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Gino Bruni

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Sicurezza Stradale

Euro Ncap: il 2020 in cifre

Ottimi risultati nonostante i protocolli più severi

11 modelli analizzati (erano 55 nel 2019)

9 hanno conquistato 5 stelle

 L’emergenza sanitaria per il Covid-19 ha determinato la sospensione, fino a giugno scorso, delle attività dei laboratori di prova. I test Euro NCAP sono ripresi nella seconda metà dell’anno, con i nuovi e più severi protocolli 2020.

Se, da una parte, la pandemia ha determinato una significativa diminuzione delle vendite di autovetture nuove, dall’altra le Case costruttrici hanno rinviato il lancio dei modelli già annunciati.

Questo scenario di ‘stagnazione del mercato’ è coinciso con l’introduzione dei nuovi test Euro NCAP 2020 finalizzati ad aumentare la protezione degli occupanti, migliorare la protezione post-incidente e promuovere le più recenti e performanti tecnologie di assistenza alla guida.

I cambiamenti delle prove hanno riguardato: l’adozione di una nuova barriera mobile per il crash test frontale; l’aumento della massa e della velocità della prova dell’urto laterale, (oggetto di esame anche l’interazione tra conducente e passeggero anteriore); nuovi e più severi scenari nella valutazione delle tecnologie di protezione degli utenti vulnerabili, (ad esempio la manovra di svolta alle intersezioni); l’analisi dei sistemi di monitoraggio dello stato psico-fisico del conducente (Attention Assistance) e delle informazioni utili nel post-incidente contenute nella Rescue Sheet. In questo caso, ai soccorritori che intervengono sul luogo di incidente è stata rilasciata l’app ‘Euro Rescue’, contiene le Rescue Sheet di tutte le autovetture vendute in Europa.

Nonostante i protocolli più severi – grazie all’adozione di tecnologie di assistenza alla guida in maggiore quantità e di migliore performance – le autovetture testate nel 2020 (soltanto 11 modelli rispetto ai 55 del 2019) hanno raggiunto ottimi risultati: nessuna ha conseguito meno di 3 stelle. Nove (l’82%), hanno ottenuto 5 stelle, e due hanno conquistato, rispettivamente, 4 e 3 stelle.

Tra gli ADAS di avanguardia dobbiamo evidenziare gli airbag centrali per la protezione degli urti tra conducente e passeggero, le tecnologie di monitoraggio dell’attenzione del conducente e gli AEB (Autonomous Emergency Breaking) di terza generazione che prevengono, soprattutto, gli incidenti tra auto, pedoni e ciclisti.

Oltre ai test di valutazione, nel 2020 Euro NCAP ha sviluppato un univoco sistema di classificazione dei sistemi di assistenza alla guida, finalizzato a spiegare stato dell’arte, funzioni e limiti degli ADAS presenti sul mercato. Analizzati anche i sistemi di assistenza alla guida dei veicoli commerciali inferiori alle 3,5 tonnellate, i furgoni che, proprio nel periodo della pandemia, hanno avuto un diffuso utilizzo.

Per ulteriori informazioni, consultare sul sito www.euroncap.com la pubblicazione “2020 The Year in Numbers”.

Arma dei Carabinieri e Aci insieme per la Sicurezza Stradale

L’Arma dei Carabinieri e l’ ACI, Automobile Club d’Italia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per rafforzare la sinergia istituzionale a favore della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile.

Il documento, firmato dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, e dal Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, alla presenza del Segretario Generale dell’Automobile Club d’Italia, Gerardo Capozza, definisce cinque aree prevalenti di collaborazione: la promozione di iniziative a favore dei giovani in tema di diffusione della cultura della sicurezza stradale, da veicolare anche tramite social network; la realizzazione di corsi, stage e giornate di sensibilizzazione per la formazione alla guida sicura; l’organizzazione di conferenze e incontri su tematiche di interesse comune con finalità educative e divulgative; l’analisi e lo studio dei fenomeni connessi alla mobilità stradale; l’utilizzo dei fondi strutturali ed europei.

L’intesa garantisce anche l’assistenza da parte dell’Arma dei Carabinieri per lo svolgimento delle competizioni sportive motoristiche organizzate dall’Automobile Club d’Italia, oltre ad incoraggiare il processo di adesione dell’Arma a progetti europei, nell’ambito delle attività che ACI svolge nell’interesse comune tra Pubbliche Amministrazioni, anche attraverso la gestione di programmi ed interventi cofinanziati da risorse nazionali e comunitarie.

