Nel 2022 in Liguria sono stati spesi 26,3 milioni di euro per effettuare le revisioni auto nelle officine private autorizzate. Al confronto con il 2021, quando la spesa per le revisioni auto in regione era stata di 23,5 milioni, c’è stata una crescita dell’11,9%. La provincia della Liguria che nel 2022 ha registrato la maggiore crescita della spesa per le revisioni auto rispetto al 2021 è Imperia (+14,3%), seguita da La Spezia (+11,8%), Genova (+11,1%) e Savona (+10,2%).
Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec su informazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Nel 2022 in Italia le revisioni auto effettuate nei centri privati autorizzati sono state 14.877.795, in lieve calo (-0,4%) rispetto alle 14.931.174 revisioni eseguite nel 2021. Come a livello nazionale, anche in Abruzzo nel 2022 si è verificato un lieve calo del numero di revisioni effettuate: 350.799 nel 2022 contro le 351.635 eseguite nel 2021. Tuttavia, nonostante il calo, la spesa per gli automobilisti in Abruzzo è cresciuta, a causa dell’aumento della tariffa per effettuare la revisione auto nei centri privati autorizzati, che nel corso del 2022 è stata di 54,95 euro, mentre nei primi dieci mesi del 2021 era stata di 45 euro (la nuova tariffa era entrata in vigore il primo novembre 2021).
La regione che nel 2022 ha registrato il maggiore incremento della spesa rispetto al 2021 è il Trentino-Alto Adige (+17,1%), seguito da Calabria (+16,2%), Puglia (+15,5%), Sicilia (+15,4%) e Sardegna (+15,3%).
Dopo Alpine A110 Tour de Corse 75 svelata nel 2022, la serie limitata A110 San Remo 73 rende omaggio al glorioso passato nei rally. Con questa nuova edizione, Alpine celebra il 50° anniversario di un momento storico del brand nel motorsport: la vittoria al Rally di Sanremo, ma anche il titolo Costruttori conseguito da Alpine nel Campionato del Mondo Rally. Se il richiamo al passato è chiaro e l’omaggio inequivocabile, questa serie numerata di 200 esemplari è soprattutto moderna e distintiva.
Ispirata alla mitica Alpine A110, che ha vinto il Rally di Sanremo nel 1973, questa nuova serie limitata si distingue per il design moderno e singolare abbinato ad agilità e prestazioni, grazie al suo telaio e al motore da 300 cv. Alpine A110 San Remo 73 presenta un design esclusivo sia all’esterno che all’interno.
Con l’inedita carrozzeria nella tinta originale Caddy Blue, i montanti del tetto neri e il tetto in carbonio rosso, la serie limitata A110 San Remo 73 reinterpreta la leggendaria livrea della storica berlinette del 1973. La firma tematica “San Remo 73” apposta su cofano, porte e paraurti posteriore è completata da elementi in bianco e nero sulle porte. A tutto ciò si aggiungono i cerchi da 18” Grand Prix Bianco brillante, le pinze Brembo® color antracite, le maschere dei proiettori anteriori nere nonché i loghi dei parafanghi e i monogrammi Alpine nero lucido.
Nell’abitacolo, con rivestimento in microfibra sottolineato da cuciture grige, i sedili sportivi Sabelt® Racing riportano la firma tematica ricamata “World Champion 73” e sono predisposti per cinture da corsa a sei punti. L’atmosfera sportiva è completata dalla pedialiera Sport, dal poggiapiedi del passeggero in alluminio e dai tappetini Alpine. I pannelli delle porte sono caratterizzati da due strisce tematiche bianche e nere.
L’esclusiva Alpine A110 San Remo 73, in edizione limitata a 200 esemplari in tutto il mondo, è contraddistinta dalla targa “Serie limitata A110 San Remo 73” numerata da 1 a 200. Quest’edizione limitata avrà anche una ricca dotazione di equipaggiamenti, come impianto frenante ad alte prestazioni, scarico sportivo attivo, retrovisori esterni ripiegabili elettricamente e retrovisore interno con funzione auto-oscurante, assistenza al parcheggio posteriore e anteriore, Parking Camera, impianto Audio Focal® e Alpine Telemetrics.
In Italia, potrà essere ordinata presso gli Alpine Centre a partire da venerdì 17 marzo alle ore 9.00 al prezzo di € 90.000 IVA inclusa.
