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Gino Bruni

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Mese

marzo 2020

Il 26° Rally Valli Cuneesi e il 13° Rally storico slittano a data da destinarsi.

Adesso è ufficiale: il 26° Rally delle Valli Cuneesi, che si sarebbe dovuto svolgere il 2 e 3 maggio a Dronero e dintorni,  insieme al 13° Rally storico, slitta a data da destinarsi

Non ci sono i presupposti per poter svolgere a breve l’evento – annuncia Piero Capello, patron dell’organizzazione Sport Rally Team –. Dolorosamente, ci sono priorità più importanti e urgenti. Era inevitabile – prosegue Cappello -. Con quanto sta avvenendo in Italia e nel mondo dobbiamo in primis impegnarci, al fianco di chi già sta operando, per far sì che questo male oscuro venga debellato il più velocemente possibile. Soltanto dopo si tornerà a parlare di sport e di eventi capaci di radunare massicce folle. Uno stop forzato ma indispensabile. La messa a punto era ormai alle ultimissime battute. Attendiamo ora che il Covid-19 allenti la sua morsa epidemiologica, e si esca dall’emergenza in modo che Aci Sport possa riprendere in mano il nostro sport cercando, se mai sarà possibile, di stilare un nuovo calendario gare fino a dicembre 2020”.

Il “Valli Cuneesi” avrebbe dovuto essere il primo appuntamento stagionale valido per la Coppa Rally di Zona a massimo coefficiente (1,5), mentre il 13° Rally storico del Cuneese sarebbe stato valevole per il Trofeo Rally di Zona.

Nella foto il vincitore dell’edizione 2019.

Immatricolazioni Auto: crescono Ibride ed Elettriche

In un mercato che a febbraio ha registrato un trend generale negativo, continua invece l’incremento relativo alle vetture ad alimentazione alternativa, la cui domanda in Europa cresce in maniera abbastanza sostenuta. Ma come incide questo orientamento sul mondo dell’autoriparazione e, in particolare, come cambia l’intervento di riparazione dei cristalli e della carrozzeria?

In Italia, nel mese di febbraio, sono state immatricolate circa 2.500 auto elettriche con una quota di mercato che si attesta intorno all’ 1,5% del totale delle immatricolazioni, +900% rispetto alle 253 unità vendute a febbraio dello scorso anno. Una crescita che riguarda anche le ibride plug-in: 1.219 vetture immatricolate a febbraio (erano 269 nello stesso periodo del 2019) con una quota di mercato praticamente raddoppiata (si è passati dal 5,2% di un anno fa all’11% del 2020)*.

Le auto ibride ed elettriche, a causa dell’alta tensione che le alimenta, richiedono una gestione estremamente cauta per la sicurezza degli automobilisti e degli addetti ai lavori che intervengono per varie ragioni su questi veicoli: dal carro attrezzi e dai vigili del fuoco che agiscono in caso di guasto, incidente o emergenza e a chi lavora nelle officine specializzate e nelle carrozzerie per il loro ripristino. Oltre a conoscenze tecniche sempre più ampie e approfondite, per poter operare in sicurezza occorrono certificazioni specifiche. Inoltre, la riparazione a regola d’arte e la garanzia sull’intervento (Carglass® offre addirittura una garanzia a vita) diventano sempre più importanti.

Sugli interventi che riguardano i vetri auto, il lavoro del tecnico specializzato non cambia molto rispetto al tipo di alimentazione della vettura. Trattandosi, però, di auto di ultima generazione diventa fondamentale una corretta ricalibratura delle telecamere e dei sensori collegati agli ADAS, i sistemi avanzati di assistenza alla guida. Questi modelli di auto, infatti, richiedono vetri sempre più intelligenti e sofisticati proprio per la presenza di questi dispositivi automatici che supportano il conducente del veicolo durante la guida. Carglass® è stata la prima azienda del settore a dotarsi della tecnologia e della formazione di ricalibratura delle telecamere in tutti i suoi Centri di Assistenza.

