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Festival della Comunicazione:  “I racconti della tavola”,.

La  nostra storia attraverso la cucina e le pratiche gastronomiche il nuovo podcast di Massimo Montanari.

La serie originale prodotta da Frame – Festival della Comunicazione per
RaiPlay Sound intreccia aneddoti, storie incredibili e curiosi personaggi famosi,
alla scoperta di un’identità culinaria che si tramanda da secoli

“I racconti della tavola” è la nuova serie podcast prodotta da Frame – Festival della Comunicazione e scritta da Massimo Montanari – professore all’Università di Bologna, fondatore del master in “Storia e cultura dell’alimentazione” e direttore scientifico di Cucina d’epoca, spinoff del Festival della Comunicazione – che l’ha ideata insieme a Danco Singer. Dieci episodi disponibili gratuitamente su Rai Play Sound e su framecultura.it/i-racconti-della-tavola, che conducono l’ascoltatore in un viaggio attraverso i secoli, fra i banchetti sontuosi di nobili e imperatori, sommi poeti e personaggi famosi. Dieci storie che raccontano con ironia il magico mondo della tavola e della cucina, arricchite di informazioni e aneddoti di ogni tipo, ripresi da testi di tutte le epoche in cui piacere e abbondanza regnano sovrani.

La cucina è un elemento primario delle attività umane e delle identità collettive. Perciò la storia delle consuetudini alimentari e delle pratiche gastronomiche non è una storia ‘piccola’, ma a tutto tondo, dai modi di produzione, di approvvigionamento e di distribuzione fino alle tecniche di conservazione, di preparazione e di consumo. Tra riferimenti scientifici alla dietetica, immaginari condivisi e valori simbolici (sociali, politici, religiosi), tutto ciò è espressione di ciò che siamo soliti chiamare ‘civiltà’, un insieme di riferimenti materiali e mentali profondamente sedimentato nella vita degli uomini, fatto di tradizioni e innovazioni continue, specchio fedele della società e strumento per rappresentarla. L’interesse dello storico per il consumo alimentare, per la cucina e per le forme conviviali non mira a costruire una storia ‘diversa’, ma vuole essere un ‘modo’ diverso di fare storia. Così la serie podcast raccoglie racconti che sono sistematici confronti a tutto campo tra passato e presente, che si illuminano a vicenda.

In ogni puntata vengono uniti due elementi narrativi. Da una parte un singolare aneddoto in cui è coinvolto un celebre personaggio della storia o della letteratura, che rivela strani costumi, usanze, bon ton e mode culinarie di epoche passate, sensibilità perdute e ritrovate. Dall’altra una curiosità su ingredienti e spezie, sui loro usi regionali e d’oltralpe, sugli abbinamenti con vino, birre, tè e bevande esotiche, sull’origine insospettata di alcuni piatti ormai consueti sulle nostre tavole.

Il podcast ci conduce nel ‘Paese della Cuccagna’, l’immaginario luogo di delizie dove benessere, abbondanza e piacere sono alla portata di tutti. Con un salto indietro nei secoli, eccoci alla Corte di Bentivoglio a Bologna, invitati a un pranzo di nozze che ci dà l’opportunità di conoscere le abitudini gastronomiche del tempo e i valori sociali e politici legati al cibo. Mentre in occasione di un banchetto in onore dell’imperatore Carlo V, organizzato da Bartolomeo Scappi – cuoco di grande notorietà e autore del più importante ricettario italiano di fama rinascimentale – scopriamo i rapporti tra cucina di corte e cucina popolare.

Tra gli aneddoti curiosi spicca quello dedicato a Dante Alighieri, invitato a pranzo da Roberto d’Angiò, re di Napoli, diede da mangiare e da bere alle sue vesti strofinandoci sopra la carne e versandosi il vino addosso. Invece Adelchi, principe longobardo sconfitto da Carlo Magno, intrufolandosi di nascosto al banchetto del suo vincitore per lanciargli un messaggio di potenza, ostentò un appetito animalesco così poderoso da riuscire a conquistare il neovincitore stesso. In conclusione si giunge a Pellegrino Artusi, che col suo libro di cucina (1891) contribuisce a rafforzare la cultura nazionale, riprendendo in modo nuovo le modalità storiche con cui quell’identità si era costruita nei secoli: non essere tutti uguali, ma condividere le diversità locali.

Il podcast è nato da un’idea di Massimo Montanari e Danco Singer ed è prodotto da Frame-Festival della Comunicazione per Rai Play Sound. I testi e la voce principale sono di Massimo Montanari. La seconda voce è di Giorgia Carnevale. La supervisione editoriale è di Silvia Di Pietro e Veronica Scazzosi. La post-produzione, il sound design e le musiche sono di Diego Minach.