A110 San Remo 73 prende il posto del mitico modello che ha consacrato per la prima volta Alpine nel Campionato del Mondo Rally.
Nel 1973, le Alpine dominano il Campionato del Mondo Rally con 4 vittorie dopo 9 gare. Le berlinette sono tra le favorite della decima gara in calendario, il Rally di Sanremo, che ha alcune strade in comune con il percorso di Montecarlo, rendendolo un terreno misto, favorevole alle berlinette, per non parlare del vantaggioso rapporto peso/potenza.
Sulle strade italiane, l’Alpine n. 1 conclude la prima tappa con oltre 5 minuti di vantaggio, grazie ad una strategia dei pneumatici più rischiosa ma vincente. Con un ritardo di oltre 9 minuti rispetto al leader, alla partenza della seconda tappa, l’Alpine n. 5 ottiene i tempi migliori e recupera il ritardo, una prova speciale dopo l’altra, piazzandosi terza in classifica generale dietro alla Fiat 124 e all’Alpine n. 1, che conclude il Rally di Sanremo con oltre 6 minuti di vantaggio sugli altri concorrenti. Questo 10° round è quello che ha suggellato definitivamente la vittoria del titolo mondiale Costruttori per Alpine.
L’iconica livrea blu, bianca e rossa, con strisce nere e bianche, è quella del titolo mondiale. Questa grafica, diventata mitica, è reinterpretata da Alpine nel 2023, rendendo omaggio al 50° anniversario della sua vittoria nel Campionato Rally.
Racing Force S.p.A., società capogruppo di Racing Force Group, leader mondiale nel mercato dei componenti di sicurezza per il motorsport, quotata sul segmento Euronext Growth a Milano (RFG) e Parigi (ALRFG), comunica l’avvio del progetto di ampliamento della storica sede principale del Gruppo a Ronco Scrivia, (Genova).
L’opera, con completamento previsto per il 2024, consentirà a Racing Force Group .di incrementare la capacità produttiva e di stoccaggio logistico a servizio dei propri clienti e delle società controllate in Bahrain e negli Stati Uniti.
Il progetto è stato curato da due studi di Genova, BD Ingegneria e MXM Architettura, incaricati di definire rispettivamente gli aspetti strutturali e architettonici. La superficie complessiva dell’edificio passerà dagli attuali 8.000 metri quadrati a circa 12.000, con una crescita del 50%, e i lavori procederanno senza interruzioni delle attività ordinarie. È stata posta particolare attenzione verso la sostenibilità ambientale, con soluzioni quali l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, di una rete di regimazione delle acque meteoriche, e l’utilizzo di materiali “green” ecocompatibili, che permetteranno di ottimizzare il fabbisogno energetico della sede.
Si tratta di uno degli investimenti privati più importanti degli ultimi 30 anni nella Valle Scrivia ed il più importante in assoluto per il Comune di Ronco Scrivia. Racing Force, multinazionale attiva in tre continenti, con vendite in 80 paesi in tutto il mondo, ha da sempre uno dei suoi punti di forza nello stretto legame con il territorio, sul quale continua a scommettere. L’espansione della sede in Liguria permetterà al Gruppo di consolidare la propria leadership nel mercato, favorendo di conseguenza l’occupazione e l’indotto locale.
L’ampliamento del complesso di Ronco Scrivia rientra nella strategia generale di sviluppo di tutte le sedi del Gruppo, in particolare quelle di Sakhir (Bahrain) e Mooresville (Stati Uniti). L’obiettivo è rispondere al costante incremento della domanda dei prodotti a marchio OMP, Bell, Zeronoise e Racing Spirit, così come supportare i programmi di diversificazione già avviati grazie al know-how maturato nelle competizioni motoristiche, i cui risultati inizieranno a concretizzarsi nel 2024. Ad oggi, Racing Force Group impiega oltre 500 dipendenti a livello globale, e l’espansione delle sedi si tradurrà in ulteriori assunzioni di personale nell’immediato futuro.
L’annuncio arriva dopo la partenza del Campionato Mondiale di Formula Uno 2023, che vede Racing Force Group presente con un ampio dispiegamento della propria tecnologia, così come in altre serie automobilistiche quali il Campionato del Mondo Rally, il Campionato del Mondo di Formula E, oltre a NASCAR Cup Series e IndyCar Series negli Stati Uniti.