Nella carrozzeria, naturalmente, l’intervento di riparazione varia a seconda della parte danneggiata. In generale, considerata l’elevata pericolosità dovuta all’alta tensione, per poter operare su auto ibride ed elettriche è indispensabile avere contezza della situazione e poter contare su tecnici dotati delle specifiche certificazioni, senza le quali non è neanche possibile accogliere in officina un carro attrezzi che trasporti queste tipologie di auto.

Il D.Lgs. 81/08, infatti, stabilisce che per svolgere lavori elettrici occorra un personale qualificato e informato sui pericoli derivanti dal rischio elettrico, in possesso di tutti i requisiti per svolgere mansioni sotto tensione. La normativa CEI 11-27, di concerto con quanto indicato dal testo unico della sicurezza, ha stabilito tre qualifiche a seconda del grado di competenza:

PEI: è la persona idonea a svolgere ogni tipo di lavoro elettrico, compresi quelli sotto tensione. In officina, ad esempio, è l’unico tecnico che può maneggiare le batterie, sostituendone anche le celle.

PES: è la persona esperta e responsabile dei lavori elettrici, dotata di conoscenze tecnico-teoriche, in grado di analizzare e valutare i rischi derivanti dall’elettricità ed eseguire lavori fuori tensione e in prossimità. Può supervisionare e delegare ma non intervenire sugli impianti elettrici. Il PES è l’unico tecnico che, attraverso un corso specifico, può diventare PEI. È una figura determinante in officina poiché senza la presenza di almeno un PES non è possibile accettare auto elettriche e/o ibride qualunque sia l’intervento da svolgere.

PAV: è la persona avvertita su come evitare i pericoli derivanti dai rischi elettrici. In qualità di persona messa a conoscenza dei rischi elettrici, può svolgere lavori fuori tensione e in prossimità di tensione, a patto che venga istruita, assistita o supervisionata da una PES. In officina è il meccanico a cui il PEI delega alcuni interventi, una volta accertatosi che non vi sia alta tensione.

Revisioni auto, nel 2019 in Liguria spesi 21,9 milioni di euro

Per effetto del decreto del governo sull’emergenza Coronavirus, le scadenze per le revisioni sono prorogate fino al 31 ottobre 2020

Nel 2019 gli automobilisti della Liguria hanno speso 21,9 milioni di euro per eseguire le revisioni obbligatorie delle loro auto presso le officine private autorizzate. Questo dato emerge da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec (che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale dedicata alle attrezzature e all’aftermarket automobilistico), che coglie l’occasione per ricordare che nell’ambito delle attività di contrasto alla diffusione del Covid-19 decise dal Consiglio dei Ministri ed inserite nel Decreto “Cura Italia”, c’è anche una norma specifica che proroga di qualche mese la scadenza delle revisioni auto.
La norma è il comma 4 dell’art. 92 recante “Disposizioni in materia di trasporto stradale e trasporto di pubblico di persone”, secondo cui “è autorizzata fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova di cui agli articoli 75 e 78 del Codice della Strada, ovvero alle attività di revisione di cui all’articolo 80 del medesimo codice”. Gli articoli 75, 78 e 80 del Codice della Strada riguardano rispettivamente: l’accertamento dei requisiti di idoneità alla circolazione e omologazione dei veicoli (collaudo); le modifiche delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione e aggiornamento della carta di circolazione; le revisioni. Quindi tutte le scadenze da oggi al 31 luglio che riguardano tali pratiche sono rinviate al prossimo 31 ottobre 2020.

Tornando ai dati, dallo studio dell’Osservatorio Autopromotec emerge che è Genova la provincia della Liguria che registra con 11 milioni di euro la spesa più alta per le revisioni eseguite nel 2019. Seguono Savona con 4,5 milioni, Imperia con 3,2 milioni e La Spezia che, con 3,1 milioni, chiude la graduatoria delle province liguri. La Liguria per spesa in revisioni di auto effettuate nel 2019, si colloca al quindicesimo posto della graduatoria nazionale per regioni, assorbendo il 2,3% del totale della spesa.