Aci: Incidenti Stradali 2019 bene: Genova (-45)

Nel 2019, sulle strade italiane, si sono registrati 172.183 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 3.173 decessi e 241.384 feriti. In media, rispettivamente, 472 incidenti, 9 morti e 661 feriti ogni giorno.

Le statistiche provinciali, elaborate da ACI e Istat, mostrano una situazione molto diversa a livello territoriale con 43 province nelle quali il numero di decessi è aumentato rispetto allo scorso anno. Venezia (+20), Modena e Forlì-Cesena (+18) quelle con gli incrementi maggiori, di conseguenza anche le regioni Emilia-Romagna (+36) e Veneto (+25), seguite dalla Campania (+17).

Risultati di gran lunga migliori a Genova (-45 decessi), seguono Roma e Firenze (-22), Sondrio (-16) e Sud Sardegna (-15). Sette le Regioni che hanno totalizzato un decremento apprezzabile: Liguria (-60), Lombardia (-45), Lazio (-43), Sardegna (-34), Toscana (-30), Calabria (-23) e Piemonte (-19).

Cinque province hanno raggiunto l’obiettivo EU 2020

Mentre nel nostro Paese, nel decennio che sta per concludersi, il numero dei decessi per incidente stradale è diminuito – in media – ‘solo’ del 23%, 5 province hanno già raggiunto l’obiettivo 2020, (Aosta, Barletta-Andria-Trani, Grosseto, Pordenone e Sondrio), mentre 11 hanno fatto registrare una diminuzione di mortalità superiore al 40%.

Il periodo di lockdown imposto nel 2020 ha visto un crollo dell’incidentalità per alcuni mesi con punte fino a -80% che, sulla base dei primi dati provvisori della Polizia Stradale, si riflette alla fine del mese di settembre in una diminuzione di incidentalità e mortalità pari a circa il 30%.

Dal 2010 al 2019, complessivamente, si sono verificati 6.035 decessi in meno a causa di incidente stradale, distribuiti diversamente sul territorio nazionale. Venti le province, però, nelle quali il numero dei morti è aumentato rispetto al 2010: Chieti, Cosenza, Avellino, Piacenza, Gorizia, Imperia, Savona, Brescia, Como, Lodi, Macerata, Isernia, Asti, Bari, Enna, Ragusa, Trapani, Bolzano, Trento, Belluno.

Indice di mortalità

In 8 province, quasi tutte al Sud, l’indice di mortalità – morti per 100 incidenti – è risultato più che doppio rispetto al valore medio nazionale (pari a 1,84): Campobasso (5,56), Crotone (4,98), Vibo Valentia (4,62), Nuoro (4,57), Caserta (4,43), Vercelli (4,30), Catanzaro (4,18), Cosenza (4,12), Benevento (3,78) e Isernia (3,77).

Genova, Milano, Firenze, Monza, Savona e La Spezia, viceversa, sono le province in cui gli incidenti risultano meno gravi. L’indice di mortalità, infatti, è inferiore ad 1 morto ogni 100 incidenti.

Costi sociali

I costi sociali sono proporzionali alla dimensione ed alla gravità del fenomeno: Roma e Milano le province che incidono maggiormente sui costi sociali – rispettivamente 1.326 e 1.073 mln di euro, seguite da Torino e Napoli con 548 e 510 mln. Isernia, Enna, Oristano, Vibo Valentia e Aosta, quelle che pesano di meno sul totale nazionale, tutte con cifre inferiori ai 30 mln di euro.

FIA, ACI per la Sicurezza Stradale

Costruire percorsi di sensibilizzazione riguardo l’educazione stradale, garantendo un capillare coinvolgimento delle scuole, in occasione del 17 novembre, ‘Giornata Mondiale dello Studente’, e in corrispondenza dell’E-Prix di Roma 2020, che si svolgerà il prossimo 4 aprile. Azioni che devono inserirsi in un quadro complessivo in cui istituzioni e stakeholders si impegnino, tramite specifiche sinergie, a promuovere la sicurezza stradale in tutti gli ambiti della società.

Sono i principali obiettivi fissati nel corso di un incontro tra il Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) e Inviato Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Sicurezza Stradale Jean Todt, il Presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI) Angelo Sticchi Damiani e il Sindaco di Roma Capitale Virginia Raggi.

