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Gino Bruni

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Autotrasporto

Crash-test Euro NCAP

Adotteremo specifici protocolli per la valutazione dei mezzi pesanti

Sticchi Damiani (ACI): “In un’ottica di ‘zero incidenti’ sulle strade è importante che le tecnologie per la sicurezza attiva vengano utilizzate anche sui veicoli commerciali”.

In Italia ed in Europa il trasporto delle merci avviene, prevalentemente, su strada, studi di settore, poi, indicano che la percentuale triplicherà entro il 2050 (previsione ITF, 2019).

È questa una delle motivazioni per le quali le collaudate valutazioni Euro NCAP per le autovetture, da oggi, saranno applicate – con opportuni adattamenti – anche ad autocarri ed autotreni utilizzati per il trasporto delle merci.

Un innovativo sistema di valutazione “Truck Safe City and Highway” consentirà di valutare il livello di sicurezza dei mezzi pesanti in ambito urbano (City) ed in ambiente autostradale (Highway).

Sia i conducenti di mezzi pesanti che i gestori di flotte commerciali avranno a disposizione ulteriori elementi per valutare il livello di sicurezza dei propri mezzi. Anche i produttori di autocarri e autotreni potranno contare su ulteriori elementi e stimoli per innovare e migliorare l’offerta di tecnologie in tema di sicurezza.

“Le statistiche dell’incidentalità ci dicono che a fronte di un 1,5% di mezzi pesanti circolanti sulle strade europee, gli incidenti che vedono coinvolti gli autocarri e autotreni sono il 15% – ha affermato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. In un’ottica di ‘zero incidenti’ sulle strade è importante che le tecnologie per la sicurezza attiva vengano utilizzate anche sui veicoli commerciali”.

Per il documento completo sui trucks visitare il sito, www.euroncap.com

Le flotte guidano l’elettrificazione del sistema auto

Infrastrutture, costi incerti e situazione internazionale alla base dei dubbi dei 103 fleet manager intervistati per la survey Fleet Magazine realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand

Il processo di elettrificazione delle flotte aziendali procede lento, ostacolato da dubbi su infrastrutture e gestione quotidiana dei veicoli dotati di spina, anche se certamente molto più veloce rispetto al mercato in generale. È quanto emerge dalla survey sulla mobilità aziendale promossa dall’Osservatorio Top Thousand, composto da Fleet&Mobility Manager di grandi aziende, e dalla rivista Fleet Magazine. Nella survey denominata “La Grande Corsa” sono stati appunto intervistati telefonicamente ben 103 gestori di parchi auto, che hanno tratteggiato uno spaccato di quanto le aziende italiane stiano certamente affrontando l’elettrificazione delle flotte, scontrandosi però con alcuni ostacoli.

Nonostante la sostenibilità sia al centro di riunioni e comunicazioni, il cambiamento appare lento e appesantito da diverse criticità, complici le incertezze internazionali a livello politico e finanziario. Il processo però pare inarrestabile, se si considera che i Fleet&Mobility Manager prevedono un incremento nell’inserimento di veicoli ibridi ed elettrici, con una distinzione di ruolo nell’assegnazione: se le ibride saranno assegnate principalmente allo staff, le full electric andranno nei garage dei top manager. Anche per ragioni di posizionamento dell’azienda nello scacchiere della sostenibilità comunicata.

Parco mezzi aziendali, l’indice di gradimento delle motorizzazioni

I Fleet&Mobility Manager che hanno risposto alla survey gestiscono un parco mezzi di 133.466 unità, di cui il 53% sono auto e il 47% sono veicoli commerciali.

Per quanto riguarda le auto, la motorizzazione preferita in assoluto resta il diesel, anche in versione mild hybrid, con 45.295 veicoli. Segue a ruota il benzina con 9.490 auto, e il plug-in benzina con 5.743 unità.

Nei veicoli commerciali la via dell’elettrificazione appare ancora più lunga, con la presenza di 41.421 unità con alimentazione diesel e 11.221 a benzina, cui segue il metano con 3.357 unità, tallonato dai full electric presenti nelle flotte con 3.297 veicoli commerciali.

