Ricerca

Gino Bruni

Il mio blog

Mese

Maggio 2020

Genova: migliora la qualità dell’aria

Buone notizie per la qualità dell’aria a Genova. Secondo i dati diffusi da Mobilitaria 2020 –  lo studio annuale di Kyoto club e Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio Nazionale delle ricerche (Cnr-Iia) sulla qualità dell’aria – tra il 2018 e il 2019 si è registrato un decremento del 10% delle concentrazioni medie di biossido di azoto (No2) e del 9% del Pm10. Dati che rendono Genova la città metropolitana che ha avuto il maggior miglioramento percentuale complessivo tra un anno e l’altro.

Il Comune di Genova, per la rilevazione della qualità dell’aria, dispone di 8 stazioni di monitoraggio: 4 stazioni di traffico (corso Buenos Aires, corso Europa, Via Buozzi e via Pastorino), 3 di fondo (corso Firenze, Parco Acquasola e Quarto) e 1 di monitoraggio industriale (Multedo).

Analizzando nel dettaglio l’andamento dei vari agenti inquinanti, la concentrazione nell’aria di biossido di azoto (No2) tra il 2018 e il 2019 misurata dalle stazioni di traffico è scesa del 12%, mentre le stazioni di fondo hanno fatto registrare un -9% (per una media del -10%). Per quanto riguarda i valori assoluti, nel 2019 la concentrazione media di No2 si è attestata sotto il valore limite dei 40 µg/m³, ovvero 36 µg/m³. Per quanto riguarda i superamenti orari di No2, invece, si registrano solo 4 superamenti del valore limite, tutti in corso Europa.

Passando al Pm10, la concentrazione nell’aria è scesa complessivamente del 9%, con un -15% registrato dalle stazioni di traffico e un +6% misurato dalle stazioni di fondo. Anche in questo caso, la concentrazione media di Pm10 è stata al di sotto del limite normativo, pari a 20 µg/m³. Nel 2019 i superamenti giornalieri sono diminuiti rispetto all’annualità precedente: appena 4 in confronto ai 14 del 2018. La stazione di via Pastorino è quella che ha rilevato il maggior numero di superamenti (3), l’altro in corso Buenos Aires.

Stabile invece il dato sul Pm2,5: il rapporto Mobilitaria 2020 non rileva particolari variazioni delle concentrazioni medie. Nello specifico, le stazioni di traffico hanno fatto registrare un -25% e quelle di fondo un +60%, per una differenza pari allo 0% tra il 2018 e il 2019: in ogni caso, le concentrazioni medie di Pm2,5 sono rimaste sempre sotto il limite normativo.

«I dati di Mobilitaria 2020 ci dicono che siamo sulla strada giusta – spiega l’assessore ai Trasporti, Mobilità integrata e Ambiente Matteo Campora – Il miglioramento della qualità dell’aria è di fondamentale importanza per tutelare la salute dei cittadini. Sarà compito dell’Ufficio Smart Mobility, nato il 18 maggio e diretto dal prof. Enrico Musso, portare avanti tutti i progetti necessari per diminuire sempre di più la quantità di agenti inquinanti presenti nell’aria di Genova. Obiettivo che intendiamo raggiungere con le misure previste dal PUMS approvato nel luglio 2019, come le piste ciclabili attualmente in fase di implementazione».

Novità per i Veicoli Storici

I documenti cartacei di circolazione e di proprietà dei veicoli storici con almeno 30 anni di età potranno essere conservati anche dopo l’adozione ( dal 1° giugno 2020) del “Documento Unico” per i trasferimenti di proprietà, anche nel caso i veicoli in questione non risultino associati o iscritti ad alcun Club o Registro: è questo il risultato dell’importante incontro tenutosi ieri tra la Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’ACI.

Da lunedì 1° giugno, quindi – quando entrerà in vigore il “Documento Unico” per trasferimenti di proprietà, reimmatricolazioni e aggiornamenti, comportando il rilascio di nuovo documento di circolazione – i documenti cartacei di circolazione e di proprietà dei veicoli storici con almeno 30 anni di età non verranno distrutti ma potranno essere conservati nella loro forma originale, senza tagli né segni di annullamento.

