italiani tra gli europei che dedicano più tempo agli spostamenti
Gli italiani dedicano in media 10 ore e 40 minuti a settimana agli spostamenti (dal lunedì al venerdì), ossia 1 ora e 5 minuti in più rispetto alla media degli europei (che vi dedicano 9 ore e 35 minuti). Sono anche gli europei che dedicano più tempo agli spostamenti, superati solo dai greci (che vi dedicano 13 ore e 2 minuti).  In Italia come negli altri paesi europei, l’automobile è il mezzo di trasporto imprescindibile e ciò per la quasi totalità dei tragitti quotidiani: che si tratti di recarsi sul luogo di lavoro o di studio (69% contro 61% della media europea), andare a fare la spesa alimentare “grossa” (86% contro 73%) o accompagnare i bambini a svolgere le loro attività quotidiane (64% contro 56%). Gli italiani sono tuttavia, insieme ai greci, quelli che utilizzano maggiormente un due ruote motorizzato per spostarsi (il 6% lo utilizza per recarsi sul luogo di lavoro o di studio, contro appena l’1% degli slovacchi, ad esempio). Questa supremazia dei mezzi di trasporto motorizzati (ancora più forte in Italia rispetto alla media dei paesi europei) è dovuta in particolare al fatto che, per il 43% degli italiani (contro il 35% della media europea), è difficile utilizzare i mezzi pubblici nelle vicinanze di casa propria. In Italia, i tre principali motivi per cui non si utilizzano più spesso i mezzi pubblici sono gli stessi citati dalla media degli europei: la loro frequenza di transito troppo bassa (46%), destinazioni non adeguatamente servite dai mezzi pubblici (39%) o, ancora, un’eccessiva durata del tragitto (31%).

Un investimento è richiesto dalla stragrande maggioranza degli italiani: più infrastrutture e servizi digitali per favorire l’intermodalità e migliorare la propria mobilità
Gli italiani, così come gli altri europei, pensano in maggioranza che le autorità pubbliche non investano a sufficienza nelle infrastrutture di trasporto nelle zone in cui vivono. Gli investimenti che scarseggiano maggiormente riguardano l’accompagnamento delle nuove mobilità (il 77% giudica gli investimenti insufficienti per quanto riguarda lo sviluppo delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici, contro il 74% della media). Sono tuttavia gli europei più critici relativamente al livello di investimento in materia di punti di coincidenza tra diverse modalità di trasporto (il 72% giudica gli investimenti in materia insufficienti, contro il 61% della media europea) e in favore della rete di trasporti pubblici urbani (72% contro 60%).  Considerano massicciamente che tutte le iniziative volte a favorire l’intermodalità consentirebbero loro di spostarsi più facilmente nella loro quotidianità, in particolare il titolo di viaggio unico (74%), autostazioni collegate in modo migliore ai trasporti pubblici (76%) o, ancora, piazzole riservate all’ingresso delle autostrade dove lasciare la propria auto e prendere un altro mezzo di trasporto su autostrada o superstrada (62%).
Anche lo sviluppo dei servizi digitali è considerato prioritario dagli italiani per consentire loro di spostarsi più facilmente, ovvero una migliore informazione sull’offerta di trasporti pubblici disponibili nelle vicinanze di casa propria (71%) e le offerte di carpooling e car sharing disponibili (60%), itinerari completi con possibilità di associare più mezzi di trasporto (69%), o ancora soluzioni di pagamento tramite smartphone (60%).

Gli italiani particolarmente pronti a modificare i propri comportamenti a condizione che vengano effettuati gli investimenti
Gli italiani risultano essere tra gli europei che sarebbero maggiormente disposti a modificare i propri comportamenti qualora venissero effettuati gli investimenti necessari: Il 75% sarebbe pronto a utilizzare più spesso i mezzi pubblici (contro il 72% in media) e il 73% a utilizzare meno spesso la propria vettura privata (contro il 66% della media). Solo i portoghesi (77%) e i greci (85%) si dimostrano ancora più disposti a cambiare abitudini a questo proposito. In compenso, gli italiani non si dimostrano molto più interessati della media alla possibilità di avvalersi di carpooling o car sharing: il 45% è pronto a utilizzarli di più (contro il 44% della media europea).  Per la stragrande maggioranza degli italiani, così come degli europei, questi investimenti migliorerebbero la propria qualità della vita (lo pensa l’84% degli italiani, una percentuale identica alla media europea), consentirebbero loro di risparmiare tempo (76% contro l’80% della media) e avrebbero un impatto positivo sul proprio benessere professionale (78%, una percentuale identica alla media).