Tutti i dubbi sul plug-in

Considerate la versione di accompagnamento verso l’elettrificazione al 100%, la motorizzazione ibrido plug-in resta quella che desta maggiori dubbi tra gli interpellati. Per i Fleet&Mobility Manager si tratta di una motorizzazione inadatta a causa dell’autonomia elettrica insufficiente; infatti il 60% ha dichiarato che per questo motivo non ha inserito plug-in in flotta. Inoltre dalle risposte emerge la constatazione di inattendibilità dei dati di consumo del ciclo Wltp. La carenza di infrastrutture di ricarica (o la percezione di tale carenza) e l’incognita dell’ammontare delle spese effettive per la gestione concludono un puzzle che delinea un quadro di scarsa soddisfazione.

Ibride e full electric, se le provi non le lasci più

Pochi dubbi su ibride e full electric, ascoltando i manager che hanno già inserito queste tipologie di mezzi nelle proprie flotte. Ben l’81,3% dice che le vetture elettrificate hanno portato vantaggi nella loro adozione grazie a: 58% responsabilità sociale di impresa, 53% compliance con i valori aziendali, 34% agevolazioni alla mobilità per i propri dipendenti, a fronte di costi maggiori solo il 29% dice di aver ottenuto risparmi.  Quindi più marketing, pochi risparmi.

Il campione della Survey “La Grande Corsa” sulla mobility transformation

Tra gennaio e febbraio la redazione di Fleet Magazine ha coinvolto un campione di 103 aziende di diverse dimensioni nel questionario della survey “La Grande Corsa”. La somministrazione delle domande è avvenuta attraverso la metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), tramite interviste telefoniche dirette con i Fleet Manager. Tra le imprese interpellate hanno partecipato anche le 40 grandi aziende che fanno parte dell’Osservatorio Top Thousand, In totale le aziende intervistate gestiscono un parco auto di 133.466 veicoli, di cui 103.583 a noleggio (il 78% della mobilità di utilizzo).

L’Osservatorio Top Thousand rappresenta diversi settori merceologi: agricoltura, assicurazioni, banche e servizi finanziari, commercio, consulenza, edilizia, energia, enti pubblici, farmaceutica, food&beverage, GDO, industria, informatica, internet company, logistica, media, moda, progettazione, telefonia, trasporti.

Mercato veicoli industriali: a febbraio +3,8%

UNRAE: “All’orizzonte nessun intervento per il settore”.

Il Centro Studi e Statistiche UNRAE – sulla base dei dati d’immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha fatto una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di febbraio 2023 verso lo stesso mese del 2022:

A febbraio si conferma il trend di crescita del mercato dei veicoli industriali, che registra il +3,8% sul 2022, con 2.205 unità immatricolate contro le 2.125 dello stesso periodo dello scorso anno. Prosegue il buon andamento del comparto pesante di massa uguale o superiore a 16 t, che segna il +7,8% rispetto allo scorso anno. In positivo anche la fascia di peso medio-leggera sotto le 16 t, a +8,1%. In flessione, invece, i mezzi leggeri sotto le 6 t, che registrano nel mese appena terminato un netto calo dei volumi d’immatricolazione (-51,7%).

 “Il dato di mercato di febbraio resta positivo, ma evidenzia una lieve flessione dei volumi d’immatricolazioni rispetto agli ultimi mesi.  Sebbene buona parte delle difficoltà che hanno caratterizzato l’anno  passato appaiano sensibilmente migliorate, rimangano incerti e quindi

preoccupano gli sviluppi nel prossimo futuro, anche alla luce del contesto economico che sta contraddistinguendo il periodo attuale (inflazione, costo del denaro, produzione industriale)”, commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE. 

 “Registriamo con preoccupazione le difficoltà che il settore incontra rispetto alle tempistiche necessarie per l’espletamento delle pratiche amministrative di competenza delle Motorizzazioni, sinora non compensate dalla recente riforma di privatizzazione, che in taluni casi compromettono la capacità delle aziende di trasporto di operare a livello internazionale e in tutti i casi determinano ritardi nei controlli a detrimento della sicurezza stradale”, sottolinea Starace.

 “Al di là degli orientamenti politici nazionali e delle decisioni attese a livello europeo, crediamo che, vista l’assenza di interventi dedicati al settore, il Governo non possa esimersi dal sostenere il comparto attraverso misure urgenti al fine di svecchiare il parco circolante e agevolare – attraverso uno specifico credito d’imposta – l’utilizzo dei biocarburanti. Da ultimo e in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti e nocive per la salute, non si può prescindere dal supportare l’adozione di veicoli a zero emissioni attraverso consistenti incentivi all’acquisto e per la realizzazione delle specifiche infrastrutture di ricarica”, conclude il Presidente Starace.

