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Gino Bruni

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Mese

novembre 2018

Manutenzione strade provinciali: servono 5,6 miliardi di euro in più ogni anno

“Una priorità per il Paese” è così che l’Automobile Club d’Italia definisce la necessità di sanare il gap di manutenzione dei 132.000 chilometri di rete stradale provinciale, strategici per il tessuto economico e sociale del Paese. Le attuali inefficienze e criticità della rete sono dovute al fatto che, negli ultimi 10 anni, sono mancati investimenti in manutenzione per 42 miliardi di euro, come si legge ne “Il recupero dell’arretrato manutentorio della rete viaria secondaria: una priorità per il Paese”, lo studio della Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, presentato oggi a Genova, alla 73a Conferenza del Traffico e della Circolazione.

Il fabbisogno annuo per la manutenzione della rete stradale provinciale ammonta a 6,1 miliardi di euro: 1,7 per la manutenzione ordinaria e 4,4 per quella straordinaria. Ogni chilometro di provinciale richiede, in media, 46.000 euro l’anno, ma le risorse oggi stanziate non superano i 500 milioni, sufficienti alla manutenzione di poco più di 10.800 chilometri: l’8% della rete provinciale.

Investire in manutenzione i 5,6 miliardi di euro che mancano all’appello, frutterebbe il triplo, con un incremento dello 0,9% del PIL (pari a 16,2 miliardi) e una riduzione della disoccupazione fino al 4% (pari a 120.000 nuovi posti di lavoro).

“Sulla capillare rete di strade secondarie si muove l’Italia”, afferma Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, che aggiunge: “carenza di informazioni sul patrimonio stradale del Paese, mancanza di risorse e complessità delle norme sono le criticità più ricorrenti, ma, quando si parla di qualità e sicurezza delle infrastrutture, i decisori locali, nazionali ed internazionali non possono trincerarsi dietro preconcetti “ideologici”: gli investimenti sulle strade, infatti, non aggravano il rapporto deficit/PIL. Al contrario, attraverso lo sviluppo economico, contribuiscono a migliorare il parametro finanziario oggi più critico per l’Italia. Senza dimenticare che gli incidenti sulle strade provinciali costano 3 miliardi di euro ogni anno. Ricalcando un saggio proverbio inglese, non dobbiamo dimenticare che chi pensa di fare il furbo e risparmiare un penny si ritrova poi a spendere una sterlina”.

“959 morti sulla rete extraurbana secondaria – sottolinea Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Caracciolo di ACI – rappresentano il 30% del totale dei decessi sulle nostre strade. Non possiamo continuare a far finta di nulla: gli investimenti per la manutenzione devono essere una priorità. Lo dobbiamo alla tutela della vita umana e allo sviluppo del nostro Paese e dei territori che vivono di artigianato, agricoltura, piccola impresa e turismo”.

“I progetti delle opere devono evidenziare l’annesso programma di manutenzione ordinaria – dichiara Jean Todt, presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile – con indicazione della cadenza degli interventi di manutenzione straordinaria e relativo dettaglio dei costi. Come la sicurezza delle auto, l’efficienza delle strade viene valutata da autorevoli organismi internazionali e la rete viaria secondaria deve raggiungere al più presto punteggi minimi a 3 stelle nella classificazione iRap-EuroRAP. Solo così si può abbattere del 30% il tragico numero degli incidenti stradali”.

Auto elettriche: autonomia e consumi reali: la prova dei modelli più venduti d’Italia

L’auto elettrica trattata come un’auto normale e, al pari di questa, messa alla prova su strada, per vedere qual è la sua autonomia reale e a che livello è la sua efficienza. Del resto è solo questione di tempo prima che le elettriche diventino la normalità, prima cioè che possano essere usate ogni giorno per andare al lavoro, così come nel weekend per la gita fuori porta o per le vacanze estive: le Case automobilistiche hanno pianificato investimenti così importanti, sullo sviluppo delle elettriche, che indietro non si torna.

La prova si è svolta su un percorso di circa 150 km tra Roma e il lago di Bracciano; un “circuito” per il 45% urbano (35 km in centro e 33 sulle tangenziali trafficate), per il 45% extraurbano (35 km misto campagna e 33 km statali) e per il 10% autostradale (15 km).

