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Gino Bruni

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Mese

novembre 2019

Automobilismo: Racing for Genova Team in pista

Per la Scuderia genovese, in Piemonte, al Rally di Castiglione Torinese, ha vinto la sfortuna. L’equipaggio formato da Francesco Aragno e Andrea Segir, in gara con la Renault Clio Super 1600 si è fermata dopo quattro prove cronometrate per un problema ai freni che l’assistenza non è riuscita a risolvere. Al momento del ritiro, i portacolori della scuderia Racing for Genova Team occupavano l’undicesima posizione assoluta.

In questo fine settimana la scuderia diretta da Raffaele Caliro sarà impegnata sulla Pista di Sarno nell’Avon Super Master con il genovese Giacomo Gozzi e la sua fiammante Radical SR4. L’evento campano, promosso dall’AutoSport Sorrento per celebrare la distribuzione esclusiva per l’Italia delle gomme Avon, si articolerà su tre giornate e sarà riservato esclusivamente ai clienti del marchio britannico. In programma anche un rally in notturna e una super sfida finale con mezzi identici. Prevista la partecipazione di tanti top driver: Giacomo Gozzi (nella foto) sarà al via nelle giornate di sabato e domenica.

Automotoclub Storico Italiano e Automobile Club d’Italia ai ferri corti.

Nel corso della 74^ Conferenza del Traffico e della Circolazione che si è svolta a Roma, il presidente dell’Automobile Club Italia, Angelo Sticchi Damiani, ha esternato pubblicamente – e al cospetto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli – alcune dichiarazioni che per l’Automotoclub Storico Italiano non sono assolutamente condivisibili.

“Il Certificato di Rilevanza Storica – ha detto Sticchi Damiani – viene rilasciato da un’associazione privata di cui non sappiamo nulla, nulla, nulla, e viene applicato sulla carta di circolazione. Per me un documento dello Stato non può essere imbrattato con delle cose che non sappiamo come, a che costo e con che sistemi sono state definite. Questo non è serio.”

Il riferimento va ovviamente all’ASI, principale associazione che, insieme alla Federazione Motociclistica Italiana ed ai Registri Storici Fiat, Lancia e Alfa Romeo, è riconosciuta dallo Stato (art. 60 del Codice della Strada e Decreto Ministeriale del 17/12/2009) come ente certificatore. Questi enti operano applicando le normative previste dallo Stato.

“Sticchi Damiani – evidenzia Alberto Scuro, presidente di Automotoclub Storico Italiano – ha anche dichiarato che tutti gli attori del motorismo storico tranne ASI sarebbero d’accordo sulla necessità di stilare una lista di veicoli che a parità di anzianità e grado di conservazione avrebbero la possibilità di essere tutelati come storici. Con tale lista lo Stato aiuterebbe chi possiede veicoli costosi ed esclusivi e non chi vuole conservare, osservando le specifiche normative previste, veicoli più diffusi e di minor valore, ma che hanno comunque segnato la storia del nostro Paese e delle nostre famiglie. Quattro dei cinque enti certificatori nazionali sono contrari a stilare la lista proposta da ACI, che non trova riscontro né nelle direttive europee né nelle indicazioni della Federazione internazionale dei veicoli storici (FIVA), né nelle normative di altri paesi europei.”

Anche altri concetti espressi da Sticchi Damiani non sono condivisibili da ASI.

“I veicoli vecchi in Italia sono moltissimi – sottolinea Alberto Scuro – ma quelli storici pochissimi e se si vuole tutelare quello che è un vero e proprio patrimonio nazionale non si deve far confusione tra loro: i veicoli che alla Motorizzazione risultano circolanti sono 56 milioni, quelli ultraventennali 12 milioni. Quelli storici con oltre vent’anni sono 400.000 circa. Numeri completamente diversi da quelli dei veicoli vecchi e che si commentano da soli. Inoltre, tutti questi veicoli storici hanno mediamente percorrenze annue bassissime. Il mancato rinnovamento del parco auto italiano non è quindi legato ai veicoli storici che lo Stato tutela, ma a problemi ben diversi.”