Euro NCAP: Fiat Ducato il più sicuro tra i Van

“Oro” anche per Ford Transit

“Argento”: Mercedes-Benz Vito e Sprinter, Volkswagen Transporter,

Renault Trafic, Nissan Primastar, Volkswagen Crafter

“Bronzo”: Citroën Jumpy (Dispatch e Relay), Iveco Daily, Opel/Vauxhall Vivaro e Movano, Peugeot Expert e Boxer, Renault Master, Toyota PROACE

 “Non raccomandabile”: Nissan Interstar

Sticchi Damiani (ACI): “Solo perché i furgoni vengono utilizzati per scopi commerciali non significa che debbano essere meno sicuri delle auto”

Il consorzio internazionale Euro NCAP – al quale partecipa anche l’Automobile Club d’Italia – ha annunciato l’adozione, a partire da quest’anno, di nuovi e più severi criteri di valutazione della sicurezza dei furgoni, facendo così seguito al lancio del Commercial Van Safety Rating del 2021. 

“Le tecnologie di sicurezza e le soluzioni innovative si stanno sviluppando a ritmo sostenuto – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’ACI – ed Euro NCAP deve adeguare, continuamente, i propri criteri, per garantire che i costruttori mantengano l’impulso a innovare e a rendere disponibili le più recenti tecnologie di sicurezza su tutti i veicoli che circolano sulle strade europee”.

“Solo perché i furgoni vengono utilizzati per scopi commerciali – ha sottolineato Sticchi Damiani – non significa che debbano essere meno sicuri delle autovetture ed – entro il 2026 – dovranno soddisfare i medesimi requisiti”.

Ducato e Ford Transit d’“Oro”

I risultati – resi noti oggi – delle prove effettuate sulla base dei nuovi paradigmi, confermano Fiat Ducato il migliore dei diciotto mezzi selezionati (già sottoposti a test lo scorso anno), nonostante la valutazione del van Stellantis scenda da “Platino” a “Oro”. “Oro” anche per il Ford Transit.

Mercedes-Benz Vito e Sprinter, Volkswagen Transporter, Renault Trafic, Nissan Primastar e Volkswagen Crafter sono stati classificati “Argento”.

“Bronzo”, invece, per Citroën Jumpy (noto come Dispatch nel Regno Unito), Citroen Jumper (Relay),
Iveco Daily, Opel/Vauxhall Vivaro, Opel/Vauxhall Movano, Peugeot Expert, Peugeot Boxer, Renault
Master, Toyota PROACE.

In coda al gruppo, anche in questa serie di test, Nissan Interstar, considerato “non raccomandabile” a causa della mancanza di sistemi di prevenzione degli incidenti. 

In base ai piani di Euro NCAP, entro il 2026 i furgoni dovranno avere gli stessi requisiti ADAS delle autovetture. Da quel momento in poi, la valutazione prenderà in considerazione solo l’installazione di serie in tutti i mercati europei. Il consorzio ha, inoltre, in programma di introdurre presto uno schema di valutazione per i veicoli pesanti (HGV). Secondo Euro NCAP, infatti, la tecnologia ADAS può aiutare a prevenire o mitigare efficacemente le conseguenze degli incidenti che coinvolgono mezzi commerciali, incidenti che non sono più elevati come numero rispetto alle autovetture ma risultano, mediamente, più gravi. Con i nuovi criteri, infine, Euro NCAP dedica maggiore attenzione agli utenti vulnerabili della strada, con particolare riguardo agli scenari notturni e alla sicurezza di pedoni e ciclisti.  

I risultati completi delle prove sono disponibili sul sito www.euroncap.com

In calo i dati sull’incidentalità dei mezzi pesanti: “Smentito il pregiudizio dell’opinione pubblica”

La Commissione per la sicurezza stradale nel settore dell’autotrasporto, istituita presso il Ministero dell’Interno, ha presentato questa mattina i dati inerenti l’incidentalità sulla rete autostradale italiana relativi al 2022, che hanno messo in luce un netto decremento della percentuale di incidenti causati da mezzi pesanti. Come si evince dai dati, infatti, la percentuale di incidenti che vedono coinvolti veicoli pesanti adibiti al trasporto merci è calata del 12% rispetto al 2019, nonostante un aumento percentuale della percorrenza pari al 2,9% nello stesso periodo di tempo.