La serie “I racconti della tavola” è disponibile ai seguenti link:

http://www.framecultura.it/i-racconti-della-tavola/

https://www.raiplaysound.it/programmi/iraccontidellatavola

Genova: presentato il tour virtuale nel centro storico

Il tour sarà fruibile attraverso la app turistica ufficiale e gratuita “Visit Genoa”

Attraverso la app turistica ufficiale e gratuita “Visit Genoa” sarà possibile vivere le bellezze e le attrazioni di Genova in maniera inedita attraverso la realtà virtuale e la realtà aumentata.

«Siamo di fronte a una importante novità nell’offerta turistica genovese – dice l’assessore al Marketing turistico Alessandra Bianchi – una novità che consentirà di fruire delle bellezze della nostra città in una maniera totalmente nuova e al passo coi tempi come la realtà virtuale e la realtà aumentata. Siamo certi che l’introduzione di queste novità rappresenterà un nuovo volano a un turismo costantemente in crescita, con un tasso di seasonal balance – ovvero la stabilità della destinazione rispetto alle fluttuazioni stagionali – del 73,1%, un numero davvero positivo corroborato dai dati di questi primi mesi del 2023. Se prendiamo come riferimento solo gennaio e febbraio, infatti, c’è stato un incremento di arrivi complessivo del 35,35%, di cui un +99,93 % solo di turisti stranieri. Un trend confermato anche a marzo ad aprile che hanno registrato un incremento totale del +19,31% rispetto al 2022. Anche la situazione delle presenze in città è molto positiva, con un incremento del +33,25% a gennaio e febbraio e con 21,91% a inizio primavera con un totale di 1.701.303 presenze da gennaio ad aprile».

«Oggi si inaugura una nuova modalità di vivere il nostro centro storico e i suoi caruggi – spiega l’assessore alle Manutenzioni Mauro Avvenente –, una parte della nostra città sul cui sviluppo abbiamo e continuiamo a puntare anche grazie e soprattutto al piano integrato Caruggi. Negli ultimi anni siamo riusciti a cucire una preziosissima rete di rapporti con le realtà del territorio, sia sociali che commerciali, che hanno portato a una rinascita del centro storico, rendendolo una delle attrattive principali della città».

Il nuovo virtual tour del centro storico consentirà una fruizione nuova e inedita di alcuni dei luoghi simbolo della città come porta Soprana, piazza san Matteo, la chiesa della Maddalena, piazza de Ferrari, la chiesa di san Matteo, la chiesa del Gesù, Santa Maria di Castello, piazza Banchi e palazzo san Giorgio. Dieci luoghi considerati iconici e che sono stati “virtualizzati” attraverso fotografie 360°, testi di approfondimento e immagini.

La realtà virtuale sarà disponibile dalla app “Visit Genova” e sarà possibile accedere al virtual tour “I cieli di Genova” al link https://vrcity.it/genova/ .

Sulla app sarà possibile accedere anche ai tour I Palazzi dei Rolli, Nel Cuore della Superba, La Città Medievale e La Via dei Cavalieri .

Non solo realtà virtuale, ma anche realtà aumentata con 23 episodi che narreranno la storia della città e dei suoi luoghi più rappresentativi. Questi episodi sono stati realizzati con la collaborazione dello scrittore di libri per bambini genovese Enzo Marciante. Per ogni video sono state create delle animazioni per raccontare i fatti più curiosi sulla città, insieme a personaggi storici come Paganini, Rubens, Francesca Balbi che accompagneranno i turisti tra i caruggi.

Il Primo Maggio 2023 Liguria per musei…

I musei statali della Direzione regionale Musei Liguria saranno straordinariamente aperti per il Ponte del 1 maggio.

Provincia di Imperia

Museo Preistorico dei Balzi Rossi (Ventimiglia)

Apertura ore  08:30-19:30

La Grotta del Caviglione è visitabile al mattino dalle 11.00 alle 12.00 e nel pomeriggio dalle 15.00 alle 16.00 (chiusa in caso di vento o maltempo)

Biglietto intero 4€, ridotto 2 €, gratuito minori 18 anni

Area Archeologica di Nervia (Ventimiglia)

Apertura ore  09:30-14:30

Biglietto intero 3 €, ridotto 2 €, gratuito minori 18 anni

Provincia di Savona

Forte San Giovanni (Finale Ligure)

Apertura ore  10:00-19:30

Ingresso gratuito

Provincia di Genova

Museo Archeologico Nazionale di Chiavari

Apertura ore  09:00-14:00

Biglietto intero 3 €, ridotto 2 €, gratuito minori 18 anni

Provincia della Spezia

Villa Romana del Varignano (Portovenere)

Apertura ore  08:30-13:30 (ultimo ingresso 12:45)

Biglietto intero € 3, ridotto € 2, gratuito minori 18 anni

Castello di San Terenzo (Lerici)

Apertura ore  10:00-13:00 — 15:00-18:00

Biglietto intero €3, ridotto € 2, gratuito minori di 18 anni

Fortezza Firmafede (Sarzana)

Apertura ore  11:00-13:00 – 15:00-19:00

Biglietto intero €5, mostra “Picasso. Le origini del mito” dall’8 aprile al 16 luglio, biglietto intero 12€, ridotto 8€

Fortezza di Sarzanello (Sarzana)

Apertura ore  10:00-19:00

Biglietto intero € 5, ridotto € 4, gratuito per minori di 6 anni

Museo Archeologico Nazionale e l’area archeologica di Luni

Apertura ore  08:30-19:30

L’Anfiteatro di Luni sarà aperto con orario 10.00-13.00 e 15.00-18.00 – Biglietto anfiteatro € 1 .