Per i veicoli “che siano stati costruiti o immatricolati per la prima volta almeno trenta anni fa – si legge, infatti, nella Circolare – tutte le operazioni gestite con le nuove procedure, che danno luogo all’emissione del Documento Unico (es., trasferimenti di proprietà, reimmatricolazioni, aggiornamenti con rilascio di nuovo documento di circolazione), devono essere gestite secondo le seguenti modalità:

– nel fascicolo digitale deve essere acquisita l’immagine pdf del documento di circolazione originale, al quale non va praticato il taglio dell’angolo superiore destro;

– il documento originale è restituito al nuovo proprietario senza apposizione di alcun segno (timbro, tagliando autoadesivo o altro) di annullamento.

– analogamente è restituito, con le stesse modalità, il foglio complementare dopo averlo scansionato e acquisito nel fascicolo senza taglio dell’angolo superiore destro.”

“Da grande appassionato di veicoli storici, oltre che da Presidente dell’Automobile Club d’Italia e ACI Storico – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani – desidero esprimere particolare soddisfazione per la grande attenzione manifestata dai vertici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Motorizzazione nei confronti delle esigenze degli appassionati di veicoli storici, nonostante le particolari difficoltà del momento che il Paese sta attraversando e le priorità che questa emergenza comporta”.

“Sono, inoltre, convinto – ha concluso il Presidente dell’ACI – che questa intensa e fruttuosa cooperazione tra la Motorizzazione e l’ACI – che sta portando alla nascita del nuovo sistema di gestione delle pratiche amministrative in campo automobilistico – rappresenti un piccolo ma importante segnale di cosa le Pubbliche Amministrazioni sono in grado di fare quando collaborano tra loro nell’interesse della collettività”.

ACI esprime, infine, particolare soddisfazione per il fatto che sia stata accolta una delle proposte di tutela dei veicoli storici lanciate in occasione dell’Heritage Day, svoltosi presso la sede centrale del Club a Roma il 13 giugno del 2018, quando – insieme alla richiesta di conservare i documenti originali dei veicoli storici – l’ACI propose, tra l’altro, di conservare o di riprodurre la targa originale e di innovare il sistema di revisione dei veicoli storici. Da allora, l’ACI non ha mai smesso – né smetterà – di porre questi temi all’attenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’interesse di tutti gli appassionati, indipendentemente dall’associazione ad un Club o dall’iscrizione ad un Registro.

Un primo, significativo, passo che lascia ben sperare nell’inizio di un percorso di intesa con la Motorizzazione per la soluzione dei problemi del motorismo storico.

Rievocazione Storica Coppa Milano – Sanremo arrivederci a Marzo 2021

A causa dell’impossibilità di riposizionarla all’interno del calendario di ACI Sport entro fine anno, la 12° Rievocazione Storica Coppa Milano – Sanremo da appuntamento al 2021. Le date prescelte sono dal 25 al 27 marzo. Le nuove date sono state scelte in accordo con le autorità locali e la Federazione, affinché la gara possa svolgersi al meglio, mantenendo intatta la sua tradizione unica. Gli organizzatori della Rievocazione Storica Coppa Milano – Sanremo sottolineano che la decisione di posticipare la manifestazione è stata presa anche per tutelare la salute degli iscritti, del personale e dei commissari di gara, con l’augurio che si svolgerà con la passione e la partecipazione di sempre.

Il percorso, di oltre 700 chilometri, toccherà molte città di Lombardia, Piemonte e Liguria.

La partecipazione alla manifestazione sarà riservata alle autovetture, costruite tra il 1906 e il 1976, munite di passaporto F.I.V.A., o di fiche F.I.A. Heritage, o di omologazione A.S.I., o fiche A.C.I. Sport, o appartenenti ad un registro di marca.

All’interno della dodicesima Rievocazione Storica si terrà, come da tradizione, la prestigiosa “Coppa delle Dame”.

Nata come opportunità per pochi facoltosi appassionati, desiderosi di cimentarsi in quella che allora poteva definirsi un’ardimentosa passeggiata verso il mare, la Coppa Milano – Sanremo ha visto, negli anni, correre grandi campioni del volante e illustri personaggi del jet set internazionale quali, ad esempio, il Principe Adalberto di Savoia (vincitore nel 1933), a testimonianza del fatto che l’aspetto agonistico in questa competizione si è da sempre sapientemente mixato in maniera del tutto unica e alquanto originale con l’elegante ed esclusivo fascino di una gara singolare nel suo genere.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa di Equipe Grand Prix:

race.office@milano-sanremo.it

Sicurezza trasporto merci su strada

Standard di sicurezza più elevati per i nuovi autocarri, accesso limitato ai camion nei centri urbani in base agli standard di sicurezza dei mezzi, protezione degli utenti vulnerabili dall’interazione con i veicoli merci, interventi su eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, affaticamento, distrazione, mancato uso della cintura di sicurezza.