L’analisi ha evidenziato inoltre una significativa diminuzione della percentuale di incidenti con responsabilità di mezzi pesanti, calata dall’8,7% del 2019 all’attuale 8,1%. Di segno opposto, invece, i dati relativi al comparto dei veicoli leggeri, che fanno registrare un aumento dell’incidentalità pari al 3,5% negli ultimi tre anni, a fronte di un aumento del 4% della percorrenza media in autostrada.

“Questi dati smentiscono il pregiudizio dell’opinione pubblica sulla pericolosità dei mezzi pesanti nelle nostre strade – ha dichiarato il Presidente di ANITA Thomas Baumgartner – se si considera che l’incidenza delle percorrenze sulle autostrade arriva anche al 50%, è una chiara dimostrazione che i veicoli pesanti sono più sicuri delle vetture e contribuiscono in maniera determinante al costante decremento della percentuale di incidenti sulla rete autostradale, che rispetto al 2010 si è quasi dimezzata”

Volvo Trucks presenta un nuovo veicolo a emissioni zero

Immaginiamo un camion che emette solo vapore acqueo, produce la propria elettricità a bordo e gode di un’autonomia fino a 1000 km. Il tutto pare possibile grazie alle nuove celle a combustibile alimentate a idrogeno, e Volvo Trucks ha già iniziato a testare i veicoli che utilizzano questa tecnologia all’avanguardia.

Per la decarbonizzazione dei trasporti, Volvo Trucks offre già oggi veicoli elettrici a batteria e veicoli alimentati con carburanti rinnovabili, per esempio a biogas. Nella seconda metà di questo decennio, al suo portafoglio di prodotti si aggiungerà una terza opzione a zero emissioni di CO2: veicoli con celle a combustibile alimentati a idrogeno.


“Stiamo sviluppando questa tecnologia da diversi anni, ed è una grande soddisfazione vedere i primi veicoli che girano con successo sulla pista di prova. La combinazione tra batteria elettrica e cella di combustibile elettrica consentirà ai nostri clienti di eliminare completamente le emissioni di CO2 dai loro camion, indipendentemente dalla destinazione,” spiega Roger Alm, presidente di Volvo Trucks.


I camion elettrici a celle a combustibile avranno un’autonomia operativa paragonabile a quella di molti camion diesel, fino a 1000 km, con tempi per il rifornimento ridotti a meno di 15 minuti. Il peso totale potrà essere di circa 65 tonnellate, o perfino superiore, e le due celle a combustibile potranno generare 300 kW di elettricità a bordo.


Le prove pilota con i clienti inizieranno tra alcuni anni, e la commercializzazione è prevista per la seconda parte di questo decennio.
“I camion elettrici a celle a combustibile alimentati a idrogeno saranno particolarmente adatti per le lunghe distanze e per gli utilizzi pesanti, molto dispendiosi in termini di energia. Possono anche costituire la soluzione più adatta nei paesi in cui le possibilità di ricaricare le batterie sono limitate,” continua Roger Alm. 


Una cella a combustibile genera la propria energia a partire dall’idrogeno a bordo e non deve essere caricata da una fonte esterna. L’unico bioprodotto emesso è vapore acqueo.  
Le celle a combustibile verranno fornite da cellcentric – la joint venture tra il Volvo Group e Daimler Truck AG. Cellcentric costruirà uno dei più grandi impianti in Europa per la produzione di celle a combustibile, sviluppate appositamente per i veicoli pesanti.


Lo sviluppo della tecnologia delle celle a combustibile è appena iniziato. La tecnologia presenta molti vantaggi, ma pone anche delle sfide. Una di queste è la fornitura su larga scala di idrogeno verde*. Un’altra è costituita dal fatto che l’infrastruttura per il rifornimento dei veicoli pesanti deve ancora essere sviluppata.


“Prevediamo che la fornitura di idrogeno verde aumenterà in maniera significativa nei prossimi due anni, dato che molte aziende ne avranno bisogno per ridurre le emissioni di CO2. Tuttavia, non possiamo più attendere per la decarbonizzazione dei trasporti, siamo già in ritardo. Quindi, il mio chiaro messaggio a tutte le aziende di trasporti è di iniziare oggi stesso il percorso con le batterie elettriche, il biogas e le altre opzioni disponibili. I veicoli a celle a combustibile saranno un importante complemento per trasporti più lunghi e più pesanti, nel giro di pochi anni”, conclude Roger Alm.