Nel 2019 in tutta Italia gli automobilisti hanno speso 960 milioni di euro per la revisione dei propri autoveicoli. Si tratta di un valore in aumento del 2,8% rispetto al 2018, quando la spesa ammontava a 933 milioni. Questa crescita è essenzialmente dovuta all’aumento del numero degli autoveicoli chiamati a revisione (+2,8%), anche perché non vi sono state variazioni né per ciò che riguarda la tariffa fissata per le revisioni (ferma dal 2007 a 45 euro) né per gli oneri accessori (Iva, diritti per la Motorizzazione e bollettino postale).
La revisione degli autoveicoli, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, è un importante strumento per la corretta manutenzione del parco circolante. L’attività di revisione ha infatti lo scopo di verificare le condizioni di sicurezza e il livello di emissioni inquinanti dei veicoli in circolazione, così da attestarne l’idoneità alla circolazione su strada. È bene ricordare che la revisione auto è un controllo obbligatorio previsto dal Codice della Strada e va effettuata dopo quattro anni dall’immatricolazione e, successivamente, ogni due anni.

 

 

Automobile Club d’Italia: PARCO CIRCOLANTE 2019

VEICOLI: 52.401.299 (+1,4% RISPETTO 2018)
AUTO: 39.545.232 (+1,35%)
VEICOLI COMMERCIALI E INDUSTRIALI: + 1,3%
MOTOCICLI: +1,7%
Ibride a gasolio: +290%, elettriche: +87%, ibride a benzina: +32%
Euro 6: + 27%, Euro 0/3: – 6,6%

52.401.299: tanti erano, al 31 dicembre 2019 (ultimo dato consolidato), i veicoli circolanti nel nostro Paese. Rispetto alla stessa data dell’anno precedente, si registra un aumento dell’1,4%. Crescita percentuale praticamente identica a quella fatta registrare dalle autovetture (+ 1,35%), le quali a fine 2019, risultavano 39.545.232. Incremento anche per veicoli commerciali e industriali (5.775.006: +1,3%) e motocicli (6.896.048: +1,7%).

Alimentazioni: ibride a gasolio +290%, elettriche +87%, ibride a benzina +32%

Per quanto riguarda, invece, le alimentazioni, l’incremento maggiore è quello dell’ibrido a gasolio, quasi quadruplicato: +290,2%. Seguono elettrico (+87%) e ibrido a benzina (+32%), sebbene si tratti ancora di un mercato di nicchia, con quote che non raggiungono l’1% del totale del parco auto.

Gli aumenti più modesti, invece, sono stati rilevati per le alimentazioni tradizionali: benzina (+0,5%) e gasolio (+0,9%). Bisogna, però, sottolineare che le pesanti flessioni subite dalle iscrizioni di auto nuove a gasolio nel 2019 non hanno ancora avuto effetto sul parco.

Classe euro: Euro 6 + 27%, Euro 0/3 – 6,6%

Relativamente alla suddivisione del parco auto in base alla classe euro, si registra un incremento di circa il 27% delle auto Euro 6 (9.035.054). Le auto fino all’euro 3 (12.841.670) sono diminuite del 6,6%. Al Nord, le auto fino all’euro 3 variano dal 12 al 29%, a seconda della Regione; al Centro, dal 31 al 37%; al Sud e Isole, dal 38 al 48%.

Suzuki: da 100 Anni tra tradizione e innovazione

Un secolo fa nasceva Suzuki Loom Manufacturing Co., la società per azioni che ha portato in una dimensione industriale la fabbrica di telai tessili fondata nel 1909 da Michio Suzuki.

Questo passaggio ha dato un impulso fondamentale alla crescita dell’azienda e ha posto le basi su cui è poi sorta nel 1954 Suzuki Motor Corporation Ltd.

Suzuki mette da sempre il Cliente al centro della sua attività e progetta ogni prodotto con lo stesso amore con cui Michio Suzuki costruì il primo telaio per rendere migliore la vita di sua madre.

Il 15 marzo2020  Suzuki ha festeggiato il centenario della costituzione di Suzuki Loom Manufacturing Co., antesignana dell’attuale Suzuki Motor Corporation.