Sono queste le principali raccomandazioni che il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC, organizzazione no-profit indipendente con sede a Bruxelles, impegnata nella riduzione di morti e feriti nei trasporti in Europa) rivolge a istituzioni europee, Stati membri, governi e autorità locali, nella nuova relazione sulla sicurezza del trasporto merci su strada.

Nell’Unione europea – si legge nella relazione – un quarto (25%) dei morti per incidenti stradali sono conseguenza di incidenti che coinvolgono veicoli merci. Nel 2018, nei 27 Paesi UE, 3.310 persone hanno perso la vita in incidenti che hanno coinvolto veicoli pesanti (veicoli con portata 3,5 tonnellate o più) e 2.630 in incidenti che hanno coinvolto veicoli leggeri (veicoli con portata meno di 3,5 tonnellate).

Dalla relazione si ricava, inoltre, che, sulla base delle percorrenze, molte più persone muoiono in incidenti che coinvolgono veicoli pesanti per trasporto merci che in incidenti che coinvolgono solo veicoli diversi da quelli per il trasporto merci.

Non sorprende, dunque, che l’ETSC si dica particolarmente preoccupato per i rischi connessi alla circolazione dei veicoli pesanti per il trasporto merci. Il Consiglio sollecita, dunque, l’adozione di standard di sicurezza più elevati per i nuovi autocarri (l’UE ha convenuto di aumentarli a partire dal 2026: parabrezza più grandi e pannelli trasparenti nelle portiere, perché i conducenti possano vedere più facilmente gli altri utenti della strada; installazione sistemi di rilevamento di pedoni e ciclisti) e raccomanda alle autorità locali di attuare, nel breve termine, misure volte a garantire la sicurezza sulle strade soprattutto per gli utenti vulnerabili, citando ad esempio città come Londra, che limitano l’accesso ai centri cittadini ai camion, in base ai loro standard di sicurezza.

L’ETSC chiede, inoltre, che l’infrastruttura stradale che protegga meglio gli utenti della strada vulnerabili dall’interazione con i veicoli merci, realizzando, ad esempio, piste ciclabili separate e raccomanda una serie di altre misure per aumentare la sicurezza nel trasporto delle merci, coprendo i principali rischi di velocità inappropriata, guida in stato di ebbrezza, affaticamento, distrazione e mancato uso della cintura di sicurezza.

“Nelle ultime settimane della pandemia COVID-19 – ha commentato Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo dell’ETSC – abbiamo visto città di tutta Europa adattare rapidamente le infrastrutture stradali per soddisfare l’aumento della domanda di ciclismo e camminata.  Ciò dimostra quanto sia relativamente semplice introdurre misure salvavita, e anche quanto sia importante la volontà politica di realizzare rapidamente il cambiamento”.

E”Le morti sulle strade – ha aggiunto Avenoso – uccidono un milione di persone in tutto il mondo ogni anno. Questa nuova crisi sanitaria pubblica porta con sé l’opportunità di ripensare la mobilità in modo da aumentare scelte salutari, ridurre gli infortuni e liberare risorse necessarie a lungo termine per i nostri sistemi sanitari.”

Automobilismo: anche la Susa – Moncenisio rimandata a data da destinarsi.

Dopo 118 anni, causa il coronavirus la Susa Moncenisio, competizione che si corse per la prima volta nel 1902, è stata rinviata a data da destinarsi.

Il 13 e il 14 giugno si sarebbe dovuta correre la competizione di cui sono state scritte pagine memorabili della storia dell’automobilismo sportivo.

Dopo settimane di attesa, di speranza, di fiducia incrollabile nelle proprie capacità, ma anche di estrema consapevolezza della situazione di emergenza sanitaria legata al Covid-19, la Supergara, organizzatore della manifestazione, ha deciso di rinviare la sua manifestazione.