Stellantis nel mercato italiano con la più ampia gamma di veicoli commerciali a zero emissioni

Stellantis punta a conquistare la leadership nel mercato dei veicoli commerciali a livello mondiale con il piano strategico a lungo termine Dare Forward 2030 dove sono previsti 26 nuovi lanci e offerte elettriche in tutti i segmenti. Un obiettivo che ha solide basi e grandi potenzialità di sviluppo in uno dei mercati più importanti del Gruppo, l’Italia, di cui Stellantis detiene una quota di oltre il 50% grazie ad una gamma completa che può contare su quattro brand come Citroën, Fiat Professional, Opel e Peugeot.

Le potenzialità del Gruppo in Italia sono state il tema centrale dell’incontro organizzato ieri e oggi nel Proving Ground di Balocco (Vercelli) con le principali aziende del settore degli allestitori e con i venditori top d’Italia. “Il cliente è al centro di tutto ciò che facciamo – ha detto Gianluca Zampese, direttore per l’Italia della business unit LCV – puntiamo ad essere i migliori con i nostri prodotti. Abbiamo già un efficiente portafoglio che va a soddisfare le differenti esigenze dei nostri clienti professionali, ma l’obiettivo è migliorare ulteriormente il nostro potenziale con soluzioni e servizi innovativi nel segno della tecnologia e della mobilità elettrica”.

Lo scorso anno Stellantis ha immatricolato oltre 1.800.000 veicoli commerciali in tutto il mondo, risultando al primo posto in Europa e in Sud America. In particolare, la quota di mercato in Italia è stata del 50% e nei primi tre mesi dell’anno è ulteriormente cresciuta. In questo contesto va messo in evidenza il grande risultato ottenuto sul fronte dei veicoli a basse emissioni dove, rispetto a poco più del 25% ottenuto nell’intero 2021, la quota nel primo trimestre 2022 è salita a oltre il 40%.

“L’obiettivo di Stellantis – ha concluso Gianluca Zampese – è di spingere sulle proposte elettriche con tutti i veicoli commerciali dei nostri brand. Abbiamo un’offerta 100% elettrica per ogni segmento e guardiamo non solo ai grandi clienti, ma anche a quelli retail che svolgono un lavoro di prossimità. Vogliamo creare e guidare questo mercato. Una particolare attenzione da parte dei nostri clienti è rivolta ai veicoli trasformati e stiamo lavorando in modo molto attivo con gli allestitori per avere soluzioni adatte a veicoli 100% elettrici”.

Ecco in dettaglio della gamma dei veicoli commerciali.

Citroën

Citroën è da sempre protagonista indiscussa nel mercato dei veicoli commerciali. In aggiunta alle rinomate caratteristiche di capacità e di modularità delle corrispondenti versioni termiche oggi è in grado di proporre un’offerta 100% elettrica sull’intera gamma di veicoli commerciali leggeri, con Citroën ë-Berlingo Van Elettrico, Citroën ë-Jumpy Elettrico e Nuovo Citroën ë-Jumper Elettrico. Rappresenta dunque un riferimento in termini di comfort, costi di esercizio ridotti e libertà di accesso ai centri urbani e consentirà di soddisfare le esigenze delle attività di e-commerce in costante sviluppo, in particolare le consegne dell’ultimo miglio nel centro delle grandi città.

Un’altra soluzione di mobilità pensata per soddisfare le nuove esigenze dei professionisti è rappresentata da MY AMI CARGO, compatta, 100% elettrica, economica e innovativa, ideale per le consegne di piccoli colli su brevi distanze in ambito urbano oppure per gli spostamenti tra siti.  Una soluzione intelligente, unica, che associa tutti i vantaggi di Citroën Ami – 100% ëlectric ad uno spazio di stoccaggio modulare di 260 litri al posto del sedile del passeggero in tutta sicurezza.

Fiat Professional

Fiat Professional è il brand leader del mercato dei veicoli commerciali in Italia in cui spicca Ducato, best seller nel segmento dei furgoni di grandi dimensioni, un trendsetter prodotto in oltre 10.000 varianti e la cui efficienza del telaio l’hanno reso il numero uno per gli allestitori di veicoli per usi speciali e camper.