Anche i dati sul costo della tutela fiscale dei veicoli storici reintrodotta nel 2019 (con la tassa di possesso al 50%) non risultano quelli esposti da Sticchi Damiani (7 milioni di euro per quest’anno e addirittura 25 milioni per il 2020) che non ha minimamente accennato alle maggiori entrate che derivano allo Stato da questa tutela.

“Il fatto poi – dice ancora il presidente dell’ASI Scuro – che attività di interesse pubblico non possono essere delegate a privati, come ancora ha espresso Sticchi Damiani, mi sembra una tesi piuttosto ardita: demandare mansioni a enti che, anche se privati, hanno l’esperienza per fare una specifica attività è uno strumento importante e decisamente poco costoso rispetto alla gestione pubblica. Nello specifico, gli enti certificatori previsti dall’art. 60 del CdS non costano nulla allo Stato. Noi restiamo aperti al dialogo e a un percorso virtuoso che, nel rispetto delle specifiche competenze dei diversi attori, possa vedere tutti protagonisti di questo mondo di passione che promuove cultura e turismo ed è un enorme volano di indotto nazionale, che nel 2018 è stato stimato in 2,2 miliardi di euro.”

A Milano AutoClassica i Musei Ferrari celebrano i 90 anni della scuderia di Maranello.

In occasione dei 90 anni della Scuderia Ferrari, fondata il 16 novembre del 1929 nello studio del notaio Alberto Della Fontana, a Modena, sarà festeggiata alla nona edizione di Milano AutoClassica, in programma da domani 22 novembre domenica 24.

I Musei Ferrari espongono tre regine straordinarie nella hall della kermesse. In occasione della grande mostra celebrativa “90 anni” in corso al Museo di Maranello, queste tre vetture sono un omaggio alla leggendaria storia della Scuderia che nasceva con lo scopo di operare “compera di automobili da corsa di marca Alfa Romeo e la partecipazione colle stesse alle Corse incluse nel calendario nazionale sportivo e nel calendario dell’Associazione Nazionale Automobil Clubs”, come recita l’atto costitutivo.

Nel marzo 1947 inizia una straordinaria dinastia di automobili e una delle più grandi avventure dell’era industriale. A testimonianza di quest’epoca d’oro, la prima delle tre Regine in esposizione è la vettura costruita dalla neonata Casa Automobilistica di Maranello, nel 1947: la Ferrari 125 S, prodotta in soli due esemplari, fu il primo modello con il marchio Ferrari. Con un motore 12 cilindri progettato da Gioachino Colombo, la 125 Sport, questa barchetta “Ala spessa” conquistò la prima vittoria a maggio dello stesso anno con Franco Cortese al Gran Premio di Roma alle Terme di Caracalla. La Ferrari 250 GT Berlinetta “Passo Corto” (detta anche SWB, Short Wheelbase con un passo da 2400 mm per essere differenziata dalla Berlinetta 250 GT Tour de France con passo 2600 mm) è un’autovettura sportiva disegnata da Pinin Farina presentata per la prima volta al Salone di Parigi del 1959. Progettata per l’impiego nelle corse con un propulsore V12 di 3 litri e una potenza compresa tra 260 e i 280 CV, riscosse un buon successo anche in versione stradale. Prodotta fino al 1962, s’impose in edizioni consecutive del Tour de France Automobile, nel Tourist Trophy di Goodwood e nella classe GT alla 24 Ore di Le Mans. La terza Reginetta del Salone è una monoposto decisamente diversa dalle precedenti realizzate dalla Scuderia Ferrari che vanta risultati che parlano da soli, rispecchiando la forza della squadra e della vettura: la F2002 vanta 15 vittorie su 17 Gran Premi disputati, 9 doppiette e 10 pole position. I giochi si chiudono già a Magny Cours per il mondiale Piloti, 5° titolo per Schumacher, e a Budapest per il mondiale Costruttori. Nonostante l’apparente somiglianza con la F2001, la nuova monoposto è stata completamente ridisegnata e oggetto di migliorie. Il telaio è sensibilmente più leggero; fiancate, radiatori, scarichi e tutto il retrotreno sono rivisti per aumentare l’efficienza aerodinamica e migliorare il raffreddamento del motore, il nuovo 051, accoppiato a una scatola del cambio in fusione di titanio dagli ingombri molto ridotti. Allo stand dei Musei Ferrari si potrà ammirare anche la Ferrari Monza SP1 del 2018, la versione a un posto di una barchetta lunga 466 cm e alta 116, che strizza l’occhio alle mitiche sportive Ferrari degli anni 50 che vincevano in pista riuscendo anche ad affascinare per la loro linea: una vettura rappresentativa della mostra attualmente in corso al Museo Enzo Ferrari di Modena: “Capolavori senza tempo”. La Ferrari Monza SP1 è la capostipite di un nuovo concept, denominato ‘Icona’, che rappresenta un nuovo segmento di serie speciali limitate dallo stile senza tempo, accompagnato a contenuti altamente tecnologici e alle più elevate prestazioni.

Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada 2019

L’anno scorso, nel nostro Paese, si sono verificati 172.553 incidenti stradali: 3.334 persone hanno perso la vita e 242.919 sono rimaste ferite. Parliamo di 473 incidenti, 666 feriti e 9 morti al giorno. I più colpiti sono i giovani tra 15 e 24 anni: 414 morti, il 12,4% del totale. Ma c’è un dato ancora più inquietante: i morti tra i 15 e i 19 anni sono aumentati, addirittura, del 26,1%. Un bilancio drammatico e inaccettabile, con costi sociali che superano i 18 miliardi di euro l’anno, pari all’1,1 per cento del PIL. Quasi una ‘Finanziaria’.

Per trasformare un momento di profondo dolore in un’occasione per contribuire concretamente alla sicurezza delle nostre strade, l’ACI propone cinque semplici regole, che possono aiutare a combattere le principali cause di incidente – distrazione, velocità, alcol e droga, mancato uso di cinture e seggiolini per bambini, scarsa attenzione a pedoni e due ruote – e fare la differenza tra far sì che la vita duri tutta la vita e perderla.

La distrazione e’ un attimo. –  l’ultimo; Rallenta. Tanto non si vince niente. – Se ti sballi e guidi sei fuori strada. – Certi legami allungano la vita. – Cinture e seggiolini: allacciati. Sempre. – Utenti vulnerabili: più sono deboli più i rischi sono forti. Rispettiamoci.

“La Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada non deve ridursi alla doverosa partecipazione al dolore di migliaia di famiglie ma, deve trasformarsi in un momento di riflessione su un fenomeno drammatico, che non possiamo e non dobbiamo considerare un tributo fisiologico e inevitabile al nostro bisogno di mobilità”, ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani.

“L’obiettivo ‘zero morti sulle strade’ – ha sottolineato il Presidente dell’ACI – non è utopia. È realtà. Una realtà ancora lontana, è vero, ma una realtà. Gli incidenti sono errori drammatici, non tragiche fatalità. Si possono e si devono evitare. La chiave è una sola: l’educazione alla sicurezza. Per salvare un numero sempre maggiore di giovani vite, l’ACI è da sempre impegnato nell’educazione dei giovani – in particolare futuri e neo-patentati – a una mobilità sicura e responsabile, sia supportando i programmi dedicati nella formazione scolastica, che potenziando gli strumenti formativi di supporto all’insegnamento e al perfezionamento della guida”.

“I problemi con i giovani sono essenzialmente due – ha evidenziato Sticchi Damiani: prima di prendere la patente, tendono a sovrastimare le loro capacità e, una volta presa la patente, tendono a sottostimare i rischi che capita di dover affrontare sulle nostre strade. Per questo, i corsi di guida sicura svolgono un ruolo fondamentale: perché fanno toccare con mano, anche a quei ragazzi che si ritengono già esperti, i loro limiti e le loro fragilità, prima che sia un evento drammatico, se non addirittura tragico, a dimostrarle, quando, ormai, per loro non c’è più niente da fare”.

