Ricerca

Gino Bruni

Il mio blog

Categoria

Tecnologia per l’Auto

Nel 2022 le vendite di veicoli elettrici su AUTO1.com sono aumentate del 50%

Nel 2022 sono stati venduti circa 18.000 veicoli elettrici su AUTO1.com

I primi 3 brand per vendite di EV su AUTO1.com nel 2022 sono stati Toyota, Tesla e Volkswagen

Nel 2022 un terzo dei veicoli elettrici commercializzati aveva un prezzo compreso tra 20.000 e 35.000 euro.

I primi 3 mercati con il maggior numero di veicoli elettrici commercializzati su AUTO1.com sono stati i Paesi Bassi, la Finlandia e la Danimarca.

AUTO1.com, la piattaforma B2B per le auto usate più grande in Europa, ha effettuato un’analisi dei propri dati relativi al commercio di veicoli elettrici (EV) e ha condotto un sondaggio online su oltre 15.000 dealer partner. Nel 2022  ha registrato una crescita di oltre il 50%, rispetto all’anno precedente, nelle vendite B2B di veicoli elettrici a batteria (BEV), ibridi plug-in (PHEV) e ibridi (HEV) e ha raggiunto quota 18.000 EV venduti, con un aumento di oltre 6.500 unità rispetto all’anno precedente. Questi numeri in crescita mostrano un trend di graduale diffusione dei veicoli elettrici anche nel mercato delle auto usate.


Il mercato dei veicoli elettrici (BEV, PHEV e HEV) continua a crescere. Nel 2022 i veicoli elettrici di nuova produzione hanno raggiunto una quota di mercato del 44% in Europa, rispetto al 38% dell’anno precedente, secondo i dati della European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA). “I trend che riscontriamo nel mercato del nuovo si riflettono puntualmente su quello dell’usato: le auto nuove di oggi sono infatti le auto usate di domani. In qualità di principale piattaforma europea di vendita all’ingrosso di auto usate, notiamo che i trend del mercato si riflettono naturalmente anche sulla nostra piattaforma.”, ha dichiarato Francesco Rocchi, Director Sales & Remarketing Italy di AUTO1 Group. “I veicoli elettrici si stanno diffondendo con volumi significativi nel mercato delle auto usate. Tramite AUTO1.com, i dealer hanno accesso al mercato europeo delle auto usate B2B e possono quindi contribuire alla trasformazione del settore. I commercianti di tutta Europa possono sempre avvalersi del nostro ampio stock, che include una quota crescente di auto elettriche usate.” 

EV su AUTO1.com

Nel 2022, i primi tre brand per veicoli elettrici commercializzati su AUTO1.com sono rimasti sostanzialmente uguali al 2021: Toyota, Tesla e Volkswagen. Ma qualcosa è cambiato, invece, nella top 10 con Mercedes Benz che ha fatto un salto notevole dalla settima posizione del 2021 alla quarta del 2022. Renault è entrata nella top 10 nel 2022 (9° posizione) mentre Kia è scivolata al 10° posto. Il mercato dei veicoli elettrici è sempre più diversificato ma i nuovi player non sono ancora presenti nella top 10 di AUTO1.com.

Nel 2022, il 70% di tutti i BEV, HEV e PHEV commercializzati su AUTO1.com aveva un’età compresa tra uno e cinque anni. Circa il 30% di tutti gli EV commercializzati aveva un chilometraggio inferiore a 10.000 km. Questo evidenzia chiaramente come gli EV siano decisamente un “usato fresco”.

Nel 2022 un terzo dei veicoli elettrici commercializzati aveva un prezzo compreso tra 20.000 e 35.000 euro, mentre nel 2021 solo un quinto delle auto commercializzate rientrava in questa fascia. Solo il 15% di tutti i veicoli elettrici commercializzati sulla piattaforma nel 2022 aveva un prezzo inferiore a 10.000 euro. Questi risultati mostrano che nel 2022 i veicoli elettrici su AUTO1.com rientrano in una fascia di prezzo più elevata rispetto al 2021.

La domanda varia a seconda del Paese

AUTO1.com acquista e vende auto in oltre 30 Paesi europei. Il commercio transfrontaliero di veicoli elettrici su AUTO1.com ha raggiunto circa l’80% nel 2022, principalmente per le differenze nell’offerta, nella domanda e nella determinazione dei prezzi tra i vari mercati. Nel 2022, AUTO1.com ha registrato la domanda più alta di auto elettriche e ibride nei Paesi Bassi, in Finlandia e in Danimarca, esattamente come nel 2021, seguiti a ruota da Francia (+96% rispetto all’anno precedente) e Germania (+103% rispetto all’anno precedente). Ma è il Portogallo a registrare la crescita più importante in relazione alla domanda di veicoli elettrici su base annua nel 2022, con un aumento del 124%.