Biglietto intero €4, ridotto €2, gratuito minori 18 anni

Ponti di primavera secondo Federalberghi: in viaggio 17 milioni di italiani.

Le stime Federalberghi

I ponti di primavera quest’anno cadono bene. Per le feste del 25 aprile e del 1° maggio, quest’anno premiate dal calendario, si muoveranno in tutto 17 milioni di italiani che alimenteranno un giro d’affari di 7,4 miliardi.

Per Federalberghi, che traccia le consuete stime sul movimento turistico, i ponti di primavera non deluderanno le aspettative: saranno 9 milioni gli italiani che si metteranno in viaggio per la Festa della Liberazione, che il calendario 2023 fa cadere nella giornata di martedì, consentendo la possibilità di godere di un fine settimana “extra lungo”; a questi si aggiungeranno oltre 8 milioni che si muoveranno per il 1° maggio.

 I numeri dei ponti di primavera

Secondo l’indagine (fatta dall’Istituto ACS Marketing Solutions tra l’11 e il 15 aprile intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3.009 italiani maggiorenni) saranno circa 8 milioni e 975 mila gli italiani in viaggio per il 25 aprile e 8 milioni e 99 mila per il primo maggio.

Nel ponte del 25 aprile, il 91,4% degli intervistati resterà in Italia, mentre l’8,6% sceglierà una località estera. Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno all’interno dei confini nazionali saranno il mare (29,7%), le località d’arte (28,8%) e la montagna (17,5%). Per coloro che invece si recheranno all’estero, vincono le grandi capitali europee (68,6%), seguite dalle capitali extraeuropee (14,3%). L’albergo si posiziona come alloggio preferito (anche il 1° maggio). Il 5% di chi parte per il ponte della Liberazione rimarrà fuori fino al primo maggio.

La spesa media pro capite sostenuta per la vacanza sarà pari a 490 euro.

Chi resterà in Italia spenderà mediamente 463 euro, mentre la spesa aumenta per chi trascorrerà un periodo di vacanza oltre confine (721 euro). La motivazione principale per la vacanza sarà il riposo e il relax (53,4%), seguito dal divertimento (32,3%). Il 14,8% degli italiani approfitterà di questa occasione per scoprire posti nuovi. Cosa faranno i viaggiatori nel ponte? Passeggiate (36,5%), escursioni e gite (32,8%), visita a musei o mostre (22,9%) e a monumenti (21,4%).

Anche per il 1° maggio l’Italia rimane la meta preferita: rimane nei confini nazionali il 93,5% degli italiani, mentre il 6,5% opterà per l’estero.

Coloro che resteranno in Italia si dirigeranno soprattutto verso il mare (41,8%), località d’arte (35,2%) e località di montagna (12,1%).

Chi andrà all’estero si dirigerà soprattutto verso le grandi capitali europee (54,2%) e il mare (16,7%).

La spesa media pro-capite sarà di 376 euro (350 per chi rimarrà in Italia e 708 per chi andrà all’estero), con un conseguente giro d’affari di circa 3 miliardi e 45 milioni di euro. Gli italiani saranno in vacanza alla ricerca del relax (48,8%) e del divertimento (34,5%). Le attività principali consisteranno in passeggiate (41%), escursioni e gite (29,4%), e la visita al patrimonio culturale (musei o mostre 24,5%, monumenti e siti archeologici 24%).

I motivi della non vacanza sono soprattutto economici. Tra gli individui intervistati che non andranno in vacanza, la maggioranza (50,8% per il 25 aprile e 52,4% per il primo maggio) ha rivelato di non partire per motivi economici. Partirà in un altro periodo il 18,7% dei non-vacanzieri del ponte della Liberazione e il 16,5% per quelli della Festa del Lavoro.

Camogli (Ge): Il Festival della Comunicazione celebra il 25 aprile.