Nelle cinque stagioni precedenti (periodo 2018-2022), i prodotti Racing Force Group hanno contribuito alla conquista di 37 titoli mondiali automobilistici su 53 in palio.
“La nostra strategia di crescita raggiunge adesso un’altra tappa fondamentale -, ha commentato Paolo Delprato, Presidente e Amministratore Delegato di Racing Force Group -. Varato il piano di ampliamento della sede di Sakhir in Bahrain, in collaborazione con il Bahrain International Circuit (BIC), è ora la volta della sede di Ronco Scrivia, parte della città metropolitana di Genova, grazie al sostegno e alla collaborazione da parte di tutti gli enti locali coinvolti. Questi progetti di espansione, così come quello pronto al lancio negli Stati Uniti, sono decisivi per supportare la crescita attesa sul mercato, per potenziare ulteriormente il nostro livello di servizio, e per farci trovare preparati a partire dal 2024, quando i programmi di diversificazione inizieranno a concretizzarsi in numeri”.
Fin dal lancio, nel 1983, si era capito che la Fiat Uno avrebbe ridefinito il paradigma delle vetture cittadine e cambiato la storia del marchio italiano. Lo dimostravano sia l’enorme investimento fatto per realizzarla, più di mille miliardi di lire, sia la scelta di presentarla a Cape Canaveral (Florida), la sede aerospaziale statunitense da dove partiva e atterrava il velivolo più avanzato del mondo: lo Shuttle.
Un accostamento audace, quindi, che ben si addiceva all’auto più innovativa del segmento, nominata “Auto dell’anno” nel 1984, oltre che la prima a “dialogare” attraverso una comunicazione ironica, spensierata e modernissima nel linguaggio. E proprio su quest’ultima peculiarità della Fiat Uno si focalizza il suggestivo video, realizzato da Heritage Stellantis, con immagini di repertorio e gli interventi di Roberto Giolito, Heritage Stellantis (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth), e Maurizio Torchio, Head of Centro Storico Fiat. La clip è visibile al seguente link.
Per far conoscere al grande pubblico il suo gioiello tecnologico, Fiat punta su una campagna pubblicitaria fuori dagli schemi, che porta la firma del più famoso vignettista di allora: Giorgio Forattini. Sono gli anni dei fumetti della Bonelli, dei cartoni animati giapponesi e delle puntate italiane della serie “Wacky races”. L’illustrazione è sempre più seguita dai giovani, così come la satira a matita si trasforma in un graffiante editoriale che, nell’immediatezza della fruizione, apre le porte a una successiva riflessione più profonda.
“La campagna affidata a Forattini è dirompente, rivoluzionaria poiché è la trasposizione dell’esercizio dell’auto al mondo della fantasia – spiega Roberto Giolito -. Infatti, alle classiche domande del pubblico, ovvero “come funziona?”, “come appare?”, “costa poco usarla?” e “come si comporta in strada?”, il famoso vignettista risponde con personaggi simpatici che si sostituiscono all’auto: gli elefantini, il pinguino e il porcellino salvadanaio. Una volta era di moda dare alle vetture dei nomi di ispirazione animale, ad esempio la Fiat 500 A era più conosciuta con l’appellativo “Topolino”. Invece Forattini inventa dei veri personaggi che stupiscono il mondo ampliando la platea della campagna: piace ai bambini ma anche alle persone abituate ad una satira di qualità”.
Una campagna di comunicazione “rivoluzionosa” Le caricature di Forattini diventano ben presto famosissime, insieme ai neologismi che il disegnatore crea appositamente per l’occasione: “sciccosa”, “comodosa”, “scattosa”, “risparmiosa”. Sono aggettivi nuovi che raccontano, con ironia e leggerezza, le peculiarità della nuova Fiat Uno. E sono così accattivanti da entrare nel linguaggio comune. Del resto, da sempre la comunicazione produce neologismi che diventano virali, grazie alla loro capacità di legare immagine e parola in modo indissolubile. Ricorda Maurizio Torchio: “L’uso delle parole che terminano in “osa” effettivamente dilagò fin da subito. Basti pensare al famoso “pertinosa” che campeggia in una caricatura di Forattini dedicata a Sandro Pertini, l’allora Presidente della Repubblica. Insomma, quel neologismo diventa un modo di parlare, di pensare e sicuramente è frutto di una leggerezza e sottile ironia che si sposa bene con gli anni 80”.