I volumi della domanda nei mercati sono correlati alla disponibilità dei punti di ricarica nei diversi Paesi. Secondo la mappa interattiva di ACEA, circa il 42% di tutti i punti di ricarica per veicoli elettrici è concentrato in due Paesi europei: Paesi Bassi e Germania. Inoltre, sono diversi gli incentivi per i veicoli elettrici che danno una spinta in più ai consumatori. Dataforce, società specializzata in ricerche di mercato, ha analizzato gli incentivi in tutta Europa evidenziando come i Paesi Bassi siano il Paese con il più alto ammontare di incentivi, seguiti da Francia e Germania.

Circa il 30% dei partner di AUTO1.com ha effettuato almeno una compravendita di veicoli elettrici nel 2022

Nei mesi di gennaio e febbraio 2023, AUTO1.com ha condotto un sondaggio online tra oltre 15.000 dei propri partner in merito agli EV commercializzati nel 2022 e alle loro aspettative per il 2023. Ecco le informazioni più importanti:

Circa il 30% dei partecipanti ha effettuato almeno una compravendita di veicoli elettrici nel 2022 (34% nel 2021) e quasi il 10% ha effettuato almeno 20 compravendite di veicoli elettrici (7% nel 2021).

Oltre il 40% prevede di effettuare una compravendita di almeno un veicolo elettrico nel 2023 (rispetto al 43% del 2021) e più del 10% dei partecipanti al sondaggio prevede di effettuare compravendite di almeno 20 veicoli elettrici nel 2023. Si tratta di un’aspettativa leggermente inferiore a quella del 2022 (12%).

Il 70%, tra grandi gruppi di dealer e concessionari, ha commercializzato almeno un veicolo elettrico nel 2022, rispetto al 25% dei dealer indipendenti. Il dato dei primi è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2021, mentre quello dei dealer indipendenti era più alto nel 2021 (31%).

“Nonostante alcune iniziali barriere nel trattare i veicoli elettrici usati, trattandosi ovviamente di un mercato nuovo e innovativo, contiamo che i dealer acquisiranno sempre più esperienza nella compravendita di questa tipologia di veicoli”, conclude Francesco Rocchi, Director Sales & Remarketing Italy di AUTO1 Group.

Di seguito il glossario con le principali tecnologie:

Electric Vehicle (EV)

Un veicolo elettrificato (EV) utilizza uno o più motori elettrici ed azionamenti per la movimentazione del mezzo, immagazzinando l’energia necessaria in batterie.
Le tipologie di veicolo EV includono quelli con propulsione esclusivamente elettrica (BEV), gli ibridi plug-in (PHEV) che hanno la possibilità di ricarica esterna e gli ibridi (HEV) senza ricarica.

Battery Electric Vehicle (BEV)

Un veicolo elettrico a batteria (BEV) è caratterizzato dalla capacità di immagazzinare energia all’interno di batterie incluse del veicolo e di muoversi con solo motori elettrici, senza un motore a combustione interna; per il funzionamento necessita quindi di essere collegato a una fonte di energia per ricaricare la batteria.

Plug-in Hybrid Electric Vehicle (PHEV)

Le auto PHEV condividono un motore elettrico con uno endotermico; la batteria può essere ricaricata sia dalle prese che dal motore endotermico.

Hybrid Electric Vehicle (HEV)

Anche in questo caso le auto HEV sono mosse dall’interazione tra due motori, uno elettrico ed uno a combustione interna Ice (Internal Combustion Engine) e possono per brevi km viaggiare in modalità totalmente elettrica ma senza la possibilità di carica dall’esterno.

Mobilità elettrica: le colonnine di ricarica, una porta d’ingresso per gli attacchi cyber.

Il vasto mondo IoT presenta ogni giorno nuove soluzioni che spaziano in vari settori. Tra questi sicuramente il settore automotive che sta investendo ingenti risorse per offrire al mercato soluzioni sempre più efficaci. Complice l’esigenza di salvaguardare l’ambiente e di contrastare il cambiamento climatico, l’industria automobilistica si sta concentrando sempre di più sullo sviluppo di mezzi elettrici, producendo trasformazioni sostanziali soprattutto sul piano dell’approvvigionamento energetico. Il cambiamento avviene sul terreno del rifornimento, con la creazione di sempre più punti da utilizzare per la ricarica elettrica dei mezzi.