“Le statistiche 2018 – ha concluso il Presidente ACI – dimostrano che non bisogna mai abbassare la guardia ma continuare a intensificare gli sforzi: per questo il nostro impegno nel prevenire e limitare l’incidentalità stradale crescerà ancora, attraverso un aggiornamento costante di contenuti e metodologie formative e divulgative, e una collaborazione sempre più stretta con tutti gli operatori del settore, istituzionali e no, nella consapevolezza che solo facendo squadra si potrà controllare, arginare e, finalmente, debellare questa drammatica emergenza sociale”.

Rally Storico Monti Savonesi: si parte

Da questo pomeriggio, venerdì 15 novembre, ad Albenga, con le ricognizioni del percorso e le verifiche preliminari, la prima edizione del Rally storico Giro dei Monti Savonesi entrerà nel vivo.

La manifestazione, rinata per mano della Sport Infinity, è in programma ad Albenga nel weekend del 16-17 novembre. La competizione, riservata alle auto storiche, sarà divisa in due sezioni: la prima sabato 16 novembre con partenza da Albenga alle ore 15,30. Dopo due passaggi sulla prova cronometrata “Caso” di poco più di dieci chilometri, la prima giornata terminerà alle ore 18,55. La mattina successiva i concorrenti alle ore 7 accenderanno nuovamente i motori per affrontare la parte più impegnativa della manifestazione: cinque prove – tre passaggi sulla prova denominata “Scravaion” (Km 10,16) e due passaggi lungo la prova denominata “Il bosco di Babbo Natale”la più lunga di tutta la gara di oltre 11 Km e mezzo. Tutte strade che hanno fatto la storia del rallysmo nazionale.

L’arrivo è programmato alle ore 15,41 di domenica pomeriggio.

La gara sarà preceduta da un’interessante sfida sui kart elettrici tra i piloti partecipanti, prevista sulla pista di Albenga alle ore 19 di oggi, venerdì 15.

Team genovesi i protagonisti.

La Lanterna Corse Rally Team schiererà Marco Cotugno e Carola De Santis, a bordo di una Peugeot 205 Gti 1.9 Due, invece i portacolori della Racing For Genova Team: Sandro Rossi – Bruno Banaudi (Fiat 127 Gruppo 2) e Parodi Massimiliano – Parodi Alessio (Renault R5 Gt Turbo Gruppo N). Su un’Opel Corsa Gsi 1.6 per la Sport Favale ’07 ci sarà Mattia Delfino affiancato da Jessica Femia.

 

In totale saranno sessantadue gli equipaggi (54 per il rally e otto per la gara di Regolarità Sport) che hanno dato la loro adesione a questa manifestazione.

Al via ci sarà anche Gabriele Noberasco, con una BMW M3, che vinse le edizioni 1981 e 1993 della serie precedente del rally e che è stato il principale promotore di questo nuovo evento. C’è suo nipote Manuel Villa, con una berlina analoga, che nel 2003 siglò l’ultimo atto di quella gara. Inoltre, sulla linea di partenza ci saranno, Mauro Sipsz, con una Lancia Stratos, e Maurizio Rossi, l’imprenditore televisivo genovese, che per l’occasione ha rispolverato l’Alfetta Gtv 2.5 con cui vinse il Trofeo Italia Nord nel 1985. Al suo fianco come co-pilota ci sarà Marta De Paoli.

E, tra coloro che proveranno a ritagliarsi un posto tra i protagonisti del rally “Giro dei Monti Savonesi Storico” ci sono anche il locale Dario Bigazzi, al via con una Ford Sierra Cosworth 4×4, e abituali frequentatori della serie “tricolore” riservata alle auto storiche quali Sergio Mano (Toyota Celica St 165), il sanremese Maurizio Pagella (Porsche 911Rs), il biellese Nicola Salin, con una 911 S, e il genovese Michele Dimarco (Fiat 127). Con loro, tanti altri piloti, liguri e non, anche non abituali frequentatori dei rally storici, che non hanno voluto mancare a questo appuntamento.

“Queste adesioni ci rendono contenti – osserva Domenico Salati, Presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Sport Infinity – ma quello che ci dà più soddisfazione è che una buona metà dei piloti iscritti è ligure: vuol dire che, con questo nuovo rally, siamo riusciti a creare nuovi stimoli ai nostri praticanti regionali, che non sono rimasti insensibili al fascino di una gara che mancava”.