Per la decima edizione di settembre annunciati anche un dialogo tra Mirella Serri e Marcello Flores dedicato all’esito dei totalitarismi e un incontro-spettacolo con Claudio Bisio e Michele Serra. Il direttore Danco Singer: “La Festa della Liberazione è anzitutto Memoria, proprio il tema del Festival della Comunicazione 2023”

È un’attenzione speciale quella che il Festival della Comunicazione dedica quest’anno alla celebrazione della Festa della Liberazione, con una rassegna di contenuti speciali che ha come protagonista Umberto Eco, padre nobile del Festival. Disponibili online alla pagina festivalcomunicazione.it/25-aprile, le riflessioni selezionate prendono le mosse dai pensieri tratti dall’intervento “Il fascismo eterno” che Umberto Eco ha tenuto il 25 aprile 1995 alla Columbia University di New York,  insieme a Elie Wiesel e Giorgio Strehler in occasione del 50° Anniversario della Liberazione, a cui era presente anche il direttore del Festival della Comunicazione Danco Singer. Tra i passaggi più significativi di Umberto Eco, “Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai. Che sia questo il nostro motto: Non dimenticate”.

La rassegna include – tra gli altri contributi – il testo originale di “Alle armi, o mansueti!”, pubblicato da Umberto Eco nel 1996, poi l’originale versione di “Bella ciao” portata da Gianni Coscia e Gianluigi Trovesi al Festival della Comunicazione 2020, in un’esecuzione dalle sonorità klezmer dedicata al partigiano Gragnola, di cui Eco parla appassionatamente nel suo libro del 2004 “La misteriosa fiamma della regina Loana”. Un’opera che, peraltro, nella sua omonima resa teatrale è tra i grandi spettacoli che andranno in scena al Festival della Comunicazione 2023, con l’adattamento di Giuseppe Dipasquale e la musica originale di Giorgio Conte.

“Il 25 aprile, Anniversario della Liberazione d’Italia, è una data che non solo segna la storia del nostro paese, ma soprattutto rafforza la consapevolezza civile e ci ricorda il valore della conquistata libertà, con tutto il suo significato, le sue implicazioni, i sacrifici e le lotte. La Festa della Liberazione segna l’identità stessa di noi italiani e di quello che abbiamo scelto di essere. A questo servono le ricorrenze, a questo serve ricordare: Memoria è infatti anche il tema che abbiamo scelto per un’edizione cardine del nostro Festival quale è la decima, il prossimo settembre”, spiega Danco Singer, direttore del Festival della Comunicazione.

“Il nostro Festival ha sempre avuto una sensibilità speciale verso la data del 25 aprile – dichiara la direttrice del Festival Della Comunicazione Rosangela Bonsignorio -. Tra le infinite possibili accezioni, in questo momento crediamo si debba sottolineare il valore della Memoria per capire chi siamo oggi grazie alle scelte dei nostri padri, e per rinnovare quello spirito di determinazione verso la definizione del nostro futuro e dei nostri principi di libertà”.

Dopo la presentazione ufficiale della decima edizione del Festival della Comunicazione, che si terrà a Camogli da giovedì 7 a domenica 10 settembre, sono annunciati, proprio in occasione del 25 aprile, due appuntamenti ulteriori che arricchiscono il programma: l’inedito dialogo tra Mirella Serri e Marcello Flores “16 ottobre 1943: l’esito di due totalitarismi”, dedicato alla storia e alla Memoria, poi l’incontro-spettacolo con Claudio Bisio e Michele Serra in un racconto con immagini, trailer e backstage del nuovo film “L’ultima volta che siamo stati bambini”.

Il link allo speciale “25 aprile” del Festival della Comunicazione: www.festivalcomunicazione.it/25-aprile.

Parco Aveto: Il sentiero della Resistenza

Il Parco dell’Aveto sta operando per preparare al meglio i propri sentieri per la bella stagione in arrivo.

Un grosso intervento, che ha reso la percorrenza più facile e sicura, è stato effettuato nelle scorse settimane lungo il “Sentiero della Resistenza”, proprio alle porte del 25 aprile, anniversario della Festa della Liberazione.

L’itinerario ha una lunghezza di circa 22 km e per percorrerlo occorrono, secondo il passo e l’allenamento di ciascuno, da sette a otto ore di cammino; il punto di partenza è Borzonasca, in Valle Sturla e quello finale è Rezzoaglio, in Val d’Aveto, ma ovviamente può essere percorso anche in senso inverso.

Il “Sentiero della Resistenza” fu scelto a suo tempo dal CAI e dalla FIE, con il patrocinio dei Comuni interessati e dell’allora Provincia di Genova, come tracciato simbolo nel Parco dell’Aveto di tutte quelle vie, mulattiere e percorsi che i partigiani hanno utilizzato durante la loro lotta per la liberazione.