I numeri

Secondo il report trimestrale dell’associazione Motus-e, in Italia, a fine marzo 2023, i punti di ricarica per auto elettriche sono  41.173 di cui 22.107 colonnine e 15.262 location. Se da un lato questi numeri sono il segno di un settore florido e promettente, da un altro lato non possono non destare timori sul fronte della sicurezza informatica. Ogni oggetto connesso, ogni endpoint dell’ecosistema IoT è per i cybercriminali una porta di ingresso nel sistema.

I rischi maggiori

Avere il controllo di una colonnina di ricarica significa poter violare l’account dell’utente e da lì entrare nell’app con cui gestisce il rifornimento della sua vettura. E non si ferma qui. Avere accesso all’app significa essere nel suo smartphone e poter accedere a tutti i suoi dati. Non è per nulla remota l’ipotesi che l’utente possa ritrovarsi vittima di un ransomware e vedersi chiedere un riscatto per rientrare nella disponibilità del dispositivo e del suo contenuto.

A rischiare, però, non è solo l’utente singolo. L’altro dispositivo che può essere hackerato con un ingresso dalla colonnina è l’auto stessa. Ciò lascia aperta la possibilità ad attacchi all’intera flotta di un produttore di veicoli elettrici, con danni di portata ingente. Ovviamente non va dimenticato il rischio a carico della società energetica che garantisce l’erogazione, che può ritrovarsi con interi punti di rifornimento bloccati da un ransomware e da una richiesta di riscatto potenzialmente milionaria.

Gli eventi criminosi che un attaccante può generare da una colonnina sono diversi:

furto di potenza di ricarica, che si traduce in utilizzo gratuito non autorizzato del servizio;

manipolazione dei sistemi di pagamento;

interruzione del funzionamento della stazione di ricarica;

violazione del sistema digitale dei veicoli, con possibile danneggiamento di alcune componenti cruciali (tra tutti, le batterie).

Le vulnerabilità dell’infrastruttura di ricarica

La gestione delle infrastrutture di ricarica delle automobili elettriche genera un importante problema di sicurezza informatica. Un attacco esterno a una colonnina può trasformarsi in uno strumento per colpire più vittime: l’utente singolo, la società di gestione del servizio, il produttore dell’auto stessa, fino al sistema nella sua complessità, poiché la colonnina rappresenta un punto di accesso all’intera rete elettrica.

I pericoli legati a sistema di ricarica

Il pagamento della ricarica è un tipo di transazione che avviene all’interno di un sistema integrato per l’incasso degli importi. Operazione preliminare è l’identificazione dell’utente alla colonnina tramite un token ID che consiste spesso in una tessera (NFC, Near-Field-Communication) associata a un conto bancario. I pagamenti vengono gestiti solitamente da un protocollo specifico (Open Charge Point Protocol), che regola le comunicazioni tra il sistema integrato e il punto di ricarica. Da questo parte la richiesta al sistema per identificare l’utente; il sistema accetta e comunica con il punto di ricarica che è così pronto per erogare il servizio.

In questo schema estremamente semplice non sono pochi i punti critici, a partire dalle tessere NFC, i cui dati potrebbero non essere soggetti a cifratura. Si tratta di un’ipotesi remota, poiché è sempre più diffuso l’utilizzo della crittografia DES per questo tipo di oggetti, tuttavia, resta un’ipotesi da tenere in considerazione.

Molto meno remoto è il rischio legato al protocollo OCPP (Open Charge Point Protocol), standard delle colonnine di ricarica. Si tratta di un protocollo aperto, particolarmente esposto ad attacchi di tipo Man-in-the-Middle (MitM), durante i quali l’attaccante si pone al centro della comunicazione tra due entità; in questo caso la colonnina di ricarica e il sistema integrato per intercettare il flusso di dati. Risulta quindi chiaro il tipo di pericolo al quale vanno incontro i dati dell’utente, che tramite la tessera NFC inserisce nella colonnina le coordinate del proprio conto bancario.

Un altro rischio da non sottovalutare riguarda l’eventuale presenza sulle colonnine di porte USB. In questo caso diventa possibile collegarvi una memoria estraibile nella quale copiare i dati di configurazione e di accesso, che permettono di accedere a ID e password per il server OCCP e, possibilmente, anche ai dati delle tessere NFC degli utenti, che possono essere replicati in procedure di clonazione. I dati di configurazione e di accesso, inoltre, consentirebbero all’attaccante di disattivare la colonnina, creando un evidente danno alla società che eroga il servizio.