Ad ogni neologismo corrisponde una peculiarità dell’auto e un vantaggio per il cliente L’elefante “scattoso” mette in risalto la brillantezza dei motori della Fiat Uno che si presentavano in tre diverse cilindrate e due potenze, incluso il più piccolo diesel aspirato sul mercato. Ma il vero “cuore” che cambierà la storia del modello, e dell’intero marchio italiano, arriverà due anni dopo: sulla Fiat Uno, infatti, debutta il leggendario motore FIRE 1.0. Che dire poi del secondo elefantino di Forattini? Ancora oggi la sua forma a divano, rivestito di fiorellini, suscita tenerezza e allegria. Ma dietro all’aggettivo “comodosa” si cela la grande abitabilità della vettura, sia al posteriore che all’anteriore, tanto da sembrare un piccolo monovolume ante litteram con cui affrontare serenamente lunghi viaggi. Il terzo personaggio è un elegante pinguino, caratterizzato dal neologismo “sciccosa”, che ne evidenziava l’elevata qualità costruttiva e il design distintivo firmato da Giugiaro. Infine, il maialino salvadanaio accende i riflettori sull’anima più “risparmiosa” del modello, in termini di consumi e costi di esercizio.
“Ciao, sono la nuova FIAT Uno!“, l’originale saluto registrato su un disco di vinile La campagna di Forattini funzionò così tanto che uscì dai confini della pubblicità per approdare in quella della quotidianità. Eppure, dietro a quella comunicazione così leggera e ironica, si celava tutto l’orgoglio di un gruppo industriale ricco di tecnologie e processi all’avanguardia. Lo si nota bene nel claim “Uno è una FIAT”, impreziosito dai famosi quattro rombi FIAT. Sono i tratti distintivi di un’immagine istituzionale forte e chiara.
Le vignette di Forattini non furono le sole ad accompagnare il lancio della nuova vettura. Come non ricordare il famoso claim “splendida italiana”? O i divertenti spot TV con la suora che non sapeva guidare o quella con la giovane coppia sotto una cascata con la Uno vicina? E qui il ricordo va subito a quei film con contesti esotici, come Laguna blu (1980) e Paradise (1982), che facevano sognare i giovani di allora. Originale fu anche la cartolina promozionale, dal titolo “La voce della Uno!”, che invitava a recarsi in concessionaria per scoprirla. Si apriva la busta e si piegava la parte alta, dove era posta una puntina in acciaio, che veniva appoggiata sul disco sottostante. A questo punto bastava inserire il dito nell’incavo del vinile e girarlo alla velocità di 45 giri. Così per incanto, soprattutto dei più piccoli, si sentiva una voce femminile che diceva: “Ciao, sono la nuova FIAT Uno!“. Ancora una volta il marchio aveva fatto centro.
Il disegno a matita come strumento efficace e attuale per raccontare un prodotto La campagna di Forattini ci lascia in eredità un modo di narrare semplice e, al tempo stesso, profondo. Ed è proprio quello che oggi chiamiamo lo storytelling, ovvero un racconto capace di coinvolgere il pubblico attraverso le emozioni, i ricordi, creando un interesse immediato. Per quanto le attuali campagne di comunicazione non vengano più affidate agli illustratori o vignettisti, il disegno a matita sarebbe uno strumento molto efficace per estrapolare i segni essenziali di un prodotto, anche quelli più complessi e tecnologici. Conclude Roberto Giolito: “Oggi molte delle informazioni sul veicolo passano sugli schermi presenti a bordo, che a loro volta sono connessi con i display dei nostri smartphone. Siamo completamente avvolti da messaggi visivi e acustici. In questo contesto, quindi, una matita potrebbe esplorare ciò che non si si vede o si tocca, tracciarne le utilità e i vantaggi, per poi comunicarli al pubblico in modo immediato”. Un modello leggendario che ha superato il giudizio più severo: il tempo Prodotta tra il 1983 ed il 1995, La Fiat Uno ha ottenuto un notevole successo, in Italia e all’estero, come dimostrano nove milioni di esemplari venduti e innumerevoli versioni che si sono succedute nel corso degli anni. La sua lunga storia inizia il 19 gennaio del 1983 quando viene presentata, in anteprima mondiale, negli Stati Uniti con un evento che fece scuola nel mondo della comunicazione. Sono dunque passati quarant’anni dalla nascita di un archetipo che ha cambiato il modo di vivere, comunicare e produrre automobili. E una versione Selecta della Uno, dotata di cambio automatico a variazione continua, è esposta proprio nell’area Archistars dell’Heritage Hub a Torino, dove trovano posto alcuni modelli che hanno rivoluzionato l’architettura dell’automobile, pur rispettando i dogmi di produttività e funzionalità. La Fiat Uno è stata, senza dubbio, un’autentica world-car non solo come vendite ma anche di siti dove venne costruita. A volte cambiò nome, come in Brasile in cui divenne Mille, ma fu praticamente intoccata dal punto di vista formale, a dimostrazione di un progetto vincente capace di superare il giudizio più severo: il tempo.