FIAT Professional continua il suo percorso di elettrificazione con il lancio del nuovo E-Doblò Van, il terzo van 100% elettrico del brand, dopo E-Ducato ed E-Scudo. Ultima generazione di un modello vincente nel segmento C-VAN, il nuovo E-Doblò è il top level in termini di prestazioni e caratteristiche funzionali, capacità di carico e versatilità.  Disponibile in due lunghezze e tre diverse configurazioni (VAN, Furgone Crew Cab, Combi), oltre alla versione elettrica, sono disponibili anche due motorizzazioni Diesel: 1.5 litri in versione da 100 CV con cambio manuale; 1.5 litri da 130 CV, disponibile sia con trasmissione automatica a 8 marce, sia manuale. Completa l’offerta il motore benzina 1.2 litri da 110 CV.

Recente e di crescente successo è anche il lancio del furgone di medie dimensioni Scudo, disponibile con un motore diesel di ultima generazione e con un propulsore totalmente elettrico. La versione elettrica si posiziona ai vertici della categoria grazie a un’autonomia fino a 330 km nel ciclo WLTP: la soluzione ideale per chi lavora in città e nelle prime fasce periferiche. La versione a zero emissioni vanta inoltre una flessibilità unica dal punto di vista della missione del cliente grazie a due taglie di batteria (50 e 75 kWh), a una capacità di ricarica fino a 11 kW in CA e fino a 100 kW in CC per caricare all’80% la batteria, ora ancora più capiente, in soli 45 minuti. La capacità di carico non cambia qualsiasi sia la motorizzazione e resta il cuore del segmento, con un volume del vano di carico fino a 6,6 m3, un carico utile oltre 1 t e con una capacità di traino di 1 t.

Opel

La gamma dei veicoli commerciali Opel soddisfa tutte le esigenze dei clienti, con volumi di carico da 3,3 fino a 17 m3 e portate da 725 a oltre 1.800 kg. Si parte dal compatto ma capiente Opel Combo Cargo, disponibile con due lunghezze e con motorizzazioni termiche o elettrica con 100 kW/136 CV di potenza massima e ampia autonomia grazie alla batteria da 50 kWh di capacità. Opel Vivaro è il furgone di dimensioni medie. Disponibile in due lunghezze, con motori termici ed elettrico e con batterie di due taglie, fino a 75 kWh, si adatta al meglio alle necessità specifiche di ogni cliente professionale. Opel Movano è il furgone grande disponibile con 4 lunghezze e 3 altezze, carrozzerie furgone, furgone doppia cabina, telaio cabina singola e doppia oltre ad allestimenti come cassoni fissi e ribaltabili. Due taglie di batteria disponibili, fino a 79 kWh. I veicoli commerciali elettrici Opel si avvantaggiano di numerose modalità di ricarica, per la massima flessibilità.

Peugeot

La rivoluzione elettrica è in corso anche per i professionisti: 100% di veicoli 100% elettrici, l’intera gamma da lavoro PEUGEOT è già elettrificata da tempo grazie ai nuovi e-Partner, e-Expert ed e-Boxer che vanno ad affiancare le versioni termiche presenti in gamma. PEUGEOT è stata una delle prime Case a puntare sull’elettrificazione dei propri veicoli commerciali e vanta oggi una grande esperienza in tale ambito. Anche in questo mercato, poi, il concetto di “Power of Choice” trova massima declinazione, permettendo ai clienti di scegliere la tipologia e dimensione del veicolo più adatte alle proprie esigenze lavorative, senza condizionamenti derivanti dalla scelta dell’alimentazione, tra benzina, Diesel o 100% elettrica. Nessun compromesso in termini di volume utile o praticità rispetto alle versioni termiche, pur offrendo tutti i vantaggi della propulsione elettrica come la facilità di guida, la risposta immediata all’acceleratore, coppia istantanea, totale assenza di rumore, vibrazioni, odori, emissioni e cambi marcia, a vantaggio del comfort di utilizzo per chi passa diverso tempo al volante.