Consigli pratici per proteggere le auto elettriche da attacchi cyber

Quasi sempre una vulnerabilità dei sistemi è frutto di errori umani, che possono essere evitati o almeno mitigati utilizzando la pura e semplice logica, il buon senso. Ecco alcuni suggerimenti pratici per proteggersi dagli attacchi informatici:

Caricare da fonti sicure: privilegiare punti di ricarica domestici o sul luogo di lavoro. Se possibile, è opportuno utilizzarli poiché si tratta di endpoint meno esposti agli attacchi rispetto alle colonnine gestite da grandi player, soggetti molto più appetibili per i cybercriminali.

Dialogo con i fornitori: la supply chain è, in ogni ambito, uno dei terreni privilegiati per le operazioni di attacco. Ecco perché è importante che sia le società fornitrici del servizio di ricarica sia i produttori di veicoli elettrici dialoghino costantemente con i propri fornitori, informandoli su ogni aspetto legato ai rischi informatici e condividendo eventuali strategie e soluzioni per proteggersi in modo adeguato.

Fare la scelta più sicura: chi attacca cerca una vulnerabilità e sceglierà il soggetto che gliene offre di più. Nella scelta della società energetica presso la quale effettuare la ricarica, è importante documentarsi e optare per quella che offre i migliori standard di protezione.

Le misure di protezione nel dettaglio

Oltre al buon senso, c’è il dettaglio pratico. Anche in questo caso, le misure si articolano su tre strade:

Lo shielding: si tratta di fornire uno “scudo di protezione” alla colonnina. Nello specifico alle API, il punto nevralgico che permette la comunicazione tra le applicazioni. Lo “scudo” deve essere in grado di identificare il traffico generato da eventuali bot o da script malevoli, anche se vengono utilizzate credenziali corrette o API valide. Questa misura è prioritaria, poiché queste tecniche di attacco sono le più diffuse ed efficaci nel creare danni.

I penetration test: le società che producono e gestiscono le colonnine di ricarica devono verificare che ogni punto di ingresso nella piattaforma (connessioni dirette, wireless, accessi dal web e da mobile, e così via) siano state sottoposte a penetration test. Un dettaglio importante: i test non devono puntare solo a individuare vulnerabilità da risolvere, ma hanno il compito anche di verificare quanto la piattaforma è sensibile a eventuali infiltrazioni di bot e script malevoli.

Gli accessi da mobile: questo terreno è critico perché le app sono esposte più di altri oggetti digitali alla possibilità che un cybercriminale le scarichi e le studi, estraendone le informazioni che gli servono per costruire uno script malevolo efficace. Per questo l’attenzione dei fornitori del servizio di ricarica deve essere massima su uno strumento sempre più privilegiato dagli utenti.

Considerazioni finali di Stefano Brusaferro, Sales & Marketing Director di HWG

Non solo chi fornisce e gestisce il servizio di ricarica è tenuto ad adottare le opportune misure di sicurezza. Anche gli utenti possono, nei loro limiti, fare qualcosa di utile per proteggersi, cominciando ad esempio dall’aggiornamento delle app e dei software dei punti di ricarica privati quando necessario. Inoltre, è opportuno conservare in punti ben protetti informazioni sensibili quali i dati di accesso al servizio, magari in dispositivi di storage diversi da computer, smartphone e cloud, e da aprire solo quando non si è connessi alla rete. 

La protezione dell’ecosistema di mobilità elettrica è, appunto, un’esigenza di sistema e non solo delle singole aziende che forniscono energia o costruiscono i veicoli. In quanto oggetti connessi, le colonnine (e le auto) sono potenziali punti di ingresso in un mondo che apre innumerevoli strade ai cybercriminali, portandoli eventualmente a colpire chiunque, e non solo chi sia direttamente coinvolto da un business sempre più cruciale per il nostro futuro. 

Sorgerà in Valpolcevera  la prima microfactory per auto fuoriserie elettriche Motors Grouping

Il progetto prevede sei milioni di investimento e decine di posti di lavoro

La prima microfactory per auto fuoriserie elettriche a Genova è stata presentata ufficialmente questa mattina al Talent Garden dei giardini Baltimora da Jonny Lo Piscopo, ceo e founder di Motors Grouping.