“In oltre un secolo di vita – commenta Mauro Scanavino, patron del sodalizio che organizza la gara -, la Susa Moncenisio è stata fermata solo da due conflitti mondiali e da problemi di natura finanziaria. Oggi, per senso di responsabilità e nel rispetto della salute e dell’incolumità di tutti i soggetti coinvolti e in attesa di chiare linee guida dettate dalla federazione, non avremmo potuto fare diversamente”. L’appuntamento è solo rimandato. Torneremo a far sentire il rombo dei motori delle auto da corsa lungo le curve della vecchia strada napoleonica che da Susa conduce al Moncenisio.

Secondo Carglass gli automobilisti italiani conoscono poco gli ADAS.

Oltre il 60% degli affiliati Carglass® giudica scarsa la conoscenza degli ADAS ( i sistemi elettronici di assistenza alla guida ) da parte dei propri clienti e quasi il 90% ritiene insufficiente la consapevolezza degli stessi in materia di ricalibratura.

Sono due tra i dati più significativi scaturiti da un’indagine interna che il leader della riparazione e della sostituzione dei cristalli per auto, dal 2017 attivo anche nel mercato della carrozzeria, ha sottoposto ai 268 affiliati del network.

Se da un lato, infatti, continua la crescita importante degli interventi di ricalibratura ADAS (nel 2019 Carglass® ha registrato un significativo +40%* rispetto al 2018 che va a sommarsi ad un +85% 2018 su 2017), dall’altro la consapevolezza generale che gli automobilisti italiani hanno oggi di questi strumenti e dell’importanza della loro manutenzione per la sicurezza è ancora molto bassa.

Un quadro di conoscenza lato motoristico non proprio esaltante che va ad inserirsi, invece, in uno scenario automotive che prevede un parco circolante sempre più “assistito”: nel 2016 la percentuale di auto del parco circolante dotate di ADAS era leggermente inferiore al 5% mentre nel 2024, secondo gli OEM, la percentuale salirà al 60%.  Una consapevolezza che però è destinata a crescere grazie anche alla proposta dell’Unione Europea secondo la quale alcuni dei sistemi elettronici di assistenza alla guida diventeranno obbligatori a partire dal 2022. Tutte le auto di nuova immatricolazione, infatti, dovranno avere di serie dispositivi come la frenata automatica di emergenza e il mantenimento della corsia. L’intesa raggiunta a Bruxelles, finalizzata ad aumentare la sicurezza alla guida, è stata accolta con grande favore anche dall’82% di carrozzieri e dei tecnici affiliati Carglass, secondo i quali, grazie all’introduzione di serie di questi dispositivi sarà possibile ridurre notevolmente gli incidenti stradali.

Occorre, dunque, investire in tecnologia e formazione per effettuare la corretta diagnosi ed eventualmente per eseguire un perfetto controllo dei sensori e telecamere collegati agli ADAS: lo testimonia anche il 98% della platea degli affiliati Carglass che ritiene cruciale l’aspetto education sia per il proprio lavoro quotidiano sia per essere in grado di far comprendere all’automobilista l’importanza di una perfetta ricalibratura per la sua sicurezza.

Euro NCAP 2020: tutte le novità

Migliore protezione degli occupanti, protezione post-incidente e promozione di nuovi sistemi di assistenza alla guida: sono queste le principali novità introdotte nei test 2020 di Euro NCAP, il Consorzio europeo – di cui ACI è uno dei soci – che organizza crash test su veicoli nuovi, per fornire ai consumatori una valutazione realistica e indipendente delle prestazioni di sicurezza di alcune delle auto più popolari vendute in Europa.

Per quanto riguarda la protezione degli occupanti, sono due le novità introdotte: una nuova barriera mobile per la prova dello scontro frontale – che ricostruisce in modo più veritiero l’urto frontale tra due autovetture – e la valutazione dell’interazione tra conducente e passeggero, in caso di urto laterale. Negli urti laterali, infatti, avviene spesso un contatto – che può avere conseguenze letali – tra le teste dei due occupanti. I nuovi protocolli premieranno le auto dotate dei nuovi airbag previsti per evitare o attenuare le conseguenze di questi contatti.