Libertà integrale con Opel a tutto… Campo

30 anni fa debuttavano in Italia i pick-up Opel Campo

All’inizio degli Anni ’90 Opel entrava nel mercato dei fuoristrada all’epoca in grande espansione. Al fortunato lancio di Opel Frontera, nel 1991, fece infatti seguito quello dei pick-up Opel Campo, lanciati già l’anno seguente in due differenti versioni che proponevano un mezzo polivalente, dalle provate capacità come veicolo da lavoro e capace al tempo stesso di prestarsi ad un impiego per così dire “sportivo” nel tempo libero.

Trenta anni fa, nel maggio 1992, debuttava sul mercato italiano la versione Sportscab con cabina allungata e 2 porte che a settembre fu affiancata dalla Crewcab con carrozzeria a 4 porte e cassone posteriore accorciato di 34 centimetri per offrire 5 comodi posti all’interno dell’abitacolo. Il processo di progressivo inserimento della Opel nel segmento dei veicoli per il tempo libero era ormai innescato.

Le due versioni di Opel Campo condividevano la componente meccanica: motore Diesel ad iniezione diretta di 2,5 litri da 76 CV (56 kW), trazione integrale inseribile per un utilizzo sempre ottimale in fuoristrada come su strada asfaltata ed ancora sospensioni, sterzo e freni studiati per rispondere nella maniera migliore alle più svariate condizioni di impiego nelle quali il veicolo potesse venirsi a trovare. La sospensione anteriore era di tipo indipendente con barre di torsione, mentre quella posteriore era a ponte rigido con balestra semiellittica a flessibilità variabile per meglio sopportare elevati carichi sul cassone. Lo sterzo a circolazione di sfere era servoassistito per agevolare la manovrabilità nella guida in fuoristrada ed in condizioni particolari come, ad esempio, le manovre di parcheggio. Opel Campo disponeva inoltre di freni anteriori a disco autoventilati e posteriori a tamburo tutti autoregistranti.

All’esterno la linea filante ed arrotondata esaltava l’immagine moderna di Opel Campo cui contribuiva un’ampia gamma di colori che comprendeva anche alcune tinte metallizzate e micalizzate, accostamenti bicolore e la possibilità di ottenere a richiesta strisce decorative laterali. I mancorrenti ed i ganci di fissaggio del carico posti a lato dell’ampio cassone posteriore sottolineavano infine le potenzialità del pick-up Opel, veicolo allo stesso tempo da svago e da fatica.

L’accogliente interno delle cabine era studiato per offrire il massimo comfort possibile su un veicolo di questo tipo. Rivestimenti di alta qualità, colori tenui, sedili anatomici con schienale reclinabile e poggiatesta, volante a tre razze (regolabile in altezza, a richiesta), orologio digitale sottolineavano la cura con cui era stato realizzato l’abitacolo. L’impianto dell’aria condizionata era ottenibile a richiesta.

Con l’introduzione dell’Opel Campo Crewcab si ampliavano le possibilità di impiego del pick-up Opel che rinunciava ad un po’ di carico nel cassone per creare 3 posti in più in cabina, ma non alla funzionalità di questo veicolo capace di offrire al tempo stesso svago e lavoro 24 ore su 24. Di fronte ad un’offerta così diversificata al cliente non restava così che l’imbarazzo di scegliere la versione che meglio risponde alle proprie esigenze di utilizzo. Sportscab o Crewcab che sia, l’Opel Campo si rivelava sempre a suo agio su qualunque percorso ed in qualsiasi situazione grazie alla trazione integrale inseribile, al moderno motore Diesel di 2,5 litri, all’alta portata utile (770-800 kg a seconda della versione) e ad un complesso di finiture ed equipaggiamenti di tipo automobilistico.

Volvo Trucks porta a Transpotec le sue soluzioni per il trasporto sostenibile

Le grandi trasformazioni in atto nel settore dei trasporti e della logistica saranno al centro dell’edizione 2022 di Transpotec Logitec, in programma alla Fiera di Milano dal 12 al 15 Maggio.

Volvo Trucks risponde alla sfida della sostenibilità portando in fiera le sue soluzioni per un trasporto sostenibile. Nel Padiglione 18, sarà possibile vedere da vicino per la prima volta il trattore Volvo FM Electric 4×2, il veicolo totalmente elettrico con un peso totale a terra pari a 44 tonnellate, 490 kW (666 CV) di potenza e fino a 300 km di autonomia.
La ridotta rumorosità e l’assenza di gas di scarico lo rendono perfetto per il trasporto regionale e la distribuzione nei centri urbani, anche nelle zone a zero emissioni, in qualunque ora del giorno e della notte. FM Electric è ordinabile già da ora, con le prime consegne previste dal quarto trimestre 2022.