UNRAE presenta le scelte femminili al Pink Motor Day
Due auto su cinque vendute negli ultimi tre anni sono state acquistate da una donna. Nel 2022 le autovetture acquistate dalla componente femminile sono state il 41,6% del totale, sostanzialmente stabile rispetto al 43% del 2021. “Anche se il trend di progressivo incremento delle acquirenti di auto nuove si è fermato, il legame fra le donne e l’automobile si conferma solido anche nel 2022, soprattutto se si considera che la quota potrebbe essere anche più alta se si potessero includere anche le donne che utilizzano vetture intestate agli uomini”, ha commentato Cristiana Petrucci, Responsabile del Centro Studi e Statistiche di UNRAE, presentando i dati aggiornati al Pink Motor Day, l’evento annuale dedicato alla mobilità al femminile.
Nella scelta delle motorizzazioni fra le automobiliste la leadership, diversamente dal mercato maschile dove è passata alle ibride, spetta ancora alle auto a benzina con una quota più o meno stabile al 36,8%, 20 punti in meno rispetto al 57% del 2019. Prosegue invece la corsa delle ibride che salgono al 35,4%, mentre continua la discesa delle diesel sotto il 10%, superate al terzo posto dalle auto a Gpl (13,2%). “E’ prevedibile nel prossimo anno il posizionamento delle ibride al primo posto anche fra le donne come già accaduto nel mercato maschile, dove però il sorpasso è avvenuto a spese del diesel, sceso più velocemente per le stringenti normative ambientali”, afferma Cristiana Petrucci.
Quanto all’età delle acquirenti, la fascia 46-55 anni resta la più rappresentativa a quota 27,1%, seguita dalla fascia 30-45 anni al 26,4% e al terzo posto si confermano le 56-65enni col 22,4%. Le over 65 pur in calo al 15,2% sono salde al quarto posto, mentre le più giovani 18-29enni risalgono al 9% dopo aver perso oltre un punto nel 2021. Sul fronte maschile, le tre classi intermedie di età presentano una quota molto allineata fra loro (intorno al 23%), mentre rispetto alle donne risultano molto più rappresentativi gli over 65 con il 22,1%.
Si vanno uniformando con quelli maschili i gusti in fatto di tinta della carrozzeria. E allora il grigio, che sale al 35,4%, è ormai il colore preferito e il bianco, che in passato deteneva la leadership, ora è al secondo posto ma in calo al 22,8%. Sul terzo gradino del podio c’è il nero che sale a quota 13,6%, seguito nell’ordine dall’azzurro/blu in discesa all’11,9% e dal vivace rosso stabile all’11,1%.
In rialzo il prezzo medio delle auto nuove, sia quelle acquistate dalle donne che dagli uomini. Le prime, come tradizione, hanno però speso di meno, in linea con la differenza dimensionale dei modelli scelti (l’84% acquista auto dei segmenti A e B contro il 63% nel mondo maschile) e in media 22.400 euro per un’auto nuova acquistata nel 2022, contro circa 28.500 euro spesi dagli uomini.
In conclusione, sul totale del parco auto circolante a privati in Italia a fine 2022, il 40% è posseduto da donne (che in relazione alla popolazione totale over 18 anni sono il 52%), e inoltre, più della metà delle auto guidate da donne sono a benzina (52,1%) e circa il 35% sono diesel, mentre al contrario la metà degli uomini guida una diesel e il 39% un’auto a benzina.
Per completare le curiosità, nel 2021 le donne che hanno preso la patente, secondo i dati più aggiornati del Ministero dei Trasporti, sono state oltre 454.800 (il 37% del totale neopatentati).