La mobilità all’alba di una rivoluzione che suscita molte speranze
Gli italiani sono ancora più convinti della media europea che le innovazioni nel settore dei veicoli e delle nuove tecnologie trasformeranno i loro spostamenti. Pensano che, tra 15 anni, potranno viaggiare con veicoli elettrici su lunghe distanze senza problemi di autonomia (76% contro il 73% della media europea), che lasceranno la loro auto all’ingresso della città e utilizzeranno soltanto mezzi pubblici accessibili dal punto in cui hanno parcheggiato la vettura (75% contro 70%), che i veicoli non emetteranno più gas a effetto serra (70% contro 68%). Sono inoltre perlopiù convinti che potranno viaggiare senza rischi di incidenti o guasti grazie alle nuove tecnologie digitali (62% contro 57%), che le auto elettriche si ricaricheranno durante il transito (67% contro 55%) o, ancora, che sarà possibile viaggiare con vetture autonome su corsie riservate (58% contro 52%), anche su tutte le strade (51% contro 46%).  Per la stragrande maggioranza di loro, non vi è alcun dubbio: queste innovazioni avranno conseguenze positive sulla loro quotidianità (lo pensa l’81% degli italiani contro il 77% della media europea).

“Da decenni, non si verificano cambiamenti importanti in materia di mobilità. Oggi, gli europei sono complessivamente soddisfatti delle loro infrastrutture ma deplorano la mancanza di scorrevolezza. Le nuove tecnologie consentiranno l’instaurazione di nuove abitudini. È una priorità fondamentale della politica pubblica”, afferma Sylvain Duranton, senior partner e managing director di BCG, direttore associato e autore dello studio.  “La mobilità è uno dei rari argomenti su cui gli europei esprimono al contempo forti aspettative e speranze reali per il futuro. Oggi, desiderano poter disporre di una mobilità a scelta, più libera, giocando sull’intermodalità e utilizzando servizi digitali di supporto. Per il domani, pensano che  le rivoluzioni tecnologiche in corso miglioreranno profondamente non solo le loro modalità di spostamento, ma anche il loro livello di benessere. Molti predicono che queste evoluzioni contribuiranno a rivoluzionare il loro modo di vivere a medio termine”, ha dichiarato Dominique Levy, Direttrice Generale Ipsos France.

Ford TT compie 100 Anni

Nato come evoluzione della rivoluzionaria Ford Model T, il veicolo da 1 tonnellata mostrava un passo più lungo e dimensioni maggiori, in grado di ospitare a bordo 2 persone

Ad un secolo di distanza, Ford grazie all’ampiezza della sua gamma, che comprende al suo interno Transit, Transit Custom, Transit Connect, Transit Courier e il pick-up Ranger, si posiziona sul gradino più alto del podio del mercato dei veicoli commerciali come primo  costruttore in Europa e import leader in Italia

Certamente molti avranno  sentito parlare della Ford Model T, l’auto rivoluzionaria protagonista di uno storico successo globale.  Il Ford Model TT,  anche se meno noto, è stato un modello di grande impatto in quanto antesignano dei moderni veicoli commerciali dell’Ovale Blu, tra cui l’attuale Ford Transit.

Lanciato 100 anni fa, il Ford Model TT è stato il primo veicolo da 1 tonnellata ad essere costruito dalla Casa automobilistica. L’attenzione alle esigenze dei clienti è stata centrale fin dalla sua prima versione. Il Ford Model TT poteva, infatti, essere personalizzato modificandone il telaio in base alle diverse necessità e in modo tale da poter caricare merci di ogni genere, dalle lettere al carburante. Inizialmente introdotto negli Stati Uniti, in realtà, molta parte della produzione è proseguita in Europa, in particolare a Manchester, nel Regno Unito.

Nato come evoluzione della rivoluzionaria Ford Model T, il modello da 1 tonnellata mostrava un passo più lungo e dimensioni maggiori, in grado di ospitare a bordo 2 persone: il conducente e un passeggero. Il motore poteva essere avviato utilizzando una maniglia posizionata sulla parte anteriore. Per una guida più agevole, era possibile scegliere i più moderni pneumatici posteriori ad aria invece che quelli in gomma piena.

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