Lo stand di 500 mq ospiterà anche il Volvo FE 6×2 Electric, già disponibile sul mercato, un altro importante tassello del viaggio di Volvo Trucks verso le Emissioni Zero. Silenzioso, versatile e maneggevole, il Volvo FE è ideale per muoversi negli stretti spazi urbani. Il modello esposto ha una cella frigorifera 100% elettrica per il trasporto in temperatura controllata con bassa rumorosità. Acquistato da Italtrans per Esselunga, è il primo veicolo su strada completamente elettrico destinato alle consegne nei supermercati in centro città e rappresenta un tassello importante per la politica ambientale del Gruppo Esselunga.
“La sinergia con Volvo sulla strada delle Zero Emissioni parte ben prima dell’avvento dei mezzi elettrici, dalla scelta di costruire una flotta mezzi sempre aggiornata per ridurre le emissioni, lavorando internamente anche sul fronte della razionalizzazione dei viaggi e dei km percorsi. L’elettrico è indubbiamente un milestone di questo percorso e in Esselunga abbiamo trovato conferma di un partner che, condividendo questa filosofia, desidera affiancarci nel perseguimento di un obiettivo di sviluppo sostenibile.” Commenta Paola Bellina, Direzione Operativa e Trasporto di Italtrans.

Esselunga investe da sempre importanti risorse per ridurre l’impatto sull’ambiente delle proprie attività di produzione e distribuzione, utilizzando il più possibile energia rinnovabile e migliorando l’efficienza energetica dei propri impianti.

Nell’area esterna, sarà invece possibile guidare e sperimentare personalmente la silenziosità e il comfort di guida del Volvo FE Electric, sempre nella configurazione 6×2, con peso totale a terra di 27 tonnellate, fino a 225 Kw di potenza continua e da 3 a 4 pacchi batterie da 66 kWh. Una soluzione compatta e potente con una grande capacità di carico e un’autonomia fino a 200 km.

La sostenibilità per Volvo Trucks passa anche attraverso l’efficientamento energetico: per questo sarà esposto a Transpotec l’FH I-Save, il veicolo con il motore più efficiente di sempre in termini di consumi, nella sua nuova potenza da 420 CV e 2400Nm di coppia con un pacchetto di software finalizzati al risparmio di carburante e alla conseguente riduzione di CO2.

In collaborazione con ABB, lo stand ospiterà anche la colonnina di ricarica Fast più veloce al mondo, TERRA 360, con una potenza di 360 kW. Molto simile a una pompa di benzina, dispone di quattro cavi di 5 metri ciascuno per ricaricare fino a quattro veicoli contemporaneamente, con 90 kW di energia erogata per veicolo.

“L’attenzione e il rispetto per l’ambiente è da sempre uno dei valori cardine di Volvo Trucks – dichiara l’AD Giovanni Dattoli – per noi è fondamentale fare tutto ciò che è in nostro potere per rispettare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di CO2. Daremo un forte contributo alla salvaguardia dell’ambiente anche con l’iniziativa “Sorridi, ricarica, respira”, che vedrà la creazione della prima foresta Volvo Trucks Italia in partnership con Treedom”.
Treedom è la prima piattaforma al mondo che permette a chiunque di piantare alberi in diverse zone del mondo, per ricostituire la biodiversità ambientale, frenare il processo di desertificazione, garantire sovranità alimentare e opportunità di reddito alle popolazioni locali. Per ogni camion elettrico venduto, Volvo Trucks Italia regalerà al proprio cliente un pacchetto di alberi che, nel corso della propria crescita, assorbiranno CO2 generando benefici concreti e misurabili per le generazioni future e l’ambiente.

Transpotec 2022 metterà a tema anche la professione dell’autista, una grande sfida per il futuro dei trasporti. La cronica mancanza di camionisti rischia di travolgere il settore, così come l’assenza di un percorso formativo strutturato. Volvo Trucks è tra i supporter dell’iniziativa di Next to the Trucker: nei mesi scorsi sono stati individuati 10 futuri autisti che potranno accedere alla Transpotec Truckers School, conseguire le patenti C ed E e CQC, infine essere assunti dalle aziende partner del progetto.

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