FCA la tecnologia 5G può rendere le auto più intelligenti e più sicure

Grazie all’invenzione e all’innovazione in campo tecnologico, le automobili, proprio come gli smartphone, sono passate dall’offrire funzioni limitate a essere veri e propri hub di servizi integrati. Il ruolo delle case automobilistiche è garantire che le auto traggano il massimo vantaggio da questi progressi ed è per questo che, quando ha progettato la piattaforma Uconnect, FCA ha predisposto la possibilità di poter integrare le innovazioni future, in particolare la tecnologia 5G.

Questa piattaforma integrata per veicoli connessi ha quindi permesso a FCA di creare un “ecosistema globale” con cui migliorare l’esperienza di guida sia all’interno che all’esterno del veicolo. Il 5G è ben più di un semplice progresso tecnologico: è una rivoluzione concettuale della connettività automobilistica.

Un esempio concreto dell’impegno FCA sul fronte dell’innovazione è stata la partecipazione attiva alla 5GAA World Conference and Demonstration che si è svolta  a Torino. L’evento ha dimostrato come due vetture connesse possano comunicare tra loro e con il cloud, migliorando la sicurezza e la qualità di guida. La diffusione della tecnologia 5G introdurrà una nuova generazione di comunicazioni ad alta velocità e bassa latenza e FCA ha presentato cinque nuovi sistemi in grado di sfruttare questi vantaggi.

Accordo ACI e Agenzia per la Coesione Territoriale

L’Automobile Club d’Italia e l’Agenzia per la Coesione Territoriale hanno firmato a Roma un protocollo d’intesa che impegna le parti fino al 31 dicembre 2022 nella collaborazione a favore del turismo e dell’automotive.

Siglato dal Direttore Generale pro-tempore ACT, Antonio Caponetto, e dal Presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani, alla presenza del Segretario Generale dell’Automobile Club d’Italia, Gerardo Capozza, l’accordo getta le basi per la futura individuazione di nuovi e più specifici ambiti di collaborazione.

L’intesa si concentra su progetti finanziabili, incardinati sul turismo e l’automotive, in grado di stimolare la crescita economica, culturale e sociale del territorio, prevedendo inoltre l’adesione di ACI ad iniziative europee in linea con i suoi ambiti istituzionali.

Attraverso la propria “Struttura progetti comunitari per automotive e turismo”, istituita nel febbraio del 2019 con sede a Bruxelles, l’Automobile Club d’Italia è delegata all’attuazione del protocollo con ACT, che si integra con quanto già stipulato tra ACI ed Enit lo scorso luglio per il potenziamento delle strategie promozionali delle risorse turistiche italiane e la valorizzazione degli eventi sportivi automobilistici e del motorismo storico.

E-mobility 2019: il 23 novembre a Torino e Genova

Il 23 novembre si svolgerà la terza edizione di Visionary Days, l’innovativo format prodotto da giovani per altri giovani, con l’obiettivo di creare un ambiente in cui persone con differenti background possono incontrarsi, discutere e dare vita insieme alla propria idea di futuro.

L’evento combina gli aspetti divulgativi di una conferenza con l’interattività e la sfida progettuale, una sorta di convention-riunione in cui – per un periodo di tempo prestabilito – numerosi partecipanti si riuniscono per trovare soluzioni a problemi o per sollevare idee e proposte.
Per la prima volta Visionary Days si svolgerà in parallelo in due sedi – a Torino, presso le Officine Grandi Riparazioni, e a Genova presso il Palazzo Ducale – realizzando al primo evento europeo del genere: un’esperienza di dieci ore di confronto, dalle 9:30 alle 19:30, in due luoghi distanti centinaia di chilometri ma connessi in ogni momento, per agire come in un’unica grande tavola rotonda.

Organizzato da un’associazione fondata e composta da un gruppo di studenti del Politecnico di Torino, Visionary Days è un esperimento molto innovativo al quale non può mancare Fiat Chrysler Automobiles che ne è partner con la sua divisione e-Mobility, creata nell’organizzazione della regione EMEA con il compito di coordinare tutte le attività collegate alla mobilità, non solo elettrica.