A febbraio 2023 Dacia continua a crescere e si afferma come il Brand più venduto nel mercato auto privati.
In questo mercato, con 7.240 immatricolazioni (+46% rispetto al 2022), Dacia registra una market share straordinaria del 10,1%.
Sandero, nel mese di febbraio, si posiziona al primo posto come vettura più venduta nel mercato auto a privati con 4.220 immatricolazioni, mantenendo la leadership nel segmento B.
Duster, nel mese appena chiuso, si posiziona al quarto posto tra le auto vendute a clienti privati con 2.474 immatricolazioni. L’iconico SUV, inoltre, mantiene la seconda posizione come vettura straniera più venduta a privati.
Con 5.526 immatricolazioni e una market share di oltre il 40%, Dacia si conferma leader del mercato GPL. La motorizzazione ECO-G 100 è la più scelta dai clienti con un mix di vendita del 70%.
Dacia è riconosciuta come la Marca che garantisce il miglior rapporto qualità/prezzo sul mercato offrendo veicoli essenziali, cool, robusti e perfetti per vivere esperienze outdoor.
Il posizionamento Best Value for Money, che si concentra su ciò che è essenziale per il consumatore, si conferma una strategia vincente per il Brand.
Dacia continua la sua crescita e nel mese di febbraio consolida il trend di inizio 2023 – dichiara Guido Tocci, Managing Director Dacia Italia-. Essere il Brand più scelto dai clienti privati in Italia è da sempre la nostra ambizione e lo esprime chiaramente il nostro posizionamento che ha come obiettivo quello di soddisfare le reali esigenze dei nostri clienti.
Pertanto, sarà compito nostro porre sempre la massima attenzione a ciò che è essenziale per il consumatore, proponendo dei veicoli di valore con tutto ciò che è necessario per la mobilità. Siamo molto fieri dei risultati raggiunti nel mese di febbraio e ci auguriamo di confermare questa performance a lungo.
165 controlli per garantire l’originalità di ogni modello
Disponibile sia per le classic car che per le vetture più moderne
Ha l’obiettivo di proteggere il valore residuo di tutte le Jaguar e Land Rover nel tempo
Potrà essere rilasciato da tutte le concessionarie della rete Jaguar Land Rover con prezzi a partire da 260 euro (oltre iva)
Centosessantacinque controlli divisi per quattordici sezioni, dalle prove su strada ai test elettrici, dall’analisi dell’interno a quella di carrozzeria: solo dopo un esame severissimo le Jaguar e le Land Rover, di qualsiasi modello, epoca e versione possono avere il prezioso “certificato di autenticità”, il timbro ufficiale che garantisce l’originalità delle nostre auto.
“Poter attestare l’originalità della propria vettura o verificare quella di un’automobile oggetto di un potenziale acquisto – spiega Marco Santucci, Ceo Jaguar Land Rover Italia – diventa fondamentale ed è senz’altro una necessità ed un dovere per una casa automobilistica che vuole reinterpretare i due brand nei termini del modern luxury, per una clientela sempre più attenta ed esigente.”
Nasce così l’unico documento ufficiale Jaguar o Land Rover che attesta la piena corrispondenza della propria automobile alle specifiche originali con cui l’auto era uscita dalla fabbrica. Ed è un documento prezioso, ma offerto ad un prezzo decisamente interessante: il costo è infatti di 260 euro (oltre iva) per Land Rover Freelander, le Jaguar x-type ed xe; di 490 euro (oltre iva) per tutti gli altri modelli Jaguar e Land Rover e di 590 euro (oltre iva) per tutti i modelli con più di 20 anni di età.
Il certificato così si trasforma in un importante elemento di value for money, perché protegge e fa crescere il valore residuo di un’auto d’epoca o di una semplice vettura usata: una cosa molto importante in un’eventuale fase di vendita della vettura tra privati. Ma non è tutto: il “certificato di autenticità” è anche uno strumento che consolida la passione degli amanti di questi due iconici marchi britannici e che aumenta il senso di appartenenza ed orgoglio ai mondi Jaguar e Land Rover.
Jaguar Land Rover Italia ha semplificato anche il processo che il cliente deve seguire per ottenere il “certificato di autenticità”: basta fare richiesta presso qualsiasi concessionaria ufficiale, perché tutti i punti vendita, attraverso le loro officine, sono abilitati a rilasciare questo importante documento, chiaramente, solo dopo che la vettura abbia passato i controlli tecnici previsti.
