Non bastava l’inquinamento dell’ambiente esterno: a minacciare la nostra salute sono anche i pericoli che si insinuano tra le mura domestiche.
L’Istituto Superiore di Sanità, ad esempio, stima che il 17% delle abitazioni italiane sia a rischio radon, una sostanza estremamente nociva per l’apparato respiratorio.
Per non parlare poi di monossido di carbonio, polveri sottili, formaldeide o anche acari, tutte sostanze spesso presenti nelle nostre abitazioni, ma che purtroppo non lasciano tracce tangibili. E a Genova? Come nel resto d’Italia, anche qui l’informazione è poca: come emerge dall’ultima ricerca1 effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, il 48% dei genovesi ammette di averne una conoscenza limitata e una quota analoga (48%) ne ignora del tutto l’esistenza.
Tra le minacce domestiche più temute dai genovesi, si collocano ai primi posti le fughe di gas (60%), le sostanze nocive nell’aria e l’inquinamento dell’acqua (56%). Preoccupano anche i campi elettromagnetici (38%), mentre solo il 20% dei genovesi si dice spaventato dagli allergeni, come i comuni acari della polvere, ospiti indesiderati che spesso si annidano tra lenzuola e coperte.
Ma come affrontare i problemi legati all’inquinamento domestico? Secondo gli intervistati del capoluogo ligure, un approccio “fai da te” può essere efficace, aerando spesso gli ambienti di casa (66%) e curandone l’igiene e la pulizia (38%). Per contrastare poi le radiazioni derivanti dalle nuove tecnologie, il 40% pensa sia opportuno spegnere tutti i dispositivi elettronici durante le ore notturne o quando non sono utilizzati.
Meno numerosi, invece, i genovesi che, oltre alle buone abitudini quotidiane, penserebbero di intervenire installando e cambiando regolarmente i filtri per l’aria (24%), o acquistando un depuratore dell’acqua (18%).
Quanto all’acqua potabile di casa, il 64% degli intervistati dichiara di berla abitualmente, ma più di un genovese su tre (36%) preferisce quella in bottiglia, e uno dei motivi scatenanti è proprio la poca fiducia nella sua qualità e salubrità.
Prevenire, però, è possibile, e conoscere è il miglior modo per contrastare queste minacce, secondo quanto sostiene il 70% dei genovesi. Come? Il 44% vorrebbe ricevere informazioni utili dalle Istituzioni, il 18% si affiderebbe invece a dispositivi tecnologici in grado di fare un check-up della propria casa e l’8% richiederebbe l’intervento di personale a domicilio per rilevazioni e mappature.
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