Le sei auto scelte sono le elettriche al momento più vendute in Italia: Hyundai Kona, Jaguar I-Pace, Nissan Leaf, Renault Zoe, smart EQ fortwo e Tesla Model S. Per la prova, oltre ai giornalisti di Motor1.com Giuliano Daniele e Fabio Gemelli, sono stati ingaggiati dei driver esperti, ai quali è stato chiesto di guidare come guiderebbe una persona ogni giorno: rispettando ovviamente i limiti, evitando accelerazioni brusche, senza che questo significasse ricercare la massima efficienza. Le auto, infine, sono state usate tutte in modalità ECO, ovvero quella che riduce al minimo l’assorbimento energetico, perché è proprio questo il setup maggiormente utilizzato da chi ha un’elettrica.

Le classifiche ottenute sono due: una relativa all’autonomia e l’altra all’efficienza, cioè ai km percorsi per kW/h. Quanto alla prima, vincitrice è la Tesla Model S, in virtù del suo pacco batterie più grande di tutti gli altri, da ben 100 kW/H: 533 km. Seguono, nell’ordine: Hyundai Kona (435); Jaguar I-Pace (315); Renault ZOE R110 (276); Nissan Leaf (211); smart EQ fortwo (124). Se si parla di efficienza è la Hyundai Kona al primo posto: 13,1 kWh/100 km, seguita da Renault ZOE R110 (13,7); smart EQ fortwo (15,1); Nissan Leaf (18,9); Tesla Model S (19,5); Jaguar I-Pace.

Carburanti Auto ottobre: in aumento consumi e prezzi

Risultato positivo in ottobre per i consumi di benzina e gasolio auto che aumentano del 4,7% rispetto all’ottobre dello scorso anno. Si tratta dell’incremento più alto registrato dall’inizio del 2018 ed  è dovuto soprattutto alla crescita dei consumi di benzina (+2,6%) che registrano il secondo dato positivo dell’anno dopo quello di luglio (+1,5%). Molto bene i consumi di gasolio per autotrazione che in ottobre segnano un aumento del 5,4%. Secondo le elaborazioni del CSP, l’aumento dei consumi dei due carburanti ha comportato una maggior spesa per le famiglie e le imprese italiane di 753,5 milioni di euro a causa della forte dinamica dei prezzi alla pompa. In ottobre infatti il prezzo medio della benzina è cresciuto dell’8,7% passando da 1,525 euro del 2017 a 1,657 euro. Il prezzo medio del gasolio per autotrazione è passato invece da 1,386 euro dell’ottobre 2017 a 1,555 euro. Il consuntivo dei primi dieci mesi dell’anno registra una crescita dei consumi di benzina e gasolio auto del 2,6% e della spesa per gli italiani del 9,8%.

Fonte: elaborazioni Centro Studi Promotor su dati del Ministero dello Sviluppo Economico

Dal 2016 al 2017 in Liguria il parco circolante di autocarri per trasporto merci è cresciuto dello 0,7%

Tra il 2016 e il 2017,  in Liguria il parco circolante di autocarri per trasporto merci è cresciuto dello 0,7%, passando da 84.230 a 84.804 unità.

La provincia ligure che ha fatto registrare nel 2017 l’aumento maggiore del numero di autocarri per trasporto merci è Savona (+0,8%), seguita da Imperia (+0,7%), Genova (+0,6%) e La Spezia (+0,5%). Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazioni Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.