In particolare tra i principali vettori per sviluppare una mobilità sostenibile e accessibile sono stati individuati l’utilizzo dei trasporti elettrici e la realizzazione di reti ciclabili sempre più articolate e sicure. Ma una crescita su scala sia globale che locale della sicurezza in strada non può prescindere da un rafforzamento del profilo informativo ed educativo. E’ stato quindi condiviso un impegno a puntare con forza su campagne comunicative mirate ai diversi target e bacini di utenza.

E’ infatti fondamentale sensibilizzare i cittadini riguardo l’utilizzo delle cinture di sicurezza, sia sui sedili anteriori che posteriori, sul casco in bicicletta e sui motoveicoli, sul rispetto dei limiti di velocità, sui danni prodotti dalle sostanze alcoliche e psicotrope.

Tutti strumenti e interventi che, messi a sistema, devono procedere verso una rapida ed esponenziale riduzione delle vittime della strada.

“Pedoni, ciclisti e motociclisti sono tra i soggetti più vulnerabili e rappresentano l’80% dei morti nelle più popolate città europee. Proprio per questo motivo, il tema della sicurezza stradale nelle aree urbane dovrà essere prioritario nei prossimi anni. E’ incoraggiante vedere che la Città di Roma ha deciso di mettersi in prima fila nel promuovere una mobilità sicura, sostenibile ed accessibile”, commenta il Presidente FIA e Inviato Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Sicurezza Stradale, Jean Todt.

“La sicurezza stradale – dichiara il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – è un valore assoluto, per gli elevatissimi costi morali e sociali, ma anche per evitare che la generazione giovane – la più colpita in assoluto – venga falcidiata sulle strade. Per questo, sento di dover dire un grandissimo grazie a Jean Todt, per l’intuizione di questi FIA Motorsport Games. Attraverso questa prima, spettacolare, olimpiade dell’automobilismo, infatti, siamo riusciti a riportare, ancora una volta, l’attenzione dell’opinione pubblica su un tema delicatissimo e importantissimo come la sicurezza: infinitamente più elevata in pista rispetto a quanto non sia, purtroppo, sulle nostre strade. Mi fa piacere che la Sindaca Virginia Raggi, intenda lavorare per trasformare Roma in una delle capitali mondiali della sicurezza stradale. È un obiettivo ambizioso, è vero, ma rappresenta una priorità assoluta. Per raggiungerlo l’ACI metterà a disposizione di Roma e dei romani know-how, esperienza, passione, determinazione, e ogni energia e risorsa disponibile, a partire da una sempre più forte sensibilizzazione sulla centralità dei corsi di guida sicura. Da sempre il nostro primo obiettivo è “zero morti sulle strade” e ogni iniziativa che possa aiutarci a perseguirlo è preziosissima”.

“Roma vuole porsi come capofila a livello internazionale in materia di sicurezza stradale. Coniugare il rispetto delle regole e una mobilità sempre più sostenibile deve rappresentare obiettivo primario per tutti i livelli istituzionali. Si tratta di temi in cima alla nostra agenda, che stiamo sviluppando tramite il rafforzamento del trasporto elettrico, investendo sulle piste ciclabili e implementando i momenti di apposita formazione nelle scuole”, conclude il Sindaco di Roma, Virginia Raggi.

Osservatorio Continental sulla sicurezza stradale 2019

Certi delle proprie capacità, ma preoccupati dalla distrazione degli altri. Mentre per autisti dei mezzi pesanti non è solo una questione di attenzione.

Che rapporto hanno gli italiani con la sicurezza stradale? Come percepiscono sé stessi e gli altri? In cosa ripongono più fiducia per avere delle strade sicure?  In un contesto in cui la ricerca e l’innovazione fanno progressi costanti per rendere reale una mobilità che includa mezzi a guida autonoma, oggi viviamo ancora in un contesto in cui il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del guidatore (dati Ocse) confermando quindi, per ora, l’essere umano come attore protagonista della sicurezza nell’ecosistema strada.

L’Osservatorio Continental sulla Sicurezza Stradale, realizzato con l’istituto di ricerca Euromedia Research, ha posto queste e altre domande al fine di tracciare una fotografia del vissuto, delle percezioni, dei valori e delle aspettative degli utenti della strada in merito alla sicurezza per arrivare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di adottare comportamenti sicuri.