Tutto iniziò nel 1909 quando, per migliorare le condizioni di vita di sua madre, tessitrice di magnifiche stoffe, Michio Suzuki realizzò, nel laboratorio della città natale di Hamamatsu, un telaio innovativo, capace di lavorare i tessuti in modo veloce, preciso, unico per l’epoca. Presto si trovò sommerso di ordini da tutti i villaggi della zona, espandendo poi a macchia d’olio il suo mercato.

L’azienda superò il difficile periodo della I guerra mondiale e, nel 1920 Michio Suzuki, con un capitale di 500.000 Yen (al cambio di oggi pari a circa 4.237€) costituì la Suzuki Loom Manufacturing Co.

Suzuki Loom Manufacturing Co. fu poi protagonista di una crescita inarrestabile che la portò alla leadership mondiale del settore e, dopo un altro stop dovuto alla II Guerra Mondiale, utilizzò le competenze meccaniche acquisite nello studio del moto alternato dei telai per progettare nel 1952 un motore alternativo che spinse la bicicletta a motore “Power Free”.

Così Suzuki Loom si trasformò in Suzuki Motor Corporation Ltd. nel 1954. Una crescita inarrestabile portò nel 1955 il lancio della prima auto a marchio Suzuki, la Suzulight, spinta da un motore a due tempi di 360cc.

La Casa di Hamamatsu restò protagonista anche nelle due ruote, debuttando nelle corse nel 1960 e ottenendo già nel 1962 il primo dei suoi 15 titoli mondiali.

Il 1965 segnò l’ingresso di Suzuki nel mondo dei motori fuoribordo.

Nel 1970 appare la LJ10, la prima 4×4 di Suzuki e capostipite della leggendaria stirpe di Jimny.

Nel 1988 fu la Vitara a fare da pietra miliare nel mondo dell’auto, pioniera del segmento delle SUV compatte, prima fuoristrada con sospensioni automobilistiche, che oggi ha nella sua erede uno dei pilastri della gamma, primo 4×4 come numero di vendite nel mercato Italiano a dicembre 2019.

Così come Michio Suzuki sviluppò il primo telaio come atto d’amore per sua madre, Suzuki pone il Cliente al centro di ogni suo progetto ed attività, restando fedele a valori ben radicati.

Alla ricerca della massima efficienza: Questa filosofia traspare in modo chiaro analizzando la realtà di Suzuki, le sue rete di strutture e la sua gamma di modelli.

“Suzuki ambisce a dare un contributo alla società e a diventare un’azienda amata e con una solida reputazione in tutto il mondo.” afferma il Presidente e Representative Director Toshihiro Suzuki.

Emblematica in questo senso è la storia della Suzuki Alto.

Nel 1979, il debutto della Alto lasciò il segno nella storia delle automobili giapponesi.

I punti di forza della Alto: un prezzo di circa il 20% in meno rispetto alle concorrenti, metà dei clienti erano donne, sostenendo così la loro partecipazione nella società e ha rappresentato una nuova tendenza nella distribuzione automobilistica.

A quel tempo nell’industria automobilistica giapponese, il prezzo al dettaglio era determinato aggiungendo il costo del trasporto al prezzo del veicolo. Ciò significa che maggiore è la distanza dall’impianto di produzione, maggiore è il prezzo del veicolo. Tuttavia, l’Alto divenne la prima auto in Giappone ad annunciare un prezzo 470.000 yen (3.983€) a livello nazionale e fu un vero shock all’interno dell’intero settore.

Ancor oggi la gamma auto a listino testimonia come Suzuki abbia saputo anticipare le tendenze e i bisogni dei consumatori ponendosi in prima linea sui fronti del downsizing e dell’ibridazione. “Small cars for a big future”, “piccole auto per un grande futuro”, è un motto che incarna bene la strategia di Hamamatsu, che immagina l’auto del futuro “più piccola, più essenziale, più leggera, più corta e più curata”. In altre parole, una vettura costruita utilizzando una minor quantità di materie prime e di energia, capace di funzionare con consumi ed emissioni ridotti e più semplice da smaltire alla fine del suo ciclo di vita.