Come tutti i sentieri di lunga percorrenza può anche essere svolto in tappe più brevi, separate, approfittando di alcuni punti in cui si incrocia o è possibile scendere sulla strada carrozzabile (es. Campori, Bertigaro/Villa Jensi). I due capoluoghi d’arrivo e partenza e le località sul percorso citate prima sono servite dal servizio autolinee AMT (linea 711: consultare orari sul sito del vettore). Sia a Borzonasca sia a Rezzoaglio è possibile (e raccomandabile) fare acquisti nei negozi di paese o nei bar, per le provviste, approfittando per introdurre nello zaino qualche prodotto tipico. Necessaria una scorta sufficiente di acqua. Una sosta gustosa raccomandabile è fattibile presso l’agriturismo presente a Villacella (anch’essa località raggiungibile con l’auto): un’ottima occasione anche per visitare il bel borgo ricco di storia e antiche testimonianze. Il tracciato interessato dal “Sentiero della Resistenza” in buona parte si sviluppa su una delle vie di comunicazione e commerciali più antiche ed importanti dei nostri monti: questa via dal Tigullio chiavarese risaliva l’entroterra del levante ligure genovese verso il nord piacentino-padano attraverso le Valli Sturla e Aveto, e di lì si immetteva in Val Trebbia. Una bella e sintetica descrizione del percorso, con mappa indicativa e interessanti note storico culturali sulle località toccate, è presente sul sito valdaveto.net (http://www.valdaveto.net/pdf/sentiero_della_resistenza.pdf).

Vista la lunghezza del percorso, il dislivello non banale (si valica il crinale principale ligure, marittimo-padano ai 1125 m slm del Passo delle Rocche, incrociando l’Alta Via dei Monti Liguri) e l’attraversamento di aree lontane da abitati -con poca o nulla copertura telefonica- la necessità di effettuare piccoli guadi ecc., si raccomanda, come sempre in montagna, di affrontare l’escursione con la massima prudenza, consapevolezza delle proprie condizioni fisiche, dotazione adeguata di vestiario e attrezzature (specialmente le calzature), informandosi preventivamente sulle condizioni meteo del giorno. Per la propria e altrui sicurezza, percorrendo i sentieri del Parco dell’Aveto fare sempre riferimento al “Decalogo” predisposto da Regione Liguria per la campagna #IOCAMMINOSICURO.

Il tracciato interessato dal “Sentiero della Resistenza” in buona parte si sviluppa su una delle vie di comunicazione e commerciali più antiche ed importanti dei nostri monti: questa via dal Tigullio chiavarese risaliva l’entroterra del levante ligure genovese verso il nord piacentino-padano attraverso le Valli Sturla e Aveto, e di lì si immetteva in Val Trebbia. Una bella e sintetica descrizione del percorso, con mappa indicativa e interessanti note storico culturali sulle località toccate, è presente sul sito valdaveto.net (http://www.valdaveto.net/pdf/sentiero_della_resistenza.pdf).

Camogli (Ge) Festival della Comunicazione 2023 da giovedì 7 a domenica 10 settembre.

Il tema della Memoria al centro della decima edizione

     Dopo il grande successo dello scorso settembre, con il record di 40mila presenze, è già tutto pronto per una decima e straordinaria edizione del Festival della Comunicazione in programma da giovedì 7 a domenica 10 settembre a Camogli. L’appuntamento annuale, tra i più attesi e importanti in Italia sui temi della cultura e della comunicazione, è perno di un network di grande forza attrattiva che collega centri d’innovazione, imprese e istituzioni. 

     Organizzato nell’incantevole borgo marinaro di Camogli, il Festival celebra il suo primo decennio di storia con un tema fondamentale qual è la Memoria: quella straordinaria attitudine della mente, del corpo e dello spirito che è parte integrante del nostro essere, strumento indispensabile per costruire l’identità delle persone e dei popoli.

     Tema carissimo a Umberto Eco, padre nobile del Festival, la Memoria è un’arte da coltivare e un muscolo da allenare, ancora di più in un contesto in cui i media s’interessano sempre più al presente e sempre meno al passato.

     “Noi stessi siamo la memoria. La memoria è l’anima”, esortava Eco, alludendo alla nostra, ormai consueta, abitudine a relegare l’esercizio stesso della memoria a forme digitali e al web.

     Diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, organizzato da Frame e dal Comune di Camogli in collaborazione con Regione Liguria, Rai, Università di Genova, Istituto  Nazionale  di  Fisica  Nucleare e Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, il Festival della Comunicazione 2023 accoglierà i più autorevoli protagonisti del mondo scientifico, culturale, tecnologico, artistico, economico, imprenditoriale, dello spettacolo e dell’intrattenimento, che svilupperanno un dialogo appassionante e vivace, attraversando i generi e i toni più svariati. Con il record di oltre 100 ospiti confermati già al primo giro di boa della fase organizzativa. 

     “Memoria è da sempre una parola chiave del nostro Festival, così com’era un tema carissimo a Umberto Eco”, racconta il direttore del Festival Danco Singer. “Che si tratti di storia, di genetica, di digitalizzazione, di geologia, di manoscritti o di tradizioni antichissime, la memoria è un bene inestimabile che arricchisce e dà senso alla nostra stessa esistenza.  Per questo, in un momento importante per la nostra manifestazione quale è il decimo anniversario, abbiamo chiesto ai grandi protagonisti del panorama culturale italiano di condividere con il pubblico riflessioni, spunti e punti di vista che esplorino la memoria soprattutto nella sua dimensione costruttiva, per non ripetere gli errori del passato e per riflettere su come gestire quella proliferazione d’informazioni da cui oggi siamo circondati.”.