Infatti, e-Mobility non segue solo l’elettrificazione dei veicoli di FCA, ma accompagna l’azienda verso un modo completamente differente di intendere l’uso dell’auto e la mobilità in generale.

Gli oltre 1.500 partecipanti a Visonary Days saranno distribuiti su 120 tavoli, ognuno coordinato da un moderatore e si confronteranno su numerosi e differenti temi: i risultati saranno aggregati ed elaborati grazie a “Lee” (l’intelligenza artificiale di Visionary Days), una piattaforma tecnologica che – connettendo virtualmente tutti i tavoli – elaborerà in tempo reale le idee emerse da ognuno di essi, con una visualizzazione immediata in entrambe le sale.

Quattro le sessioni di confronto su ognuno dei due palchi di Torino e Genova: Risorse, Abitanti, Economie, Nuova Terra cui si aggiungeranno sessioni dedicate alla discussione sulla e-mobilità nelle “Smart City”. Per FCA, i temi di e-Mobility saranno approfonditi grazie agli interventi di Daniele Lucà (responsabile di e-Mobility Business Development, FCA region EMEA) e Giorgio Neri (responsabile di Fiat 500 Family in FCA region EMEA).

Crash test Euro NCAP

Quattro i modelli testati nella settima serie di test Euro NCAP 2019, il progetto internazionale di valutazione degli standard di sicurezza delle auto nuove, del quale è partner l’Automobile Club d’Italia (schede su www.euroncap.com). Cinque stelle per Ford Explorer, Mercedes GLB e Mazda CX-30, quattro quelle conquistate dall’Opel Corsa.

L’Explorer, Suv plug-in ibrido della Ford, ottiene 5 stelle con eccellenze e massima valutazione nelle prove di urto laterale contro la barriera e nella protezione dei bambini a bordo. E’ stato molto apprezzato, poi, il dispositivo che disattiva automaticamente gli airbag in caso di presenza di sistemi di ritenuta per bambini. Qualche defaillance solo nella protezione del torace e del femore del conducente e degli altri occupanti, scarsa l’efficacia del sistema di frenata automatica di emergenza, (AEB), nelle prove con il ciclista.

Cinque stelle anche per l’altro Suv, GLB della Mercedes, con alimentazione benzina o gasolio. Ottimi i giudizi nello scontro laterale contro barriera e nel funzionamento del sistema di frenata automatica di emergenza.

Qualche criticità nella protezione del torace e del collo del conducente, (rispettivamente nello scontro laterale contro il palo e nell’urto frontale pieno). Scarsa, inoltre, la protezione del bacino del pedone in caso di urto contro il paraurti.

La regina di questa serie di test è la Mazda CX-30: 5 stelle e valutazioni più alte sia a livello complessivo che nella protezione degli adulti a bordo, dei pedoni, dei ciclisti e dei sistemi per la sicurezza attiva (ADAS). Massimo punteggio conquistato nelle prove di scontro frontale pieno, urto laterale, contro barriera e palo, nelle prove a velocità urbana del sistema di frenata automatica di emergenza. Piccole criticità nella protezione del collo del bambino di 10 anni e del sistema di mantenimento della corsia.

Buone le valutazioni per l’Opel Corsa che, però, si ferma a 4 stelle a causa di alcune piccole criticità. Marginale la valutazione della protezione al collo dei passeggeri dei sedili anteriori e posteriori, l’assenza del terzo poggiatesta, poi, ha abbassato i giudizi complessivi. Punteggi massimi, invece, nella prova di urto laterale contro barriera e nella protezione dei bambini a bordo. Buone anche le valutazioni del sistema di frenata automatica, (valutato, però, nella configurazione base: telecamera ottica senza radar), alcune criticità riscontrate negli scenari più severi degli utenti vulnerabili (pedoni e ciclisti).

“Gli ultimi test Euro NCAP ribadiscono i progressi continui ottenuti nel campo della sicurezza dei veicoli, grazie all’ausilio degli ormai indispensabili sistemi di assistenza alla guida – ha affermato il Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani – è in questa direzione che devono concentrarsi gli sforzi dei costruttori di auto”.

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