La Valpolcevera è la location individuata per la sua realizzazione, un investimento stimato di 6 milioni di euro che, con l’avviamento a pieno regime, prevede l’impiego di una ventina di dipendenti oltre alla realizzazione di un campus dedicato all’automobilismo innovativo e alla mobilità intelligente.

Il progetto, rivoluzionario nel modo di concepire la produzione di vetture e l’intera filiera dell’automotive, è stato tenuto a battesimo dall’assessore comunale allo Sviluppo Economico Mario Mascia: «Genova sta diventando sempre più un punto di riferimento nazionale e non solo, per quanto riguarda le start-up che traguardano il futuro con innovazioni sostenibili e con ricadute concrete e fruibili da parte di tutta la comunità territoriale. La microfactory per auto fuoriserie elettriche di Motors Grouping è un’idea ambiziosa che potrà produrre frutti importanti dal punto di vista sia tecnologico che occupazionale sul nostro territorio, in particolare in una zona come la Valpolcevera che l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Bucci considera perno di sviluppo economico e sociale».

«Questa prima microfactory viene lanciata per rispondere alla grande sfida europea della transizione energetica, che porta con sé delle grosse problematiche ma anche una serie di nuove opportunità – ha spiegato Jonny Lo Piscopo -. Molti osservatori vedono in questa fase un rischio concreto di deindustrializzazione a livello europeo. La nostra risposta è quella di ripensare alla radice il modo in cui si fabbricano oggi le automobili, spostando sempre di più la produttività dal gigantismo delle grandi fabbriche tradizionali alle microfactory basate su nuove tecnologie e a forte carica innovativa, soprattutto sull’elettrico, la cui complessità ben si sposa con le caratteristiche manifatturiere di un Paese come l’Italia e, in particolare, di una città come Genova».

Motors Grouping è una start-up automotive specializzata nello sviluppo di un nuovo paradigma produttivo basato sulla valorizzazione della filiera italiana e sull’innovazione attraverso nuovi concetti nel car design, nel manufacturing e nei servizi automobilistici.

La microfactory è declinata su tre anime principali:

Un impianto di produzione flessibile in cui le maestranze artigiane incontrano le ultime tecnologie in fatto di robotica, intelligenza artificiale e stampa 3D.

Un centro di Car Design e di Ingegneria dell’autoveicolo specializzato in auto fuoriserie e racing nel quale sarà sviluppata la fase finale di un primo progetto tecnologico denominato FORMA SPORT, una piattaforma modulare full electric utilizzabile per auto da corsa destinate sia alla pista che al fuoristrada. 

Un’area polivalente dotata di un centro di educazione al veicolo elettrico e di servizi di mobilità, e una zona pensata per l’assistenza di auto ad interesse collezionistico, con un’officina specializzata nell’allestimento di auto da corsa.

Un vero e proprio campus concepito per attrarre gli appassionati dei motori che offrirà la possibilità ai club di motociclisti e di automobili di organizzare raduni ed eventi durante i weekend.

Enel X Way e ACI: nasce l’intesa per accelerare la diffusione della mobilità elettrica in Italia

Creare le condizioni per la diffusione capillare della mobilità elettrica offrendo alle persone soluzioni all’avanguardia e servizi sempre più efficienti: è l’obiettivo del protocollo firmato da Enel X Way, società di Enel dedicata alla mobilità elettrica, e ACI – Automobile Club d’Italia, che segna l’inizio di un’importante intesa per la valorizzazione dell’e-mobility come acceleratore della transizione energetica.

“Viaggiare in elettrico non vuol dire solo spostarsi in maniera sostenibile, ma concepire e vivere in prima persona un’esperienza di trasporto innovativa, digitale e meno invasiva – ha dichiarato Elisabetta Ripa, CEO di Enel X Way. – Siamo soddisfatti dell’avvio di questa collaborazione con ACI perché traccia le linee-guida del presente e del futuro della mobilità elettrica del Paese, attraverso lo sviluppo di progetti e sinergie che puntano su due elementi fondamentali: l’elaborazione di soluzioni su misura dell’utente e delle sue esigenze e la capacità di fare sistema con le più importanti associazioni ed imprese del settore automotive”.

“In questa fase di transizione e cambiamenti della mobilità -ha dichiarato il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani,– è importante avere dei partner competenti che svolgono ruoli strategici nel settore come Enel X Way. Il protocollo siglato è il miglior seguito alle attività per la mobilità elettrica già svolte dal laboratorio sperimentale presso il Centro di Guida Sicura ACI Sara di Vallelunga.”