“Si tratta di un osservatorio che poggia la propria origine nel DNA aziendale di Continental – spiega Alessandro De Martino, Amministratore Delegato di Continental Italia – che da oltre 140 anni fa della sicurezza su strada e dell’innovazione tecnologica la propria missione, investendo e producendo, oltre agli pneumatici, tecnologie per rendere i veicoli e le strade sicure e arrivare a ‘Vision Zero’ ovvero una mobilità a zero vittime, zero feriti e zero incidenti sulla strada.

Una visione che consenta a tutti gli utenti, siano essi pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti e autisti del trasporto pesante di mezzi e persone, di condividere un ecosistema complesso in sicurezza”.

Se da un lato l’Osservatorio evidenzia subito come l’automobile si confermi ancora il mezzo di trasporto più utilizzato (78,2% degli intervistati), fa emergere allo stesso tempo una percezione contraddittoria tra sé e gli altri: infatti l’auto è percepita come il mezzo di trasporto più sicuro per sé (44,1%), e al contempo il più pericoloso dato che gli utenti della strada vivono nella paura di essere investiti (il 68% degli intervistati).

Il 79,5% degli italiani tuttavia non percepisce sé stesso come un pericolo per l’ecosistema strada definendosi “rispettoso delle regole indipendentemente dalla presenza di un controllo” (solo l’8,7%, dichiara di rispettare le regole solo in presenza di un controllo), e assolutamente sicuro delle proprie capacità (l’87,4%) e di sé stesso mentre è alla guida del proprio mezzo di trasporto.

La fiducia per arrivare ad avere una maggiore sicurezza stradale viene riposta in primis nei guidatori e nel loro senso di responsabilità (34,9%) e in secondo luogo in una maggiore severità da parte delle Forze dell’Ordine attraverso una presenza più estesa sulle strade e sulle autostrade (16,7%). La fiducia viene poi riposta, dal 15,5%, nelle aziende che producono automobili e pneumatici attraverso la costante evoluzione di tecnologie in grado di dar vita a nuovi sistemi che aiutino a frenare per tempo e in maniera efficace, a sistemi per il controllo della stabilità in caso di frenata, a sensori di rilevazione della stanchezza, ecc.

La sicurezza stradale è quindi percepita come una questione di attenzione e di prudenza: due dei termini menzionati più frequentemente dagli intervistati quando si chiede loro di definire con una parola la “sicurezza stradale”, che secondo il 88,1% degli italiani è minacciata principalmente dalla distrazione (44,4%) e dalla trasgressione (43,7%).

I guidatori ritengono, infatti, che l’elemento più importante per la sicurezza stradale sia proprio il guidatore (50,1%) seguito, con grande distacco, dai freni (9,7%), dalla segnaletica stradale (6,4%), dai sensori e i sistemi di guida assistita (6,0%) e gli pneumatici (5,3%).

Cosa sono disposti a fare gli italiani per aumentare in generale il livello di sicurezza stradale?

A prestare maggiore attenzione evitando le distrazioni (19,0%); a rispettare le regole e il codice della strada (15,3%) e a ridurre la velocità (11,2%). Il 5,2% conferma di guidare già in modo responsabile e rispettoso delle regole e ritiene di non dover fare nulla.

In questo contesto per gli italiani rispettare il codice della strada significa compiere un atto di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri utenti della strada (58,9%, in larga parte uomini con età compresa tra i 45 e i 64 anni); adottare un comportamento che tutela dal rischio di incidenti (27,5%); attuare un comportamento che evita di incorrere in sanzioni (9,2%), mentre per il 2,3% è un limite che impedisce loro di godere appieno delle prestazioni del proprio veicolo.

Quando lo sguardo passa al futuro e a ciò che viene ritenuto un fattore fondamentale sui mezzi di trasporto “personali” di prossima generazione, il 43,5% degli intervistati non ha dubbi e menziona sistemi di sicurezza e di ‘alert’ affidabilissimi in grado di evitare incidenti, il 12,2% sceglie il carburante ecocompatibile, mentre solo il 10,5% menziona le auto con guida autonoma e capaci di interazioni tra veicoli e infrastrutture.

Il 59,2% delle persone interpellate ritiene che i sistemi di assistenza alla guida siano strumenti validi ma che non risolvano il problema della sicurezza stradale; il 37,9% li ritiene comunque fondamentali.