A livello nazionale nel 2017 il parco circolante di autocarri per trasporto merci ha toccato quota 4.083.348 unità. Si tratta del valore in assoluto più alto dall’inizio della crisi economica, ovvero dal 2008, quando il parco circolante di autocarri per trasporto merci contava 3.914.998 unità. Nel dettaglio, nella prima fase della crisi economica, ovvero nel periodo compreso tra il 2008 e il 2011, vi è stata una crescita, seppur modesta, del parco circolante di autocarri. In questo periodo infatti il parco è passato da 3.914.998 unità del 2008 a 4.022.129 unità del 2011, con percentuali di crescite annue intorno all’1%. A partire dal 2011 il quadro è però mutato quando si è interrotta la ripresa dell’economia e si è avviata la seconda fase della crisi che ha penalizzato anche e particolarmente le vendite di autocarri. Ciò ho causato una contrazione del parco circolante con il ritorno già nel 2012 sotto la soglia dei 4 milioni di veicoli (-0,8% sul 2011), contrazione che poi ha avuto un seguito anche nel 2013 (-1,3%) e nel 2014 (-0,2%). Solo dal 2015, con il miglioramento del quadro economico, il parco ha ripreso ad aumentare (+0,3%) e nel 2016 ha recuperato il ritmo di crescita ante-crisi (+1,9%) ed è tornato a superare la soglia dei 4 milioni di veicoli. Come si è detto in apertura, nel 2017 tale crescita è proseguita fino a portare il parco ad un totale record di 4.083.348 di unità, che rappresentano il livello più alto dal 2008.
L’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp fornisce anche un prospetto regionale sui dati relativi all’evoluzione dal 2016 al 2017 del parco circolante di autocarri per il trasporto merci. In base a tale prospetto la regione in cui questi veicoli sono cresciuti di più nel 2017 è il Trentino Alto Adige, con un aumento del 15,1%. In seconda posizione segue la Valle d’Aosta (+12,4%), e poi ancora Basilicata (+2,6%), Molise e Puglia (+2,2%), Toscana e Sardegna (+2,1%). In chiusura di questa graduatoria vi sono Piemonte ed Emilia Romagna (+0,4%) e Lazio (-3,2%).
Nonostante la crescita del parco circolante degli autocarri, sottolinea Airp, il settore del trasporto merci in Italia continua ad avere un forte bisogno di ricambio di un parco circolante ancora mediamente vecchio, ricambio che negli anni più duri della crisi per evidenti difficoltà economiche le aziende di trasporto hanno preferito rimandare. Tale bisogno risponde all’esigenza di coniugare il contenimento dei costi ad una sempre maggiore attenzione nei confronti delle problematiche ambientali. A questo proposito, Airp ricorda che per coniugare al meglio le esigenze di contenimento dei costi con quelle dell’ambiente vi sono dispositivi di fondamentale importanza come i pneumatici ricostruiti, che consentono di risparmiare sulle spese di gestione di un veicolo (i pneumatici ricostruiti infatti costano meno rispetto a quelli nuovi) ed anche di rinviare l’esigenza di smaltimento dei pneumatici usati che possono essere ricostruiti, con evidenti effetti positivi per l’ambiente.
Fonte  Airp

Rally Castiglione Torinese i risultati dei piloti genovesi

Un Rally, quello di Castiglione Torinese che ha visto ben 124 equipaggi verificati sulla linea di partenza.

Tra i partecipanti anche due rappresentanti della Scuderia Lanterna Corse Rally Team e altri equipaggi di piloti genovesi che hanno portato a casa un discreto bottino di risultati.

Per la Lanterna Corse Rally Team Alberto Verardo e Cristina Rinaldis, su Renault Clio hanno ottenuto un ottimo secondo posto in classe N3.

Verardo si è confermato così uno dei migliori interpreti della categoria, in una giornata non certo facile e su strade poco conosciute. “Sulle prime tre prove abbiamo accumulato troppo distacco, siamo riusciti a recuperarne più di metà, ma va bene così, la gara è stata comunque ottima per noi – ha dichiarato Verardo a fine gara”.

La competizione piemontese ha sorriso anche a Riccardo Gallo che ha condiviso l’abitacolo della Renault Clio con Marco Gallizia. Per il giovane pilota genovese la giornata si è conclusa con il secondo posto tra i piloti under 25.

“In questa gara c’era tanto da imparare – ha dichiarato Riccardo – sinceramente ero un po’ spaventato dalle condizioni meteo, invece Marco mi ha tranquillizzato e ci siamo goduti insieme una bella esperienza da mettere nel mio curriculum”.

Per gli altri genovesi in gara, buona prestazione, quarta posizione – su 12 equipaggi classificati – in classe R2b, per Davide Craviotto accompagnato da Federico Piccinini su Peugeot 208 con i colori della Scuderia Project Team.

Giovanni Ferrando affiancato da Jlenia Olivo su Renault Clio della Meteco Corse, ha ottenuto la quarta piazza nella classe N3 dove erano presenti ben 17 conduttori.

La Racing for Genova Team aveva sulla linea di partenza due equipaggi: quello che ha ottenuto il miglior risultato è stato Andrea Peirano e Giorgia Lecca (Peugeot 106) che, nonostante una penalità, è riuscito a raggiungere la quarta piazza in classe A5.