Per quanto riguarda, invece, i sistemi di frenatura automatica (AEB), verranno introdotti nuovi scenari di valutazione come l’investimento del pedone in retromarcia e la svolta in corrispondenza di un incrocio. Verranno, inoltre, valutati i sistemi di monitoraggio dello stato di attenzione del conducente, che rilevano e prevengono l’affaticamento e la distrazione di chi guida.

Viene, infine, introdotta la valutazione della sicurezza post-incidente, premiando la funzionalità del sistema eCall e la disponibilità di idonee informazioni e facilitazioni per le squadre di soccorso chiamate a intervenire.

Sarà, infatti, disponibile – gratuitamente – un’App (Euro Rescue) con le “Rescue Sheet” (“Schede per il soccorso”) di tutte le autovetture in commercio, nelle quali sono evidenziate tutte le caratteristiche “pericolose” del veicolo (serbatoio, batteria, generatori di gas, rinforzi cabina, unità di controllo, airbag, cavi e batterie ad alta tensione, ecc.), fornendo, così, informazioni preziose ai soccorritori che devono intervenire sul veicolo incidentato.

Sempre più difficile, dunque, per i costruttori che non adottano nuove tecnologie e non investono sulla sicurezza attiva e passiva delle autovetture, ottenere o mantenere le 5 stelle: il livello più alto delle valutazioni Euro NCAP.

“Raccomandiamo agli automobilisti di acquistare e utilizzare autovetture sicure, facendo riferimento alle valutazioni Euro NCAP – ha affermato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. In conseguenza di questi ultimi importanti aggiornamenti dei test, chiediamo di prestare la massima attenzione nel confrontare le valutazioni Euro NCAP di anni differenti, facendo riferimento alla data di validità delle prove”.

L’emergenza sanitaria mondiale ha temporaneamente impedito l’esecuzione di nuovi test Euro NCAP, è previsto che torneranno dopo l’estate.

La Fase 2 dell’automotive

La Fase 2 dell’automotive italiano riparte da un nuovo modello di fabbrica capace di coniugare la sicurezza dei lavoratori e una tecnologia produttiva di altissimo livello. La tecnologia, Made in Italy, esce dagli uffici di progettazione CPM, alle porte di Torino.

Il nuovo modello di fabbrica ha ormai conquistato tutti i più grandi produttori di auto del mondo. Anche i nuovi big dell’elettrico.
Dopo il rallentamento a causa del Covid-19, il 4 Maggio ha segnato simbolicamente la ripresa dei progetti alla base di nuove vetture che verranno lanciate ufficialmente entro il 2021.

“In realtà noi non ci siamo mai fermati, sottolinea Massimo Bellezza, Presidente e Amministratore delegato di CPM. Bloccare un’azienda è facile, farla poi ripartire lo è molto meno. Abbiamo quindi fatto di tutto per tenere vivi i nostri reparti chiave, in primis la progettazione, e farci trovare pronti alla ripartenza” “Fortunatamente, anche se questa crisi sanitaria ha inciso pesantemente sull’auto, non registriamo la cancellazione di nessun progetto strategico, sia in Italia che a livello globale”.

Dopo la sperimentazione avviata con successo nello stabilimento Lamborghini di Sant’Agata Bolognese – quello dove viene prodotto il Suv Urus – CPM ha ripreso quindi la produzione del ProFleet: un nuovo modello di AGV (Automated Guided Vehicle) destinato a rivoluzionare il tradizionale concetto di linea di montaggio per l’automotive.
Questo veicolo a guida autonoma è infatti il primo progettato per trasformare un impianto di general assembly introducendo isole di lavoro che facilitano le attività sulla vettura da parte degli operatori, permettendo la massima accessibilità ad ogni parte del veicolo.

Una soluzione che risponde anche alle esigenze del distanziamento sociale – fondamentali per la salute in questo periodo – e favorisce ergonomia e sicurezza.

Gli AGV ProFleet  (Automated Guided Vehicle),si integrano nel modello Industria 4.0, che utilizza tecnologie sempre più intelligenti per rendere più efficiente la produzione, ma anche per alleggerire i carichi di lavoro e demandare alle macchine le operazioni più ripetitive.

La raccolta e l’elaborazione dei dati generati dagli impianti durante la produzione permettono di intervenire tempestivamente in caso di necessità, evitare fermi produttivi, razionalizzare i consumi e scandire correttamente le attività di manutenzione, evitando sprechi e spese inutili a vantaggio della produttività.