Le percezioni cambiano radicalmente per gli autisti dei mezzi pesanti, il 65,2% dei quali ritiene che la sicurezza stradale non dipenda solo dall’attenzione di ciascun guidatore ma che sia determinata anche da altri strumenti, in primis la segnaletica stradale. Anche supporti tecnologici come sensori capaci di aumentare la percezione dello spazio che circonda mezzi di grandi dimensioni sistemi di frenata automatica e ausili elettronici alla guida sono percepiti come molto importanti per la sicurezza. Loro stessi infatti, rispetto al totale del campione, sono maggiormente consapevoli alla guida del loro mezzo. Secondo loro, infine, il comfort del veicolo rappresenta un fattore fondamentale per i mezzi del futuro, in grado di aumentare la marcia in sicurezza accrescendo in modo significativo il benessere, e quindi la concentrazione, di chi passa molte ore al volante.

“Condividere la strada in sicurezza è per Continental un diritto di tutti ed è l’obiettivo al centro delle attività del Gruppo che, mentre continua a lavorare allo sviluppo di tecnologie e innovazioni in un’ottica di automazione, è fortemente convinto che a nulla possano servire i grandi investimenti nella ricerca se, alla base, non si investe sulla percezione della sicurezza da parte dell’uomo che attualmente è e rimane l’elemento cardine dell’ecosistema strada. Questo impegno è alla base dei programmi e dei progetti dell’azienda in Italia e nel mondo. Il nostro progetto di sensibilizzazione sfrutterà – nei prossimi due mesi – la potenzialità di due importanti piattaforme di comunicazione: BluE – l’evento che porta a Milano durante la Design Week il tema della mobilità elettrica – e il Giro d’Italia 2019 – di cui saremo Safety Sponsor. Portare all’attenzione di tutti un tema che coinvolge ognuno di noi e che, come dimostrato, richiede che non si abbassi la guardia, è il nostro obiettivo.” conclude Alessandro De Martino.

Autopromotec Conference – Stati Generali 2018

Tutto è pronto per Autopromotec Conference – Stati Generali 2018, l’iniziativa che dal 13 al 14  giugno accenderà i riflettori sul futuro dell’aftermarket automobilistico.

A Casalecchio di Reno (BO), nell’Unipol Arena, autorevoli esperti del settore, provenienti da tutto il mondo, si susseguiranno in una serie di tavole rotonde utili a raccogliere spunti e informazioni, conoscere prodotti e soluzioni, in un ambiente di confronto e networking.

A tenere banco nei dibattiti saranno quattro macro argomenti che stanno rivoluzionando il settore della mobilità: digitalizzazione e connettività; elettrificazione; guida autonoma e shared mobility, in cui elemento centrale è il ruolo dell’uomo, fattore chiave del cambiamento, che non subisce le innovazioni tecnologiche, ma ne è l’artefice.

L’autoriparatore che opererà nei prossimi anni sarà, infatti, un tecnico in grado di interpretare le informazioni che arrivano dall’auto, dalle banche dati, dalle attrezzature. Sarà formato e informato per stare al passo con le esigenze tecniche e di sicurezza che le nuove tecnologie impongono.

Una sfida che affascina per il futuro delle aziende italiane e nel mondo.

Nel 2017 sono stati venduti nel mondo 1,3 milioni di veicoli elettrici (tra ibridi plug-in e completamente elettrici). Una cifra che rappresenta l’1% del mercato totale, ma che ha avuto una vera e propria spinta (+58%) rispetto al 2016. Secondo EV-Volumes, società d’analisi svedese, proseguendo all’attuale tasso di crescita, nel 2030 otto nuove auto su dieci saranno elettriche.

E in Italia? Secondo i dati UNRAE, sul fronte delle alimentazioni per il mese di maggio 2018 si è visto un forte calo delle immatricolazioni diesel che segnano un -10,1%, con una quota che scende di oltre quattro punti, fermandosi al 51,7% del mercato. Nel cumulato la flessione è del 4,2%, attestandosi su una rappresentatività del 54,1%. L’altra motorizzazione in calo è il Gpl (-3,5% nel mese e -3,7% in gennaio-maggio), che mantiene stabile la sua quota. In crescita la benzina (+3,1%), che sale al 35,2% in maggio, aumentano le ibride del 12,3% (al 3,9% di quota), raddoppiano i volumi, le vetture a metano (2,8% del totale) e crescono di quasi il 300%, le vetture elettriche: 594 unità rappresentano un risultato mai raggiunto fino ad ora, e seppur ancor considerato un mercato di nicchia, il trend conferma l’arrivo della rivoluzione silenziosa anche in Italia.