La partnership consentirà di condividere piani di sviluppo della mobilità, individuando aree idonee per l’installazione di infrastrutture di ricarica di Enel X Way, in ambito pubblico e privato, che si aggiungono agli oltre 18mila punti installati dall’azienda su tutto il territorio; di soluzioni tecnologicamente all’avanguardia come il WayMedia – struttura integrata in grado di abbinare servizio di ricarica e servizi di advertising multimediali legati al contesto territoriale -, fino all’installazione di HPC (“High-Power Charging”), infrastrutture ultrafast di ultima generazione, in grado di fare il pieno di energia all’auto in circa 20 minuti. Servizi e soluzioni che Enel X Way mette a disposizione di ACI e dei soci della Federazione, anche nell’ottica di un utilizzo per l’elettrificazione delle sedi.

Luca Napolitano svela le prime immagini del Concept Lancia

In attesa dell’anteprima, il prossimo 15 aprile in occasione dell’evento stampa “Emozione Pu+Ra”, il CEO del marchio, Luca Napolitano, svela le prime immagini del Concept Lancia.

 “Il Concept Lancia è il manifesto del marchio per i prossimi 10 anni.” – dichiara Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia – “Si tratta di un concept 100% elettrico che rappresenta l’evoluzione di Lancia Pu+Ra Zero, la scultura tridimensionale presentata lo scorso novembre, durante il Lancia Design Day. Il Concept è la prima vettura della nuova era di Lancia, con caratteristiche che si ritroveranno sui modelli futuri, in termini di design, sostenibilità, tecnologia ed elettrificazione.

 Il 15 aprile p.v., il Concept Lancia sarà svelato in occasione dell’evento stampa “Emozione Pu+Ra” e sono certo che farà battere il cuore a tutti gli appassionati di Lancia nel mondo”.

Il Concept Lancia presenta un innovativo tetto circolare che garantisce una visione panoramica, gestendo al meglio la luce naturale proveniente dall’esterno. Questo elemento, elegante e raffinato, rinvia alle forme primitive e geometriche tipiche del Design Lancia e si sposa perfettamente con le linee sensuali della fiancata.

Sul posteriore, il Concept Lancia presenta gli iconici fari rotondi, che rinviano all’anima più radicale del marchio ed alla leggendaria Lancia Stratos. La nuova scritta Lancia, posizionata tra i fari posteriori e realizzata con un font originale e distintivo, prende ispirazione dal mondo della Moda.

Sul lunotto posteriore, alcune linee orizzontali avvolgenti rileggono, in chiave moderna, la famosa struttura frangisole a veneziana della Lancia Beta HPE degli anni 70, che rimanda al concetto di home feeling e alle calde atmosfere delle dimore italiane, sensazione amplificata dall’ampia vetratura complessiva della vettura.
 

Lancia
Con 116 anni di storia, Lancia è sinonimo di Eleganza Italiana, un marchio che ha fatto sognare tanti appassionati in tutto il mondo, grazie alle sue auto iconiche: le eleganti Flaminia e Aurelia B24 Spider, le grintose Delta, Stratos e 037, le eclettiche Fulvia, Beta HPE e molte altre.
Lancia è ora pronta a iniziare il suo Rinascimento con un piano strategico a 10 anni che sta procedendo a pieno ritmo.
Innovazione e design senza tempo sono da sempre i valori del marchio. E ora sostenibilità, centralità del cliente e responsabilità sociale diventano fondamentali, perché Lancia è decisa a guardare al futuro con grande impegno e ambizione.

Nuovo Renault Espace: nuova generazione ma stesso DNA

Renault svela Nuovo Espace, il nuovo grande SUV a 5 o 7 posti

Fedele al DNA delle cinque generazioni precedenti, Nuovo Espace è perfettamente al passo con i tempi per rispondere meglio alle esigenze dei clienti di oggi

Renault presenta la genesi e le qualità di Nuovo Espace con un format originale: un video documentario con le testimonianze dei dirigenti della Marca Renault e di esperti dell’auto

Nel 1983, Renault svela quella che può essere considerata la prima “voiture à vivre”: Renault Espace. Questo pioniere, unico nel suo genere, è stato spesso copiato, mai eguagliato. Nel giro di cinque generazioni, è diventato una vera e propria icona del settore automotive.  

Oggi, Renault svela Nuovo Espace, il nuovo grande veicolo a 5 o 7 posti, nato per rafforzare l’offensiva della Marca nei segmenti C (Berline compatte) e D (Berline medio/grandi).