La smart factory è modulare, quindi più veloce da costruire, da ampliare o spostare, ed è decisamente più flessibile. Diventa più facile aumentare o diminuire il flusso delle auto assemblate, produrre insieme segmenti di vetture diversi (cosa impensabile fino a poco tempo fa, quando su ogni linea poteva passare un solo tipo di auto).
È sufficiente riprogrammare il percorso degli AGV ProFleet per cambiare velocemente la configurazione di stabilimento.

Notizie sulla CMP
Fondata nel 1967 a Beinasco (TO) da Gianfranco Bellezza e oggi guidata dal figlio Massimo con il ruolo di Presidente e Amministratore delegato, CPM è uno dei leader mondiali nella progettazione e realizzazione di sistemi per la movimentazione e la produzione di autoveicoli.
Partner Ufficiale di FCA (Fiat Chrysler Automobiles), CPM ha realizzato impianti di produzione e soluzioni chiavi in mano per le più importanti case automobilistiche mondiali, sviluppando soluzioni standard e su misura per ogni singolo progetto.
Dal 1999 l’azienda fa parte del Gruppo tedesco Dürr, specializzato nella fornitura a livello globale di impianti e tecnologie per la produzione a basso impatto ambientale nei settori aeronautico, automotive, meccanico, chimico e farmaceutico.

Stimolare il mercato automotive significa supportare gran parte della manifattura italiana

ACI – Automobile Club d’Italia ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica FIM-CISL – Federazione Italiana Metalmeccanici FIOM – Federazione Impiegati Operai Metallurgici UILM – Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici, hanno lanciato questo appello:

Dopo un primo bimestre 2020 con volumi già in decrescita rispetto al 2019, l’emergenza Coronavirus ed il conseguente lockdown hanno praticamente azzerato il mercato di auto, veicoli commerciali e industriali nei mesi di marzo e aprile; la prima decade di maggio ha visto un crollo degli ordinativi.

Le prime stime prevedono che il mercato 2020 registrerà drastici cali: per le sole autovetture si parla di circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019.

I mesi di lockdown, inoltre, hanno causato l’immobilizzazione di centinaia di migliaia di veicoli che, se non venduti nei prossimi mesi, rischiano di rallentare ulteriormente la ripresa delle attività produttive, con i conseguenti rischi occupazionali lungo tutta la filiera che, ricordiamo, rappresenta circa il 10% del PIL italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori.

Senza mai perdere di vista gli obiettivi europei di de carbonizzazione e di miglioramento della qualità dell’aria, le associazioni rappresentative del settore automotive e le parti sociali suggeriscono alle istituzioni di cogliere l’occasione di questa drammatica situazione socioeconomica per adottare misure in grado di coniugare esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera, prevedendo, fra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto e veicoli commerciali ecocompatibili e per lo sviluppo infrastrutturale.

Le risorse da stanziare, infatti, in un momento di difficoltà e di scarso clima di fiducia, supporterebbero l’importante investimento dell’acquisto di un veicolo da parte di cittadini ed imprese, darebbero impulso alla rete commerciale per la ripresa delle vendite e consentirebbero alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti di riavviare la produzione, potendo contare sul rilancio del mercato nazionale.

L’obiettivo più ad ampio spettro deve essere, durante e dopo l’emergenza Covid, affrontare i cambiamenti tecnologici necessari per la sostenibilità ambientale salvaguardando l’occupazione nel settore e sostenendo la reinternalizzazione dei processi produttivi, che blocchi percorsi di delocalizzazione.

A questo fine è opportuno proseguire l’attuazione dei lavori del Tavolo Automotive. I grandi Paesi europei stanno adottando misure straordinarie di supporto al settore automotive. L’auspicio è che l’Italia – come già nella gestione della crisi COVID – sia da esempio in Europa e, tenendo in considerazione che l’automotive è il settore con il più alto moltiplicatore occupazionale e di valore aggiunto, preveda fin da subito, in questo momento di crisi, un’imponente politica di incentivazione che consenta al comparto il rilancio della produzione e del mercato, così da fare, ancora una volta, da traino per la ripresa dell’intero sistema economico nazionale.

Sito web creato con WordPress.com.

Su ↑