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Il programma del convegno sul sito: http://www.autopromotec.com/conference

Mobilità più sicura con la tecnologia

La guida distratta sta portando ad una impennata drammatica di sinistri e perdite di vite umane. 9 su 10 sono gli incidenti da attribuire al fattore umano, tra cui distrazione del conducente, mancata precedenza e velocità non adeguata. Secondo una ricerca americana (VTRC + NHTSA) 8 incidenti su 10 sono causati da una distrazione di soli 3 secondi. Un importante studio internazionale in ambito assicurativo ha dimostrato che, grazie ai sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems), è possibile ridurre del 73% le cause di incidente stradale attraverso un semplice allarme sonoro 1,5 secondi prima dell’impatto. Il parco veicoli in Italia è tra i più vecchi d’Europa ma non ci sono risorse sufficienti per garantirne l’auspicabile rinnovo in tempi rapidi. Il sistema anticollisione Mobileye – oggetto dell’accordo con ACI e SARA Assicurazioni – rende tutte le auto più intelligenti e più sicure, anche quelle non di ultima generazione, importando le tecnologie di intelligenza artificiale sui veicoli di ogni età, perfino quelli storici. Il Mobileye è il “co-pilota” ideale per tutti, soprattutto per i giovani e per quegli anziani che non hanno più i riflessi ed i tempi di reazione di una volta. Per tutte queste ragioni e per accrescere gli standard di sicurezza della mobilità SARA Assicurazioni prevede uno sconto del 20% sulla garanzia RCA.
Ecco i 6 elementi, che formano il concetto di sicurezza stradale “integrale” dei sistemi Mobileye.

AVVISO DI COLLISIONE FRONTALE (FCW) – Un veicolo dotato di un allarme di collisione frontale avvisa di una imminente collisione con un veicolo o un motociclo, sia in autostrade che aree urbane, fino a 2.5 secondi prima della collisione, fornendo il tempo necessario per reagire.

MONITORAGGIO DELLA DISTANZA DI SICUREZZA (HMW) – Un veicolo dotato di tale funzione aiuta il guidatore a mantenere la “distanza di sicurezza” dal veicolo che precede e fornisce un avviso se la “distanza di sicurezza” diventa troppo pericolosa.

AVVISO DI COLLISIONE CON PEDONI (PCW) – Un veicolo dotato di un allarme di collisione con pedoni avvisa di una imminente collisione con un pedone, in aree urbane, fornendo il tempo necessario per reagire.

AVVISO DI COLLISIONE CON CICLISTI (CCW) – Un veicolo dotato di un allarme di collisione con ciclisti avvisa di una imminente collisione con un ciclista, in aree urbane, fornendo il tempo necessario per reagire.

AVVISO DI SUPERAMENTO CORSIA (LDW) – Un veicolo dotato di allarme di superamento corsia avvisa con segnali visuali e audio quando c’è una deviazione non intenzionale della striscia che divide le corsie.

AVVISO SUPERAMENTO LIMITE DI VELOCITA’ E LETTURA CARTELLI STRADALI (SLI) – Un veicolo dotato di tale funzione riconosce i segnali stradali e i cartelli dei limiti di velocità (incluso i segnali elettronici) e li segnala al guidatore, anche qualora superasse i limiti di velocità.

A questi sei elementi si aggiunge la dashcam integrata del Modello 7 pix, presentato, in anteprima nazionale, durante la conferenza stampa di Roma:

Sistema telecamera video integrata a fini assicurativi

Una telecamera incorporata nei sistemi Mobileye cattura e sovrascrive un video della strada da percorrere con punti chiave come data e tempo, velocità del veicolo, avvisi Mobileye, violazione del limite di velocità e segnali della vettura attivati. Utilissima nel caso di sinistro senza colpa.

“La sicurezza è un diritto universale – dichiara Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia – è con questo accordo estendiamo a tutti, anche quelli che non possono permettersi un veicolo di ultima generazione e “superaccessoriato”, come i giovani e gli anziani, la protezione delle tecnologie ADAS, in grado di salvare vite umane ed incrementare la responsabilizzazione dei conducenti. La guida autonoma è ancora lontana ma la tecnologia che ne è alla base è già fruibile. Grazie a questo accordo ACI si conferma leader nel guidare le scelte e i comportamenti degli automobilisti verso la mobilità del futuro”.