Prima rivoluzionario e poi visionario, Espace si è sempre evoluto al passo con i tempi. Oggi, Nuovo Espace diventa un SUV dal design atletico ed elegante, intriso di sportività nell’allestimento Esprit Alpine. Fedele al suo DNA di grande veicolo a 5 o 7 posti, è tuttora il modello più abitabile della gamma Renault. Ed è proprio questo il suo punto di forza! La scelta di materiali raffinati e la qualità di assemblaggio e finiture mettono in risalto gli interni luminosi e alto di gamma, grazie al tetto panoramico in cristallo di oltre un metro quadrato, tra i più ampi del mercato. 

Sempre al passo con i tempi, Nuovo Espace è high-tech al suo interno, ma anche sotto il cofano. Si prende cura dei suoi occupanti mediante la connettività e non perde di vista l’impronta ambientale. Con dimensioni esterne più compatte e un peso ridotto di 215 kg rispetto al modello precedente, è dotato di una motorizzazione E-Tech Full Hybrid super efficiente da 200 cv. Il consumo ridotto di carburante in conformità con le normative (4,6l/ 100 km) consente un’autonomia fino a 1.100 chilometri con un pieno, senza necessità di ricarica. Nuovo Espace, a basso consumo di carburante, emette solo 104 grammi di CO2 al chilometro.

Nella tradizione storica delle “voitures à vivre” di Renault, Nuovo Espace offre il massimo livello di prestazioni su strada e sicurezza per tutti gli occupanti, grazie alla piattaforma dell’Alleanza CMF-CD, al telaio appositamente progettato e ai suoi 32 dispositivi di assistenza alla guida. Il piacere di guida è potenziato da MULTI-SENSE e da 4CONTROL Advanced, il sistema a quattro ruote sterzanti di Renault.

Gli ordini di Nuovo Espace apriranno a primavera 2023.

Nuovo Renault Espace è un veicolo importante per garantire e confermare la crescita del nostro mix. – ha dichiarato Fabrice Cambolive, CEO della Marca Renault-. Ha lo stesso DNA delle cinque generazioni precedenti per il look alto di gamma, il comfort, l’abitabilità e la luminosità. Ma si è trasformato, per rispondere alle nuove esigenze dei clienti, con una motorizzazione ibrida di riferimento e un’esclusiva esperienza multimediale.

Le 4 generazioni di Espace

Estrima sarà presente all’ Autonomy Mobility World Expo 2023 di Parigi.

Nel corso dell’evento, dal 22 al 23 marzo, l’azienda presenterà l’ultima versione di Birò, il più piccolo veicolo elettrico a quattro ruote

Estrima S.p.A. (“Estrima” o la “Società”), società a capo del gruppo Estrima (il “Gruppo”), produttrice di Birò, il più piccolo veicolo elettrico a quattro ruote sarà presente all’Autonomy Mobility World Expo 2023 (AMWE 2023), il più grande evento annuale dedicato alle nuove soluzioni di mobilità urbana sostenibile che si terrà a Parigi il 22 e 23 marzo.

Per l’occasione, Estrima, che sarà presente con un proprio stand espositivo, presso il centro Porte de Versailles (Pavillon 6), presenterà l’innovativa versione di Birò – il più piccolo veicolo elettrico a quattro ruote – dopo l’annuncio ufficiale avvenuto lo scorso novembre all’EICMA, il salone del settore motociclistico di Milano e la partecipazione a Lyon Mobility dal 23 al 26 febbraio.

In questa occasione, inoltre, ci saranno le premiazioni dell’Autonomy Mobility Innovation Awards in cui Estrima è stata inserita, nella categoria Smart Mobility Cities, dove vengono premiate le migliori soluzioni che consentono la trasformazione del settore della mobilità sostenibile.

A più di un anno dalla quotazione di Estrima, la nuova versione di Birò è solo uno dei tanti traguardi raggiunti sotto la guida dell’AD Ludovico Maggiore e del Presidente Matteo Maestri. Nonostante la complessità del periodo, sono stati fatti diversi passi avanti verso i principali obiettivi strategici: l’apertura di società in quattro nuovi Paesi (Francia, Grecia, Germania e Andalusia), due nuovi Birò Store (Parigi e Atene), il primo Birò Point in un negozio multimarca (a Torino), il rilascio dell’App per consentire un uso personale (Birò App) e in condivisione (Birò Share), servizio disponibile nel Comune di Peccioli in Toscana e sull’isola napoletana di Procida.