     “Il senso di un Festival dedicato alla Memoria, una sorta di rito collettivo che respira di vita e di passione, è anche l’entrare in connessione con chi c’è stato, chi c’è e chi ci sarà, attraverso la condivisione delle esperienze e delle conoscenze”, aggiunge la direttrice del Festival Rosangela Bonsignorio. “Per questo, sin dalla prima edizione affianchiamo agli incontri e alle conferenze moltissime attività per tutte le fasce d’età, viaggi nella natura e nella storia, spettacoli d’ogni genere, incontri con gli autori e appuntamenti con format innovativi. Il tema 2023 si può leggere anche come la voglia di ampliare le nostre memorie collettive raccogliendo sensibilità altrui, ricche e arricchenti, a partire dal desiderio condiviso di esplorare assieme”.

     Francesco Olivari, Sindaco di Camogli, chiosa: “Quando dieci anni fa, appena diventato sindaco, accolsi con favore l’idea di Rosangela e Danco di ospitare a Camogli il Festival della Comunicazione, intuendone il valore e l’originalità, non avrei mai immaginato il grande successo del festival, che si tocca con mano e si respira nell’aria: soprattutto per l’apprezzamento dello straordinario patrimonio culturale e paesaggistico del nostro borgo. Posso dire con orgoglio che Camogli ha contribuito a far crescere una delle manifestazioni più importanti del nostro paese ed è cresciuta con essa, diventata ormai punto  fermo di riferimento per comprendere e interpretare quello che siamo e che saremo”.

     Ad aprire il Festival 2023, nel pomeriggio di giovedì 7 settembre, sarà il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, con la lectio “Senza memoria e senza storia non c’è futuro”. La giornata inaugurale proseguirà con l’intervento “Informazione e memoria” di Enrico Mentana e vedrà in scena lo spettacolo “La misteriosa fiamma della Regina Loana”, tratto dall’omonimo romanzo che Umberto Eco ha pubblicato nel 2004. 

     Sul fil rouge di memoria e oblio, intellettuali di fama nazionale e internazionale condurranno lo spettatore tra letteratura e antropologia, intelligenza artificiale e filosofia, mitologia e storia contemporanea. 

     Tra gli interventi più prestigiosi e attesi, quello di Carlo Ginzburg su “Memoria, storia e criptomemoria” e di Domenico Starnone con “L’umanità è un tirocinio”; quello di Massimo Recalcati tra memoria, lutto e nostalgia e di Eraldo  Affinati con “Delfini, vessilli, cannonate – Cosa vuol  dire oggi leggere e scrivere?”, una riflessione autobiografica fra viaggi, storia, scuola e letteratura. 

     Sahra Talamo ci accompagnerà negli affascinanti meandri del nostro passato evolutivo con “Il memorabile orologio della preistoria. Le ultime ricerche scientifiche sull’interazione tra noi e i Neandertaliani”; Guido Barbujani in quelli delle nostre origini ancestrali con “Homo  Sapiens.  Le razze italiane” e Massimo  Cacciari in quelli altrettanto affascinanti della filosofia contemporanea con una lectio dedicata al concetto di “Oblio”. A far luce sulle nuove tecnologie saranno l’esperto di fama internazionale e docente di Intelligenza Artificiale all’Università di Bath, Nello Cristianini con il suo intrigante speech “Convivere con le macchine intelligenti” e il direttore del team Nanoscopy di IIT di Genova Alberto Diaspro, con l’intervento “Il microscopio artificiale”.

     Impreziosiscono il ricco programma di talk: Maurizio Bettini con “Il sussulto del ricordo e il raschietto dell’oblio. La memoria a Roma antica”, Gherardo Colombo sui “75 anni di Costituzione”, Dario Bressanini con il suo manuale di autodifesa alimentare, Roberto  Cotroneo che racconta “La cerimonia dell’addio”, Paolo  Crepet e l’invito “Prendetevi la luna”, Aldo Grasso e “La televisione è un mito antico”, fino a Federico Rampini con “Africa, dove si gioca il nostro futuro”.

     Cifra ormai distintiva del Festival della Comunicazione sono i dialoghi che mettono a confronto personalità di spicco delle più svariate aree del sapere, creando contaminazioni e scintille inaspettate. 