A cento anni dalla fondazione Suzuki è all’avanguardia in tutti e tre i settori in cui opera. In ambito auto è l’unico Marchio non di lusso con una gamma interamente ibrida. Dal SUV ultra compatto IGNIS alla Sportiva SWIFT ai SUV VITARA e S-CROSS, il sistema Suzuki Hybrid si distingue per leggerezza, dimensioni contenute ed efficacia.

Nuova Ignis Hybrid, ad esempio, ha un motore 1.2 Dualjet che eroga 83 CV e 107 Nm di coppia massima. Il sistema ibrido Suzuki da 12 V che combina propulsore termico, motore elettrico da 2 kW di potenza ad una batteria da 10 Ah, dimostra grande efficienza raggiungendo bassi consumi e contenute emissioni, pari a 3,9 l/100 km (89 grammi di CO2 al km) nel ciclo combinato con omologazione NEDC correlato (versione 2WD).

Quanto a Suzuki Italia, va ricordato come il 2019 sia stato il miglior anno della storia per la divisione Auto, con 38.273 vetture targate. Grazie a un aumento delle immatricolazioni del 16,17%, la quota di mercato della Casa di Hamamatsu è salita al 2% su base annua, valore mai raggiunto in passato.

Milano Monza Open -Air Motor Show per ripartire insieme.

In   questo   momento d’incertezza gli organizzatori del Milano Monza Open – Air Motor Show stanno monitorando quotidianamente la situazione e lavorando affinché l’evento possa svolgersi dal 18 al 21 del prossimo mese di giugno.

“Crediamo – dichiarano gli organizzatori – che la conferma della nostra manifestazione rappresenterà un segnale importante di ripartenza economica e sociale e per  questo  motivo, in accordo con le case automobilistiche e i nostri partner, abbiamo semplificato il format di partecipazione, consentendo alla macchina organizzativa di realizzare il MiMo in un mese, con le adeguate misure   di   sicurezza che saranno previste a   livello   nazionale.

Siamo in costante contatto con le istituzioni di Monza e di Milano per informazioni e aggiornamenti e – proseguono gli organizzatori – il 15  maggio comunicheremo la data definitiva sullo svolgimento del Milano Monza Open – Air Motor Show: se ci saranno le condizioni MiMo si svolgerà dal 18 al 21  giugno, altrimenti opteremo per un rinvio in autunno. A   prescindere   dalla data dello start di Milano Monza Motor Show, vogliamo comunque lanciare un messaggio ottimista investendo con una campagna di  comunicazione.

Il logo della manifestazione è rappresentato dall’auto che si appresta a varcare il portale
raffigurato dalla M logo di Milano Monza.  Si  tratta  della  Dallara  Stradale  di  Andrea
Levy,  Presidente  del  Milano  Monza  Motor  Show,  auto  pensata  e  realizzata  in  Italia,
da  un  costruttore  noto  in  tutto  il  mondo.

Premio Euro Ncap “Advanced” alla nuova tecnologia per la Sicurezza della Volkswagen

Il sistema “Local Hazard Warning”, avviso di pericolo locale, di serie sulla Volkswagen Golf 8, ha ricevuto il premio “Advanced” da parte di Euro NCAP. Il dispositivo consente all’autovettura di comunicare con tutto quello che c’è intorno (Car to Everyone – C2X): altri veicoli, strada ed i suoi ‘particolari’, come ostacoli ed oggetti presenti sulla carreggiata. Grazie alla tecnologia ITS-G5 le auto dotate di un sistema “compatibile” vengono informate su eventuali situazioni di potenziale pericolo: veicolo fermo sulla carreggiata, incidente, inizio e fine di un ingorgo stradale, cantiere stradale, ma anche se il veicolo che precede ha attivo un sistema di sicurezza, (ad es. luce di arresto di emergenza o l’arresto di emergenza automatico).

Gli ultimi premi “Advanced” assegnati risalgono a ben 6 anni fa: il monitoraggio dell’angolo cieco della Opel e il freno di emergenza in grado di riconoscere i pedoni della BMW.