“Le dimensioni sono le stesse. Ma è più spazioso, più capiente, più ordinato, più reattivo, più efficiente, più ergonomico, più duttile, più semplice, più stabile, più morbido, più luminoso, più personalizzabile, più condivisibile” dichiara Matteo Maestri, Presidente di Estrima. “E ha anche qualcosa in meno: si possono lasciare la chiave a casa. Insieme allo stress”.

La storica OMP , oggi Racing Force S.p.A ,amplia stabilimento di Ronco Scrivia.

 Racing Force S.p.A., società capogruppo di Racing Force Group, leader mondiale nel mercato dei componenti di sicurezza per il motorsport, quotata sul segmento Euronext Growth a Milano (RFG) e Parigi (ALRFG), comunica l’avvio del progetto di ampliamento della  storica sede principale del Gruppo a Ronco Scrivia, (Genova).

L’opera, con completamento previsto per il 2024, consentirà a Racing Force Group .di incrementare la capacità produttiva e di stoccaggio logistico a servizio dei propri clienti e delle società controllate in Bahrain e negli Stati Uniti.

Il progetto è stato curato da due studi di Genova, BD Ingegneria e MXM Architettura, incaricati di definire rispettivamente gli aspetti strutturali e architettonici. La superficie complessiva dell’edificio passerà dagli attuali 8.000 metri quadrati a circa 12.000, con una crescita del 50%, e i lavori procederanno senza interruzioni delle attività ordinarie. È stata posta particolare attenzione verso la sostenibilità ambientale, con soluzioni quali l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, di una rete di regimazione delle acque meteoriche, e l’utilizzo di materiali “green” ecocompatibili, che permetteranno di ottimizzare il fabbisogno energetico della sede.

Si tratta di uno degli investimenti privati più importanti degli ultimi 30 anni nella Valle Scrivia ed il più importante in assoluto per il Comune di Ronco Scrivia. Racing Force, multinazionale attiva in tre continenti, con vendite in 80 paesi in tutto il mondo, ha da sempre uno dei suoi punti di forza nello stretto legame con il territorio, sul quale continua a scommettere. L’espansione della sede in Liguria permetterà al Gruppo di consolidare la propria leadership nel mercato, favorendo di conseguenza l’occupazione e l’indotto locale.

L’ampliamento del complesso di Ronco Scrivia rientra nella strategia generale di sviluppo di tutte le sedi del Gruppo, in particolare quelle di Sakhir (Bahrain) e Mooresville (Stati Uniti). L’obiettivo è rispondere al costante incremento della domanda dei prodotti a marchio OMP, Bell, Zeronoise e Racing Spirit, così come supportare i programmi di diversificazione già avviati grazie al know-how maturato nelle competizioni motoristiche, i cui risultati inizieranno a concretizzarsi nel 2024. Ad oggi, Racing Force Group impiega oltre 500 dipendenti a livello globale, e l’espansione delle sedi si tradurrà in ulteriori assunzioni di personale nell’immediato futuro.

L’annuncio arriva dopo la partenza del Campionato Mondiale di Formula Uno 2023, che vede Racing Force Group presente con un ampio dispiegamento della propria tecnologia, così come in altre serie automobilistiche quali il Campionato del Mondo Rally, il Campionato del Mondo di Formula E, oltre a NASCAR Cup Series e IndyCar Series negli Stati Uniti.

 Nelle cinque stagioni precedenti (periodo 2018-2022), i prodotti Racing Force Group hanno contribuito alla conquista di 37 titoli mondiali automobilistici su 53 in palio.

 “La nostra strategia di crescita raggiunge adesso un’altra tappa fondamentale -, ha commentato Paolo Delprato, Presidente e Amministratore Delegato di Racing Force Group -. Varato il piano di ampliamento della sede di Sakhir in Bahrain, in collaborazione con il Bahrain International Circuit (BIC), è ora la volta della sede di Ronco Scrivia, parte della città metropolitana di Genova, grazie al sostegno e alla collaborazione da parte di tutti gli enti locali coinvolti. Questi progetti di espansione, così come quello pronto al lancio negli Stati Uniti, sono decisivi per supportare la crescita attesa sul mercato, per potenziare ulteriormente il nostro livello di servizio, e per farci trovare preparati a partire dal 2024, quando i programmi di diversificazione inizieranno a concretizzarsi in numeri”.

BMW iX5 Hydrogen

Sito web creato con WordPress.com.

Su ↑