     In calendario gli eventi di Rosario Fiorello, che ritorna al Festival della Comunicazione e sarà sul palco insieme ad Aldo Grasso; l’inedita coppia Alessandro Barbero – Aldo Cazzullo per sviscerare il tema di scottante attualità sul come “Raccontare la storia.  Oggi”; Carlo  Verdone con Severino  Salvemini nell’incontro “All’insegna  della memoria”; Guido Barbujani con Giorgio Manzi a proposito de “La memoria del tempo profondo”; Nicola Bertellotti con Ilaria Gaspari con “La polvere del mondo” e la memoria dei luoghi. Nel poliedrico mondo della scienza, i saperi s’intrecciano con Lorenzo Baglioni e Piergiorgio Odifreddi in “È tutto calcolato”; con Antonella Viola insieme a David Parenzo sulla “Via dell’equilibrio”; Silvia Ferrara con Giorgio Vallortigara su“Figure, simboli, numeri e parole”; Licia Troisi con Luca Perri sul confine “Tra scienza e fantascienza” ed Elisa Palazzi con Mario Tozzi su “I falsari del clima”. 

    Sul versante letterario, un dialogo “Dalla carta alle immagini” tra Paolo Genovese e Stefania Auci con letture di Donatella Finocchiaro; Cinzia Leone, a partire dal suo ultimo romanzo “Vieni tu, giorno nella notte”, dialogherà insieme a Mirella Serri; Maurizio de Giovanni rifletterà sul tema “Futura nostalgia” con Stefania Auci; infine Pietrangelo Buttafuoco e Luigi Merlo interverranno su “D’Annunzio e il mare. Cento anni dal Patto Marino”.

    A gettare uno sguardo alla storia contemporanea, Mirella Serri con Marcello Flores a proposito della data del 16 ottobre 1943 e “L’esito di due totalitarismi”; Claudio Strinati con Lorenza Baroncelli e Silvia Di Pietro sul museo come luogo di custodia della memoria collettiva; Gherardo Colombo e Miguel Gotor “Un paese senza memoria. Da Piazza Fontana a Tangentopoli”; Riccardo Rossotto con Gianni Oliva e Luigi Vergallo si interrogheranno su “C’è bisogno di un diverso metodo per insegnare la storia?”, Laura Fumagalli con Stefano Rossi e Mila Valsecchi ragioneranno sull’educazione dei figli del nuovo millennio con “Dal genitore sceriffo al genitore zucchero filato”. 

Tra i grandi appuntamenti dell’edizione 2023 spicca anche il tête-à-tête tra i sindaci di Genova e Milano Marco Bucci e Beppe Sala, in dialogo con Federico Fubini su “Città senza muri. Ripensare la crescita”.

    Tra volti nuovi e grandi amici del Festival, saranno quest’anno a Camogli anche Francesco Costa, Luca De Biase, Annalisa Bruchi, Federico Ferrazza, Beppe Severgnini, Pierluigi Pardo e molti altri. Oltre a Mondo Podcast, festival nel festival dedicato al panorama dei contenuti audio, confermati gli amatissimi format delle rassegne stampe del mattino, le colazioni – come quella con il cleaning influencer Mattia Alessio, ma anche Fabienne Agliardi e Sandra Bonzi – e gli aperitivi con l’autore con Severino Salvemini, Daniele Coluzzi, Norma Cerletti (Norma’s Teaching) e Giacomo Moro Mauretto (Entropy for life). 

Tutte le iniziative sono gratuite e aperte al pubblico fino a esaurimento posti

Informazioni: http://www.festivalcomunicazione.it

Domani, sabato 15 a Genova: La Superba in 500

Il Coordinamento di Genova del Fiat 500 Club Italia organizza una nuova edizione dell’evento “La Superba in 500” che, con vaie iniziative, durerà una settimana.

Domani, sabato 15 aprile con l’apertura della Mostra temporanea presso Palazzo Ducale dal titolo “65 anni di un Mito – FIAT 500: icona del made in Italy”, saranno esposti alcuni modelli più rappresentativi di 500 e materiale del Museo Multimediale della 500 Dante Giacosa di Garlenda del Fiat 500 Club Italia.

Nella stessa giornata presso Galleria Mazzini e Via Roma, in collaborazione con il CIV Sestiere Carlo Felice, si svolgerà un Raduno statico in cui si potranno già ammirare i veicoli in esposizione in tutta la loro unicità.

L’iniziativa proseguirà poi con il raduno del 22 e 23 Aprile.

L’evento è inserito nella programmazione della Festa della Bandiera di Genova, con il Patrocinio del Comune, della Regione Liguria e del Consorzio delle Pro Loco di Genova, prevede la partecipazione di oltre un centinaio di autovetture Fiat 500 e derivate storiche. Gli organizzatori fanno sapere di aver avuto conferma della presenza di appassionati provenienti, oltre che un po’ da tutta la Liguria, da varie città del Nord e centro Italia. Tutti i partecipanti saranno accolti presso Piazza Caricamento e Porto Antico.

Il ricavato della manifestazione andrà alla Band degli Orsi, un’Onlus che accoglie i piccoli ricoverati all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova.