– Il Trofeo Laigueglia, la prima classica italiana nel calendario ciclistico italiano e internazionale, sceglie Suzuki come Auto della 60° edizione
– Al via 20 team, che schierano alcuni tra i più forti campioni in circolazione
– Suzuki conferma il suo impegno nel mondo del ciclismo
Con l’inizio del mese di marzo, il Trofeo Laigueglia apre, come da tradizione, la stagione italiana del grande ciclismo professionistico su strada. L’organizzazione del Trofeo Laigueglia, giunto quest’anno alla sua 60° edizione, ha scelto Suzuki come l’Auto di questa importante storica edizione che si correrà il 1° marzo. Suzuki per l’occasione fornirà una flotta di auto ibride a supporto della gara e dei ciclisti in corsa. A organizzare la celebre gara ligure sarà per la prima volta lo staff di ExtraGiro, lo stesso gruppo artefice dal rilancio del Giro d’Italia Giovani e che nel 2020 ha allestito a tempo di record i Campionati del Mondo di Imola.
Un legame profondo con il pedale Suzuki vede in chiunque pedali un’espressione della sua filosofia valoriale legata alla passione e al rispetto dell’ambiente. Che lo faccia per diletto, per sport o per la propria mobilità quotidiana, chi va in bicicletta è espressione di libertà e conduce una vita attiva, a contatto con la natura e nel suo massimo rispetto. Quando poi si parla di agonisti di alto livello, emerge un’altra chiara similitudine. Questi ciclisti sono un esempio di determinazione nel cercare di migliorarsi e di superare i propri limiti. Il loro impegno ricorda quello che mette Suzuki per sviluppare prodotti innovativi, affidabili, efficienti e piacevoli da offrire alla propria clientela.
Tutto pronto per la gara Al via della 60° edizione del Trofeo Laigueglia ci saranno 20 squadre, di cui ben nove del circuito World Tour, cui se ne aggiungeranno sei Professional e cinque Continental. Tra le loro fila saranno presenti alcune delle stelle più brillanti del firmamento internazionale, desiderose di aggiungere il loro nome a un Albo d’Oro in cui figurano personaggi come Merckx, Dancelli, Bitossi, Baronchelli, Maertens, De Vlaeminck, Saronni, Ballan e Pozzato. Alla partenza, tra gli atleti più attesi figurano Richard Carapaz, campione olimpico in carica, ed Egan Bernal, già vincitore del Tour de France e del Giro d’Italia, oltre agli ex campioni del mondo Michał Kwiatkowski e Rui Costa, mentre a tenere alto il Tricolore saranno tra gli altri Alberto Bettiol, Simone Consonni, Andrea Piccolo, Lorenzo Rota, Diego Ulissi, Alessandro Covi, Giulio Ciccone, Antonio Tiberi, Dario Cataldo, Lorenzo Fortunato e Andrea Vendrame. I campioni si confronteranno su un tracciato di 201 km ben noto agli appassionati e che ha sempre regalato intense emozioni. Il plotone dovrà affrontare due Gran Premi della Montagna (Paravenna, al km 68, e Testico, al km 122), prima di far rientro a Laigueglia per ripetere quattro volte un circuito finale di circa 11 km, con la salita di Colla Micheri e Capo Mele.
Suzuki, tradizione e innovazione dal 1909 Suzuki Motor Corporation è un costruttore di automobili, motocicli e motori fuoribordo. Suzuki nasce nel 1909 da un’idea imprenditoriale di Michio Suzuki, che, nella cittadina di Hamamatsu, in Giappone, costruisce uno stabilimento per la produzione di telai tessili. Nel 1920 il laboratorio Suzuki Loom Works diventa Suzuki Loom Manufacturing Co, e nel 1952 viene introdotta la prima bicicletta motorizzata, la Power Free. Nel 1954 Suzuki diventa Suzuki Motor Corporation Ltd e nel 1955 nasce Suzulight, la prima automobile, seguita nel 1965 dal primo motore fuoribordo, il D55. Nel 1970 debutta Jimny LJ10, il primo 4×4 e nello stesso anno appare il mini MPV Carry L40V, 100% elettrico. Da allora in avanti, l’attività industriale nei differenti settori ha proseguito il suo incessante cammino di crescita puntando su tecnologia, affidabilità, design e innovazione.
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