Per il secondo equipaggio, composta di Alessandro Lazzara affiancato da Marta De Paoli (Renault Clio) non è andata altrettanto bene e si sono dovuti accontentare della sedicesima piazza della classe N3.

Infine, Fabio Belmessieri e Simona Camera su Peugeot 96, con i colori della Scuderia Sport Favale 07, hanno ottenuto il quarto posto nella classe N1.

Genova ospiterà la 73° Conferenza del Traffico e della Circolazione

Si terrà a Genova la 73a Conferenza del Traffico e della Circolazione, l’appuntamento nazionale più importante per la mobilità, organizzato dall’Automobile Club d’Italia.

L’incontro di quest’anno, in programma il 30 novembre,  sarà dedicato al tema strategico delle infrastrutture, con particolare attenzione alla rete viaria secondaria.

L’Automobile Club Genova, in considerazione del tragico crollo del Ponte Morandi, ha chiesto e ottenuto che la Conferenza si tenesse a Genova, per dare un segnale importante alla città e a tutta l’Italia in merito a un tema così delicato e di così grande attualità come qualità e sicurezza delle infrastrutture.

“Il fabbisogno di manutenzione della rete viaria secondaria” è, infatti, il titolo dei lavori, che si terranno venerdì 30 novembre, presso il Palazzo della Meridiana (Salita San Francesco 4). L’apertura (ore 10) prevede l’intervento del Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani e i saluti delle Autorità: Marco Bucci, Sindaco di Genova, Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria, oltre a Giovanni Battista Canevello, Presidente Automobile Club Genova e Giuseppina Fusco, Vice Presidente Automobile Club d’Italia e Presidente Fondazione Filippo Caracciolo.

L’incontro, moderato dal giornalista, conduttore televisivo e scrittore Duilio Giammaria, proseguirà con la presentazione dello studio della Fondazione Filippo Caracciolo dell’ACI, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre.

Interverranno Andrea Benedetto, Direttore Dipartimento di Ingegneria, Università degli studi Roma Tre, Roberto Zucchetti, Docente di Valutazione delle Infrastrutture di Trasporto, Università Bocconi, e Francesco Russo, Professore Ordinario, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Alla Conferenza parteciperà anche il Presidente della FIA – Fédération Internationale de l’Automobile – Jean Todt.

Il rapporto della Fondazione Caracciolo stimolerà il dibattito della tavola rotonda in programma alle ore 11:30 con interventi di Ennio Cascetta, Presidente Comitato Scientifico Fondazione Filippo Caracciolo, Maurizio Crispino, Professore Ordinario di Strade, Ferrovie ed Aeroporti, Politecnico di Milano, Enrico Musso, Professore Ordinario di Economia dei Trasporti Università di Genova, Achille Variati, Presidente UPI – Unione Province d’Italia. Le conclusioni saranno affidate al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.

Da domani auto da sogno all’8^ edizione di Milano AutoClassica a Fiera Milano

Domani, venerdì 23 novembre, s’inaugura Milano AutoClassica, un’ampia mostra mercato che punta a valorizzare la memoria storica dei marchi automobilistici i accanto alle proposte più attuali.

L’attenta selezione di auto classiche spazia dagli anni ‘20 agli anni ‘90 con una forte presenza di modelli degli anni ’60 e ’70.   Milano AutoClassica richiama un numero sempre crescente di collezionisti, appassionati di motori alla ricerca dell’ultimo modello o dell’occasione d’epoca adatta a ogni palato con proposte di molte auto d’epoca con prezzi a partire da 5.000 Euro. Ci sarà anche spazio per l’esposizione di ricambi con 180 Aziende selezionate.

I marchi più prestigiosi espongono i loro modelli su una superficie di 50mila metri quadrati, nel cuore della vetrina più elegante del settore: Alpine cars, Bentley, BMW Club Italia, Ferrari Classiche, Ferrari Rossocorsa, Leoni, Lotus, McLaren, Musei Ferrari, Pagani e Porsche.