“Si tratta di una nuova area di sviluppo della sicurezza stradale – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – con un enorme potenziale di miglioramento, anche per gli utenti e le situazioni più difficili da proteggere come quando non c’è sufficiente visuale libera, oppure per i motociclisti”. “Occorre, però, concordare presto gli standard di queste tecnologie e, soprattutto, diffonderle su tutti i veicoli in circolazione”.

Automobilismo: la Valpolcevera torna come Scuderia

La novità era ventilata già a dicembre dello scorso anno ma solo ora la Valpolcevera ha deciso di fare richiesta ad AciSport della Licenza di Scuderia.

Dopo il cambio di gestione, da Silvano Parodi, al team coordinato da Alessandro Polini, la Valpolcevera si era impegnata, almeno nelle ultime quattro stagioni agonistiche, in modo particolare all’organizzazione dello slalom Mignanego Giovi.

Adesso il glorioso sodalizio, che vide la luce nel 1981 a Pontedecimo, ha deciso di riorganizzare la squadra corse.

“La Valpolcevera ad iniziare dal 1982, per vari anni,  ha avuto la sua squadra corse – spiega Alessandro Polini direttore sportivo della scuderia – ma noi, da quando l’abbiamo rilevata dalla precedente gestione, non eravamo in grado di far fronte sia alla parte organizzativa sia a quella agonistica. C’è un gruppo di piloti, incluso il sottoscritto, che in questi anni ha corso difendendo i colori di altri sodalizi: tanti amici, tra questi numerosi cui preparo la vettura, che sentivano l’esigenza di correre per noi e allora, dopo che ci siamo un po’ assestati a livello di organico, abbiamo deciso di riaprire la squadra corse”.

Correranno con i colori della scuderia Valpolcevera nelle gare di slalom, oltre a Polini, Davide Piotti, Stefano Repetto, Simone Bugatto, Damiano Furnari, Daniele e Pasquale Patete, Giuliano Semino, Luca e Aldo Rivera, Gianpasquale De Micheli e Giacomo Gozzi, che sarà anche impegnato nei Formula Challenge.

Nelle cronoscalate, invece, i colori del sodalizio saranno difesi dai già vincitori di vari titoli nazionali Antonino Oddo e Christian Rapuzzi.
L’attuale organico della scuderia Valpolcevera è formato da Luca Rivera (presidente), Simone Bugatto (vice presidente), Manuela Tavella (segretaria), Alessandro Polini (direttore sportivo), Giuliano Semino, Andrea Cavanna, Andrea Guglielmino e Roberto Morini.

L’attuale organico della scuderia è formato da Luca Rivera (presidente), Simone Bugatto (vice presidente), Manuela Tavella (segretaria), Alessandro Polini (direttore sportivo), Giuliano Semino, Andrea Cavanna, Andrea Guglielmino e Roberto Morini.

Confermata, infine la preziosa collaborazione Silvano Parodi e Aldo Rivera, da cui l’attuale gruppo che, nel 2015, ha rilevato il sodalizio.

Anche la Coppa Milano Sanremo rinviata a data da destinarsi.

La 12ª edizione della rievocazione storica Coppa Milano -Sanremo rinviata a data da destinarsi

Gli organizzatori della Rievocazione Storica Coppa Milano – Sanremo, nel rispetto di quanto disposto dal DPCM del 4 marzo 2020 (art. 1 lettera “c”) e successivo DPCM dell’8 marzo 2020 (art. 1 lettera “d”), nonché dalla comunicazione ACI Sport in data 5 marzo 2020 e dalla sua nota esplicativa, hanno deciso di posticipare la manifestazione a data da definirsi.

Seguendo l’evolversi dell’attuale situazione sanitaria, Equipe Grand Prix valuterà di concerto con le autorità locali, con l’ACI nazionale e le sue Federazioni provinciali, le nuove possibili date, affinché la Rievocazione Storica possa svolgersi al meglio, mantenendo intatta la sua tradizione unica.

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