 Per ulteriori informazioni www.lasuperbain500.it

Festival della Comunicazione 2023 dal 7 al 10 settembre a Camogli

 Il tema della Memoria al centro della decima edizione 

     Dopo il grande successo dello scorso settembre, con il record di 40mila presenze, è già tutto pronto per u decima e straordinaria edizione del Festival della Comunicazione in programma da giovedì 7 a domenica 1 settembre a Camogli. L’appuntamento annuale, tra i più attesi e importanti in Italia sui temi della cultura e della comunicazione, è perno di un network di grande forza attrattiva che collega centri di innovazione, imprese e istituzioni. 

     Organizzato nell’incantevole borgo marinaro di Camogli, il Festival celebra il suo primo decennio di storia con un tema fondamentale quale è la Memoria: quella straordinaria attitudine della mente, del corpo e dello spirito che è parte integrante del nostro essere, strumento indispensabile per costruire l’identità delle persone e dei popoli.

     Tema carissimo a Umberto Eco, padre nobile del Festival, la Memoria è un’arte da coltivare e un muscolo di allenare, ancora di più in un contesto in cui i media si interessano sempre più al presente e sempre meno al passato.  “Noi  stessi  siamo  la  memoria.  La  memoria  è  l’anima”,  esortava  Eco,  alludendo  alla  nostra,  ormai consueta, abitudine a relegare l’esercizio stesso della memoria a forme digitali e al web.

     Diretto  da  Rosangela  Bonsignorio  e  Danco  Singer,  organizzato  da  Frame  e  dal  Comune  di  Camogli  in collaborazione con Regione Liguria, Rai, Università di Genova, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, il Festival della Comunicazione 2023 accoglierà i più autorevoli protagonisti del mondo  scientifico,  culturale,  tecnologico,  artistico,  economico,  imprenditoriale,  dello  spettacolo  e dell’intrattenimento, che svilupperanno un dialogo appassionante e vivace, attraversando i generi e i toni più svariati. Con il record di oltre 100 ospiti confermati già al primo giro di boa della fase organizzativa. 

     “Memoria è da sempre una parola chiave del nostro Festival, così come era un tema carissimo a Umberto Eco”,  racconta il direttore del Festival Danco Singer. “Che si tratti di storia, di genetica, di digitalizzazione, di geologia, di manoscritti o di tradizioni antichissime, la memoria è un bene inestimabile che arricchisce e dà senso alla nostra stessa  esistenza.  Per  questo,  in  un  momento  importante  per  la  nostra  manifestazione  quale  è  il  decimo anniversario, abbiamo chiesto ai grandi protagonisti del panorama culturale italiano di condividere con il pubblico riflessioni, spunti e punti di vista che esplorino la memoria soprattutto nella sua dimensione costruttiva, per non ripetere gli errori del passato e per riflettere su come gestire quella proliferazione di informazioni da cui oggi siamo circondati.”

     “Il senso di un Festival dedicato alla Memoria, una sorta di rito collettivo che respira di vita e di passione, è anche l’entrare in connessione con chi c’è stato, chi c’è e chi ci sarà, attraverso la condivisione delle esperienze e delle conoscenze”, aggiunge la direttrice del Festival Rosangela Bonsignorio. “Per questo, sin dalla prima edizione affianchiamo agli incontri e alle conferenze moltissime attività per tutte le fasce d’età, viaggi nella natura e nella storia, spettacoli d’ogni genere, incontri con gli autori e appuntamenti con format innovativi. Il tema 2023 si può leggere anche come la voglia di ampliare le nostre memorie collettive raccogliendo sensibilità altrui, ricche e arricchenti, a partire dal desiderio condiviso di esplorare assieme”.

     Francesco Olivari, Sindaco di Camogli, chiosa: “Quando 10 anni fa, appena diventato sindaco, accolsi con favore l’idea  di  Rosangela  e  Danco  di  ospitare  a  Camogli  il  Festival  della  Comunicazione,  intuendone  il  valore  e l’originalità, non avrei mai immaginato il grande successo del festival, che si tocca con mano e si respira nell’aria: soprattutto per l’apprezzamento dello straordinario patrimonio culturale e paesaggistico del nostro borgo. Posso dire con orgoglio che Camogli ha contribuito a far crescere una delle manifestazioni più importanti del nostro paese ed è cresciuta con essa, diventata ormai punto fermo di riferimento per comprendere e interpretare quello che siamo e che saremo”.

     Ad aprire il Festival 2023, nel pomeriggio di giovedì 7 settembre, sarà il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, con la lectio “Senza memoria e senza storia non c’è futuro”. La giornata inaugurale proseguirà con l’intervento “Informazione e memoria” di Enrico Mentana e vedrà in scena lo spettacolo “La misteriosa fiamma della Regina Loana”, tratto dall’omonimo romanzo che Umberto Eco ha pubblicato nel 2004. 

Tutte le iniziative sono gratuite  e aperte al pubblico fino a esaurimento posti.

Informazioni: http://www.festivalcomunicazione.it

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