A Milano AutoClassica si potranno ammirare assieme a tante spettacolari vetture, tre eccezionali Ferrari: la Ferrari 750 Monza pilotata a Monza da Alberto Ascari. La Ferrari 166 S, classe 1948, nata per le competizioni, rappresenta l’evoluzione della 125 S, la prima auto mai prodotta dalla Casa di Maranello. Prodotta in meno di quaranta esemplari tra il 1948-1952, la 166 S debuttò, vincendo, alla Targa Florio del 1948 e, infine la Ferrari 365 GTC vincitrice della Cavalcade Classica 2018.

Genova: Autostrade per l’Italia, nessun blocco dei trasporti eccezionali su A26

Previsti lavori di manutenzione. Nessun problema di sicurezza del viadotto

La Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia ha reso noto agli autotrasportatori che sono in corso lavori di manutenzione sulla carreggiata Nord dell’A26, Voltri Gravellona,  lungo il viadotto Pecetti, la cui conclusione è prevista entro il prossimo dicembre.

Come da prassi in tali casi, lo scorso 30 ottobre è stata pertanto emessa una prescrizione di carattere generale che prevede che il rilascio di autorizzazioni ai trasporti eccezionali con massa superiore a 75t per la tratta in questione avvenga dopo una specifica verifica da parte delle strutture tecniche preposte.

Si tratta di una procedura ordinaria necessaria per consentire l’esecuzione in piena sicurezza di tale tipologia di lavori, nota a tutte le imprese di autotrasporto e applicata da tutte le concessionarie Aiscat sulla propria rete.

Agli autotrasportatori in possesso di autorizzazioni già rilasciate prima del 30 ottobre, è stata coerentemente comunicata la nuova limitazione e la necessità di attendere l’esito delle verifiche – espletate in media in 2-3 giorni – prima di impegnare la tratta.

Si segnala peraltro che dalla giornata di oggi, mercoledì  21 novembre, la prescrizione già emessa è stata integrata con una ulteriore indicazione che permette in via generale con autorizzazione il transito sul viadotto Pecetti ai trasporti eccezionali con massa fino a 108t e con velocità limitata a 15 km/h.

Sostenere su queste basi che siano stati sospesi i trasporti eccezionali sulla A26, anche in relazione al reale stato di conservazione dei viadotti,  fa sapere la Direzione di Autostrade per l’Italia  di Genova, è del tutto improprio e fuorviante.

Una convenzione tra ACI e Istituto per Il Credito Sportivo

Presso la sede centrale dell’Automobile Club d’Italia è stato formalizzato l’accordo tra la Federazione ACI e l’Istituto per il Credito Sportivo.

“L’accordo – dichiara il Presidente ICS, Andrea Abodi – testimonia la ferma volontà dell’ICS di sostenere l’ACI e il suo percorso di costante sviluppo che, oltre alla dimensione sportiva, consente di incidere anche su quella etica, con risvolti sociali ed educativi di grande rilevanza. Siamo convinti che la crescita del movimento automobilistico sportivo italiano non passi solo ed esclusivamente attraverso il miglioramento quali – quantitativo degli impianti, ma anche dalle infrastrutture immateriali: la formazione, l’informazione e l’educazione stradale. Abbiamo la convinzione, condivisa con il Presidente Angelo Sticchi Damiani, che gli investimenti fatti nella direzione dell’attenzione al profilo culturale nel senso più ampio del termine, che insieme allo sport rappresenta la doppia vocazione della nostra banca, sia la principale strada da percorrere per costruire un futuro solido sia dello sport, che nella società civile.”

“L’intesa favorisce l’evoluzione dello sport motoristico nell’ottica di una sempre maggiore spettacolarità, sicurezza e sostenibilità delle corse – afferma il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – supportando lo sviluppo di nuovi impianti sportivi che si pongano sul territorio anche come centri polifunzionali di promozione ed educazione alla sicurezza stradale. L’accordo porta vantaggio a tutti gli sportivi e gli appassionati di motori, che trovano nuove risposte nella Federazione ACI con i prodotti e le iniziative di ICS”.

La collaborazione tra ACI e ICS è stata ratificata con la firma, da parte dei due Presidenti, di un protocollo d’intesa con il quale le parti, in coerenza e nei limiti delle rispettive prerogative istituzionali, definiscono la migliore strategia per una capillare, trasparente e sistematica diffusione di prodotti e iniziative, appositamente sviluppati da ICS, rispondenti alle esigenze delle Federazioni Sportive Nazionali e/o dei loro Affiliati.

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