“Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee attraverso qualsiasi mezzo senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”.

Sancita dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo 75 anni fa, la tutela della libertà di espressione rimane una priorità fondamentale per l’azione dell’UE in materia di diritti umani. Quest’anno ci uniamo all’UNESCO nel sottolineare che, oggi più che mai, la libertà di espressione è la base per tutti gli altri diritti umani e contribuisce in modo decisivo a “plasmare un futuro dei diritti”.

Sebbene la salvaguardia di mezzi di informazione liberi, indipendenti e pluralistici sia essenziale per democrazie resilienti e sane, la libertà di stampa è attualmente in gioco nella maggior parte del mondo. I giornalisti, gli operatori dei media e tutti coloro che forniscono al pubblico un’informazione di qualità, mettono in luce gravi violazioni dei diritti umani e atrocità ed esigono responsabilità da chi detiene il potere sono sempre più esposti a calunnie, minacce e attacchi, anche attraverso la disinformazione.

I reporter nell’Ucraina sotto attacco, i giornalisti in Bielorussia e Afghanistan, i media indipendenti in Medio Oriente e Nord Africa, i giornalisti locali nell’America centrale, i vincitori del premio Nobel nelle Filippine e in Russia e molti altri operatori dei media in tutto il mondo, inclusa l’Europa, continuano a pagare a caro prezzo l’esercizio della loro professione.

Le giornaliste sono particolarmente vulnerabili alle minacce ed esposte ad attacchi sempre più frequenti, sia offline che online. Sono esposte alla stigmatizzazione, all’incitamento all’odio sessista, al trolling, alla violenza sessuale e di genere e persino all’omicidio. Nell’esercizio del proprio lavoro, il 73% delle giornaliste ha subito minacce, abusi e molestie online. Non abbiamo mai visto così tante detenzioni di giornaliste come oggi.

L’UE, strenua protettrice del diritto alla libertà di espressione, condanna qualsiasi forma di minaccia e violenza nei confronti dei giornalisti e sostiene gli operatori dei media in pericolo attraverso missioni locali e programmi specifici, come la piattaforma Safejournalists nei Balcani occidentali, il progetto di sostegno ai media indipendenti e alle libertà fondamentali in Cambogia e il programma per la resilienza dei media in Afghanistan.

Parallelamente, l’UE sta intervenendo all’interno dell’Unione per contrastare le azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica (SLAPP), regolamentare i servizi e i mercati digitali e proporre una legge dell’UE sulla libertà dei media.

Nel contempo stiamo sviluppando la nostra capacità critica per contrastare la manipolazione delle informazioni e le ingerenze straniere e per rendere i cittadini in Europa più resilienti alla disinformazione, alla manipolazione e alla propaganda, con iniziative quali la piattaforma EUvsDisinfo e l’Osservatorio europeo dei media digitali.

Difendere e promuovere la libertà di stampa è una missione universale che non conosce frontiere. L’UE manterrà il suo impegno a dialogare con i governi, i media e la società civile, sia nei consessi internazionali che a livello locale, per prendere iniziative e rafforzare la libertà di stampa in tutto il mondo.