“La sicurezza stradale è da sempre al centro delle nostre attenzioni – ha commentato Alberto Tosti, Direttore Generale di Sara Assicurazioni, Compagnia Assicuratrice ufficiale dell’ACI.  Per questo abbiamo deciso di premiare con uno sconto del 20 per cento sulla RCA gli automobilisti che scelgono dotazioni di sicurezza tecnologicamente avanzate, che possono dare un contributo concreto alla riduzione dell’incidentalità. Riteniamo, infatti, che l’innovazione tecnologica sia uno strumento strategico per migliorare la sicurezza sulle nostre strade.”

“Oggi la tecnologia ci permette di raggiungere traguardi impensabili anche solo qualche anno fa – conclude Raz Peleg, Direttore Europa Centrale/Est Mobileye – Noi siamo convinti che l’innovazione possa migliorare la vita delle persone. È la missione di Mobileye. L’accordo con ACI e SARA Assicurazioni conferma con questi due importanti protagonisti italiani l’impegno verso la sicurezza stradale ed una mobilità sempre più efficiente e sostenibile. L’Italia è la prima per un accordo di questo tipo”.

Tutor: comunicato congiunto Polizia Stradale e Autostrade Per L’italia

In relazione alle notizie pubblicate sulla pronuncia della Corte d’Appello di Roma, relativa al rigetto dell’istanza di sospensione degli effetti del dispositivo della precedente sentenza del 10.4.2018, a proposito dell’utilizzo del sistema Sicve-Tutor sulla rete autostradale, Polizia Stradale e Autostrade per l’Italia precisano che a valle dell’avvenuta disattivazione del sistema continueranno, ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada.
Secondo la Corte Autostrade per l’Italia non ha alcun obbligo di installare sistemi di rilevazione della velocità ed è per tali motivi che la Corte d’Appello non ha ritenuto Autostrade per l’Italia legittimata ad ottenere la sospensione dell’esecuzione della sentenza del 10 aprile scorso.
La tutela della sicurezza stradale è in capo alle istituzioni preposte. Polizia Stradale ed Autostrade per l’Italia stanno lavorando per l’attivazione in via sperimentale del nuovo sistema SICVe PM, approvato con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti N. 3338 del 31 maggio 2017

“Dormi meglio, Guida sveglio”: i disturbi del sonno e la guida

“Le apnee notturne sono una patologia sommersa, un immenso iceberg di cui si conosce solo la punta: sono infatti dodici milioni gli italiani adulti a rischio di OSAS (Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno) ma solo circa il 20% ne è consapevole, nonostante siano 12.300 i sinistri attribuibili a questa patologia che causano ogni anno 250 morti e oltre 12.000 feriti. FISAR (Fondazione Italiana Salute, Ambiente, Respiro) ha risposto a questa emergenza sociale ideando un progetto concretamente risolutivo del problema”.

L’ha dichiarato Fernando De Benedetto, Responsabile del progetto e Direttore Scientifico della Fondazione Italiana Salute, Ambiente, Respiro che ha partecipato alla presentazione della Campagna d’informazione e sensibilizzazione “Dormi meglio, Guida sveglio” un progetto di prevenzione e screening , promosso da Aci e FISAR , su tutto il territorio nazionale.

Secondo i promotori dell’iniziativa diventa quindi fondamentale accrescere la conoscenza e la consapevolezza della malattia: ACI e FISAR sfruttano il passaggio obbligato del rilascio e – o rinnovo della patente, per cinque milioni di italiani ogni anno, proponendo un “check-up del sonno” a tutela della salute pubblica e della sicurezza stradale.

“Ogni anno muoiono per distrazione più di 500 persone sulle nostre strade: l’uso scorretto dello smartphone è il primo fattore di rischio, ma non vanno sottovalutati i disturbi che compromettono il riposo e pregiudicano l’attenzione alla guida. L’OSAS è uno dei più diffusi e troppi italiani non sanno di soffrirne. Ecco perché ACI è in prima linea nella sensibilizzazione, supportato dai più qualificati esperti del settore: insieme possiamo salvare centinaia di vite, incrementando gli standard di benessere degli individui” – ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani.

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